La presidente della Camera Nancy Pelosi (D-Calif.) giovedì ha detto di essere “soddisfatta” della recente lettera del Vaticano ai vescovi statunitensi sulla Comunione per i politici pro-aborto.
Un articolo di Matt Hadro, pubblicato su Catholic News Agency, nella mia traduzione.
La presidente della Camera Nancy Pelosi (D-Calif.) giovedì ha detto di essere “soddisfatta” della recente lettera del Vaticano ai vescovi statunitensi sulla Comunione per i politici pro-aborto.
Pelosi, che è cattolica, è stata interrogata dal corrispondente di EWTN News Nightly Erik Rosales sul tema della Comunione giovedì.
“Penso di poter usare il mio proprio giudizio su questo”, ha detto Pelosi sul ricevere la Santa Comunione.
La Speaker ha a lungo sostenuto l’aborto legale e ha sostenuto l’aborto finanziato dai contribuenti abrogando l’emendamento Hyde. Ha anche sostenuto l’Equality Act, una legislazione che la conferenza episcopale degli Stati Uniti (USCCB) ha avvertito che avrebbe “punito” i gruppi religiosi contrari alla ridefinizione del matrimonio e all’ideologia transgender.
Pelosi ha aggiunto di essere “soddisfatta di ciò che il Vaticano ha pubblicato su quell’argomento” della Comunione per i politici cattolici pro-aborto, sostenendo che la dichiarazione del Vaticano “fondamentalmente ha detto ‘non essere divisivi sull’argomento'”.
La Congregazione Vaticana per la Dottrina della Fede (CDF) ha scritto al capo dei vescovi statunitensi la scorsa settimana riguardo all’ammissione alla Comunione.
Si dice che la conferenza episcopale avesse in programma di prendere in considerazione una dichiarazione sull’Eucaristia quest’anno, o alla riunione di primavera in giugno o a quella di autunno in novembre. Avevano in programma di affrontare il tema dell’ammissione alla Comunione dei cattolici con incarichi pubblici che sostengono una legislazione permissiva su mali intrinseci come l’aborto o l’eutanasia.
Tuttavia, i vescovi avevano pianificato di inquadrare qualsiasi dichiarazione sulla Comunione nel più ampio contesto del generale essere degni nel ricevere la Santa Comunione.
La dichiarazione del Vaticano, da parte del cardinale Luis Ladaria, ha esortato i vescovi a un dialogo “sereno” tra di loro, per assicurarsi che essi “concordino come Conferenza che il sostegno alla legislazione pro-choice non è compatibile con l’insegnamento cattolico”. Poi i vescovi dovrebbero dialogare con i politici cattolici che sostengono la legislazione non compatibile con l’insegnamento della Chiesa.
Dopo questo, ha detto Ladaria, i vescovi dovrebbero considerare il passo successivo. Se decidessero di emettere “un indirizzo nazionale sull’idoneità alla comunione”, dovrebbero farlo come una conferenza unificata, rispettando i diritti degli ordinari locali, e inquadrando la loro dichiarazione “nell’ampio contesto dell’idoneità alla ricezione della Santa Comunione da parte di tutti i fedeli, piuttosto che solo una categoria di cattolici”.
Inoltre non dovrebbero sembrare dire che “l’aborto e l’eutanasia da soli costituiscono le uniche questioni gravi dell’insegnamento morale e sociale cattolico che richiedono il massimo livello di responsabilità da parte dei cattolici”, ha continuato Ladaria.
La questione della Comunione per i politici pro-aborto è riemersa di recente. Il presidente Joe Biden, cattolico, sostiene l’aborto finanziato dai contribuenti, così come la Pelosi.
A gennaio, la Pelosi ha criticato gli elettori pro-vita in un podcast con l’ex senatrice Hillary Clinton. L’ordinario della Pelosi, l’arcivescovo Salvatore Cordileone di San Francisco, ha risposto che “nessun cattolico in buona coscienza può favorire l’aborto”.
Comparendo su EWTN Pro-Life Weekly la settimana successiva per discutere la sua dichiarazione [rivolta] alla Pelosi, all’arcivescovo è stato chiesto della questione di negare la Comunione. I cattolici, ha risposto, hanno bisogno di riscoprire l’insegnamento della Chiesa sulla dignità di ricevere la Comunione “affinché quel tipo di azione [rifiuto della Comunione] abbia senso per molte persone”.
Per quanto riguarda il rifiuto della Santa Comunione, il canone 915 del Codice di Diritto Canonico afferma che i cattolici che sono “ostinatamente perseveranti nel peccato grave manifesto non devono essere ammessi alla santa comunione”.
In una nota del 2004 ai vescovi statunitensi, l’allora cardinale Joseph Ratzinger scrisse che un politico cattolico che sta “costantemente facendo campagna e votando per leggi permissive sull’aborto e l’eutanasia” è impegnato in una “cooperazione formale” nel peccato grave, cooperazione che è “manifesta”.
Questi cattolici non dovrebbero presentarsi per la Comunione, e se persistono nei loro errori nonostante l’ammonizione del loro pastore, deve essere loro negata la Comunione, ha scritto.
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