di Roberto Allieri

 

Gli esperti viro-star in questi giorni ci hanno deliziato con un gustoso refrain natalizio (qui).

Del resto, ormai sono abituati a stare in trasmissioni dove ‘se la suonano e se la cantano’. Che bravi!

Tuttavia vorrei far notare un particolare che è sfuggito ai più. Sembra che, usando una specie di ‘microscopio sonoro’, nel concertino dei virologi sia stata isolata una ulteriore voce. Era quella della variante Omicron, che si è aggiunta al coro dei ‘sì-sì vax’, condividendo la letizia dell’elevazione musicale. Una voce che cantava alle spalle dei virologi con flebile intensità: temo però che diventerà più stentorea nei prossimi mesi. Come mai, si chiederà qualcuno, questa partecipazione abusiva al cameo musicale?

Cercando di approfondire, ho scoperto qualche dato che merita una riflessione. Se la percentuale dei vaccinati è in continua crescita oltre il 90% e tuttavia i contagi di Omicron galoppano e si prevede che esploderanno, è ovvio che la nuova variante se ne fa un baffo delle due o tre dosi di vaccino di chi la ospita. La soluzione, ci dicono, sarà la quarta dose, più mirata su Omicron. Ma è facile prevedere che quando arriverà la quarta dose si scatenerà la nuova variante pi greco o rho (vedremo come si metteranno d’accordo di chiamarla). E saremo sempre indietro di un passo. È come se uno stilista si presentasse ad una prestigiosa passerella di anticipo della nuova stagione con la sua collezione di un anno fa. Non ci fa una bella figura e va incontro ad un sicuro flop.

Dunque, salvo smentite quando conosceremo meglio la nuova variante, sembra che Omicron, a differenza di Delta, non disdegni di essere ospitata da chi ha sinora ricevuto due o tre vaccinazioni. Ecco perché cantava allegra ‘sì-sì-vax’ nel jingle natalizio, seppure a bassa voce!

Forse (sempre salvo smentite) quelli che gradisce di meno sono i portatori di immunità naturale, i guariti da Covid negli ultimi due anni (vedi qui).

Sarebbe un dato da valutare attentamente ma purtroppo nei loro confronti vige il negazionismo: eppure dire che l’immunità naturale non esiste è come dire che il Covid non esiste. E’ ora di gridarlo dai tetti: l’immunità naturale da Covid non solo esiste ma è riconosciuta anche dai promotori del vaccino (vedi qui).

Infatti, se il Super Green Pass è garantito a chi è guarito da Covid negli ultimi sei mesi è perché a costoro viene riconosciuto lo scudo dell’immunità naturale (sebbene per un periodo irrisorio che andrebbe aumentato e magari reso prorogabile in presenza di particolari indicatori di anticorpi o altro).

Il coretto dei viro-star (sì-sì-vax) mi fa venire in mente per una strana analogia il nuovo vaccino pensato da un’azienda farmaceutica americana per convincere i non vaccinati al gran passo. Sto parlando del vaccino ‘Novavax.

Mi permetto al proposito un suggerimento di marketing. Se si vuole conquistare questa clientela di nicchia così refrattaria, servirebbe una piccola correzione: invece di denominare il vaccino ‘novavax’ bisognerebbe chiamarlo ‘no-no-vax’. E magari farci sopra una bella canzoncina. In effetti ci stanno già pensando: il vaccino prodotto dalla Novavax  per ora si chiamerebbe ‘nuvaxovid’. Suvvia, un altro piccolo sforzo: chiamatelo ‘no-vax-covid’ e vedrete che sarete più convincenti e tanti si metteranno in fila per cantare la nuova canzoncina.

Magari bisognerebbe invitare a cantare anche la variante Omicron: se si rifiuta di partecipare vuol dire che il vaccino funziona davvero. 

Insomma, è una regola già ben sperimentata: per far passare più facilmente un obiettivo che la gente non accetterebbe di buon grado basta camuffarlo dietro definizioni rassicuranti: l’aborto è stato introdotto con una legge definita di ‘tutela sociale della maternità’; la persecuzione, la cancel culture e la ghettizzazione di chi non è allineato all’ideologia gender, me too, black lives matter etc. sono infiorettate nel nome dell’inclusione e della non discriminazione; l’eutanasia e la crudele soppressione dei malati con interruzione di cure, idratazione e alimentazione (che aggiungono indicibili sofferenze a quelle in corso), accompagnata alla scarsa sensibilità per le cure palliative, è una pratica  promossa nel nome della pietà e della libertà.  

E gli esempi potrebbero moltiplicarsi. Chissà se i no-vax e Omicron cascheranno nel trappolone canterino (al canto delle sirene di Ulisse, si potrebbe dire) e si allineeranno alle lusinghe scientificamente corrette?

Chissà se invece i non vaccinati vorranno continuare arcigni a perseguitare i poveri vaccinati, colpendo i loro bastoni con testate o assalendoli con schienate micidiali contro i loro randelli.

(sulle proditorie vessazioni dei non vaccinati vedi qui)

 

 

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