Papa Francesco ha incontrato il Patriarca Kirill all’aeroporto dell’Avana il 12 febbraio 2016, nel primo vertice tra un Papa e un Patriarca di Mosca. Ma al momento non è in vista un nuovo incontro per i prossimi mesi come invece era in previsione. Lo dice Papa Francesco stesso. Articolo di Hannah Brockhaus della CNA rilanciato dal National Catholic Register che vi presento nella mia traduzione.
In un’intervista con un giornale argentino, Papa Francesco ha detto che un incontro con il patriarca ortodosso russo Kirill non avrà più luogo come previsto.
Il vertice, che sarebbe stato il secondo incontro tra il Papa e il patriarca, avrebbe dovuto svolgersi a Gerusalemme nel mese di giugno, durante il viaggio del 12 giugno del papa in Libano.
“Mi dispiace che il Vaticano abbia dovuto cancellare un secondo incontro con il patriarca Kirill”, ha detto Papa Francesco nell’intervista pubblicata su La Nacion.
Il Papa ha detto che il suo rapporto con Kirill è “molto buono”, ma “la nostra diplomazia ha capito che un incontro tra noi due in questo momento potrebbe causare molta confusione”.
Papa Francesco ha incontrato il Patriarca Kirill all’aeroporto dell’Avana il 12 febbraio 2016, nel primo vertice tra un Papa e un Patriarca di Mosca.
La Chiesa ortodossa russa è una Chiesa ortodossa orientale autocefala con una stima di 150 milioni di membri, che rappresenta più della metà dei cristiani ortodossi del mondo.
Papa Francesco ha cercato di rafforzare i legami cattolico-ortodossi dalla sua elezione nel 2013.
Nell’intervista a La Nacion, il Papa ha anche risposto a una domanda sul perché non ha nominato Putin o la Russia nei suoi commenti sulla guerra in Ucraina.
Papa Francesco era stato criticato per non aver chiamato la Russia o il presidente Vladimir Putin per nome nei suoi discorsi dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina.
“Un Papa non nomina mai un capo di stato, tanto meno un paese, che è superiore al suo capo di stato”, ha detto.
Circa gli sforzi del Vaticano per intervenire nella guerra, ha detto, “il Vaticano non si riposa mai. Non posso dirvi i dettagli perché cesserebbero di essere sforzi diplomatici. Ma i tentativi non si fermeranno mai”.
Francesco ha anche espresso dubbi sull’utilità di una visita papale a Kiev, dopo che aveva espresso la volontà di visitare la capitale ucraina durante un viaggio a Malta all’inizio di questo mese.
“Non posso fare nulla che metta a rischio obiettivi più alti, che sono la fine della guerra, una tregua o, almeno, un corridoio umanitario. A cosa servirebbe che il papa andasse a Kiev se la guerra continuasse il giorno dopo?”, ha detto al giornale.
Hannah Brockhaus/CNA
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