Domenica 13 Giugno, sua eccellenza mons. Athanasius Schneider, ha celebrato la Santa Messa in rito antico nella Chiesa del Corpus Domini a Cracovia (qui il video e il servizio pubblicato da Polonia Catholica).
L’amico Claudio Ademollo ci ha inviato un sunto della splendida omelia pronunciata dal vescovo ausiliare dell’arcidiocesi di Santa Maria ad Astana.
Nostro Signore Gesù Cristo ha detto: “Io sono con voi fino alla fine del mondo“. Cristo è rimasto con noi nei sacramenti, specialmente nel sacramento dell’Eucaristia”.
“Qual è l’azione più importante e necessaria con cui la Chiesa può agire?”. La risposta è: la Santa Messa.
Perché? Perché la Messa è il vero sacrificio di Cristo sulla croce. È lo stesso e identico sacrificio che Cristo ha compiuto sulla croce per la redenzione e la salvezza eterna dell’umanità.
Durante ogni Messa, i cieli si aprono e con gli occhi dell’anima vediamo l’Agnello immolato e vivente davanti al quale tutti gli angeli e i santi del cielo si inchinano, prostrati, adorando Cristo con amore gioioso e riverente. Quando il sacerdote celebra il sacrificio della Messa, il cielo si apre veramente al momento della consacrazione e dell’elevazione del corpo di Cristo.
In quel momento noi dovremmo cadere in ginocchio offrendo il nostro amore, pentimento e gratitudine al nostro Salvatore. Possiamo dire nel profondo del nostro cuore: “Gesù, Figlio del Dio vivente, abbi pietà di me, povero peccatore” o “Mio Signore e mio Dio, io credo“.
Oggi, il 13 giugno, è anche la commemorazione di Sant’Antonio di Padova, che aveva una fede insolitamente profonda nella presenza reale di Cristo nella Santissima Eucaristia.
Ben noto della sua vita è il miracolo della mula. Un giorno un eretico disse a Sant’Antonio che avrebbe creduto nella presenza reale di Cristo nell’Eucaristia solo se la sua mula si fosse inginocchiata davanti al Santissimo Sacramento. Il Santo accettò che questo processo si svolgesse in tre giorni, durante i quali l’eretico fece quasi morire di fame la mula. Quando giunse l’ora stabilita, Sant’Antonio si mise in disparte con l’ostia consacrata nelle sue mani, mentre l’eretico gli stava accanto, tenendo il foraggio per la mula. Ignorando la sua estrema fame, l’animale si avvicinò all’Eucaristia e si inginocchiò per adorare il Santissimo Sacramento.
Alcuni cattolici e sacerdoti del nostro tempo credono che sia indifferente se qualcuno si inginocchia o sta in piedi davanti a Cristo nell’ostia consacrata mentre riceve la Santa Comunione.
Dio ha operato questo miracolo nella vita di Sant’Antonio anche per istruire i cattolici e i sacerdoti del nostro tempo e dire loro: “Se anche una mula affamata si inginocchia davanti alla sacra Ostia, quanto più dovrebbe farlo ogni credente quando riceve Cristo nella Santa Comunione“. Si può avere l’impressione che la mula abbia messo in imbarazzo molti cattolici e molti preti con la sua devozione a Gesù.
Cosa dobbiamo fare in questo momento supremo in cui possiamo ricevere il Corpo Divino del nostro Salvatore? Dovremmo senza dubbio salutare il nostro Signore allo stesso modo di San Tommaso Apostolo, che cadde in ginocchio e si confessò: “Mio Signore e mio Dio“. Gesù Cristo ieri e oggi! Lo stesso, per sempre!
Cari fedeli, che la vostra partecipazione alla Santa Messa sia accompagnata da atti di amore, contrizione, gratitudine, gioia in Dio e riparazione per tanti sacrilegi contro il Santissimo Sacramento, la Santissima Eucaristia.
Fate della celebrazione della Messa la vostra patria spirituale, un pezzo di cielo qui sulla terra in questa valle di lacrime. Lasciate che la Messa e la Santa Comunione influenzino la vostra vita affinché l’amore reciproco, la pazienza e il coraggio dei credenti crescano in modo speciale.
Soprattutto, che le parrocchie che amano e venerano la Santissima Eucaristia sopra ogni cosa producano molte nuove famiglie cattoliche, o nuove chiese domestiche, e molti veri e santi sacerdoti. Che il Santissimo Sacramento dell’Altare sia lodato e glorificato! Amen.
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