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di Massimo Sanvito

 

Ogni giorno, al canto del Vespro, tutta la chiesa si unisce a Maria e con questo cantico magnifica Dio e la sua fedeltà.

Il Magnificat,  conosciuto anche come Cantico della Beata Vergine e che prende il nome dalla prima parola della traduzione latina: Magnificat anima mea Dominum, è contenuto nel Vangelo di Luca, e con esso Maria loda e ringrazia Dio perché si è benignamente degnato di liberare il suo popolo.

Il contenuto  del cantico non inizia con Maria, ma raccoglie  la storia di tutto il popolo dell’Antico Testamento ed esprime l’intervento di Dio a suo favore, celebrando in tre momenti successivi la storia della salvezza alla luce della nuova prospettiva del suo compimento messianico.

Nella prima parte, viene esaltata la bontà dell’Onnipotente e il dialogo tra l’umiltà del credente e la forza efficace di Colui che è il Santo e il fedele. ( Lc 1, 46-50 )

Nella seconda parte si trova una conferma storica dell’agire di Dio, che ha già dato storicamente prova della sua bontà: ciò che egli attuerà in futuro, ha la sua garanzia in ciò che ha sempre fatto nella storia: non è dunque una fumosa speranza utopica. ( Lc 1, 51-3)  e infine nella terza parte si prende coscienza che le promesse fatte ad Israele stanno trovando il loro compimento in Gesù: la pienezza e il compimento della salvezza promessa ( Lc. 1,54-55).

Nelle parole di Maria riecheggiano tanti temi già presenti nell’Antico Testamento, in particolare nei Salmi e nel cantico di Anna: sono temi di lode e di gratitudine verso il Dio che libera.

Sono dieci le azioni  attribuite al Signore: “ha guardato l’umiltà…”; “grandi cose ha fatto in me…”; “di generazione in generazione la sua misericordia…”; “ha spiegato…”; “ha disperso…”; “ha rovesciato…”; “ha innalzato…”; ha ricolmato…”; “ha rimandato…”; “ha soccorso…”

Si tratta di dieci interventi che indicano la cura, la premura, l’attenzione, l’amore che definiscono il Signore come Colui che si prende cura del suo popolo.

Di fronte a questa presenza, Maria non chiede altro  ma esprime solo la felicità e la grazia come compagne di vita: lei che è stata scelta dall’Altissimo sarà chiamata beata  da tutte le generazioni.

E’ dunque una preghiera semplicissima, un’esplosione di gioia, d’affetto, di fiducia, quasi familiare tra il Signore e Maria: che cosa è Lui e  che cosa fa per il suo popolo.

E una preghiera che non chiede nulla, ma solo ringrazia e loda l’Onnipotente.

Fin dalle origini, le comunità cristiane hanno fatto proprie queste parole di Maria: il Magnificat è diventato nei secoli anche il cantico della Chiesa ed è stato inserito nel tessuto della tradizione liturgica della Chiesa cattolica fin dall’alto Medioevo: fa così parte ancora oggi della Liturgia quotidiana delle ore, come cantico dei Vespri.

Proprio per questo e per la sua bellezza e ricchezza testuale e teologica è una delle preghiere più spesso musicate, a partire dal canto gregoriano per arrivare a forme orchestrate da numerosissimi autori, come nel grandioso  spettacolare Magnificat di Johann Sebastian Bach, che possiamo qui ascoltare.

 

 

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