26 gennaio 2022
Santi Tito e Timoteo
di Jacob Netesede
Dice il saggio: “Cristoforo Colombo o Galileo Galilei hanno rivoluzionato il modo con cui l’uomo si è messo a guardare geografia e astronomia: sono tra i momenti culminanti di quei passaggi che spingono avanti la storia, la cultura, la civiltà. Un nome paragonabile al loro è quello di Pasteur: quella scoperta del ruolo dei microorganismi in medicina ha realmente rivoluzionato tutto”.
Ma cosa c’entra Pasteur con il marasma di questi giorni?
Pasteur ha dovuto ripetere continuamente i suoi esperimenti perché “nessuno sembrava capace di riconoscerne il valore”.
Nessuno sembra più capace, oggi come allora, di riconoscere le evidenze scientifiche.
Scrive Don Giussani: “Gli ultimi a riconoscere la validità scientifica degli esperimenti di Pasteur sono stati i docenti della Sorbona che facevano parte della Accademia delle Scienze a Parigi. Per questi professori ammettere quello che sosteneva Pasteur significava il giorno dopo salire in cattedra e riconoscere di dover cambiare molto. Ne andava di mezzo orgoglio, fama, denaro. Il problema della funzione dei microbi, che è un problema obiettivo, scientifico, era per loro un problema vitale. Che cosa avrebbero dovuto fare quei professori per essere abilitati a percepire il valore di quelle esperienze inconfutabili anche per profani? Sarebbe occorsa in loro una lealtà, una dignità morale, una passione per l’obiettivo vero, che non potevano inventarsi da un giorno all’altro, non fosse stato il termine di una lunga educazione, appunto, morale” (Giussani, il Senso Religioso).
Pasteur era solo, era una insignificante minoranza.
Aveva dalla sua la Verità, riconosciuta in quel dettaglio dell’universo che erano i suoi studi sui microbi.
Aveva contro il mondo accademico, aveva contro i sapienti, aveva contro interessi, aveva contro l’opinione maggioritaria.
Quanti nani, in questi giorni, in spalla ai giornali e ai telegiornali hanno la maggioranza, hanno visibilità, hanno dalla loro parte il Governo e il popolo, hanno per loro risorse e fama.
Hanno un mantra fasullo, che ripetono ossessivamente da oltre un anno: solo il vaccino ci salverà.
Hanno mentito, hanno voltato lo sguardo, hanno corrotto il pensiero e violentato le coscienze.
Ma hanno contro la verità, che si imporrà inevitabilmente.
L’esperienza, come nella citazione, è ormai inconfutabile anche per i profani.
Ci hanno mentito, abbiamo le prove, non serve essere grandi professori per capirlo.
Ma domani?
Preghiamo che chi si è fidato di loro abbia una lealtà, una dignità morale, una passione per l’obiettivo vero.
E si accorga del terribile inganno.
E chieda perdono: neppure una lacrima è stata versata invano!
Tornate a discutere, mettete in crisi le certezze false che vi hanno venduto, tornate ad appassionarvi all’obbiettivo vero.
Fatevi educare da questi mesi, da quest’ultimo anno: non da un giorno all’altro, ma all’esito di una lunga educazione morale s’impara ad amare la verità.
Amare la verità più che se stessi: vi hanno mentito, prima lo riconoscerete, prima tornerete a respirare aria pulita.
Sennò ostinatevi come i docenti della Sorbona: verrete travolti dalla tristezza dell’orgoglio.
Dovreste invidiarci, invece contribuite o assistete ignavi alla nostra tortura.
Siamo pochi, siamo minoranza, siamo insignificanti agli occhi del mondo, ma non abbiamo perso la gioia per la Verità che si impone.
Solo una parola GRAZIE. L’incontro di ieri con Dom Giulio Meattini è stato utile e bello.