Il governo olandese ha pubblicato uno studio che mostra quante persone vogliono porre fine alla propria vita, spingendo un partito politico a fornire pillole per il suicidio agli anziani.

Ce ne parla Martin M. Barillas in questo suo arrticolo pubblicato su Lifesitenews che vi presento nella mia traduzione.

                Elisa Brighenti

 

eutanasia pillole

 

Il governo olandese ha pubblicato uno studio che mostra quante persone vogliono porre fine alla propria vita, spingendo un partito politico a fornire pillole per il suicidio agli anziani.

Secondo lo studio preparato dal Ministero della Salute olandese, la Commissione di Wijngaarden ha rilevato che ci sono un certo numero di persone di 55 anni e più che, anche se in buona salute, “hanno un costante e attivo desiderio di morire”. La commissione ha cercato di scoprire quanti residenti vogliano l’eutanasia semplicemente perché non vogliono continuare a vivere.

Lo studio ha dimostrato che lo 0,18% del gruppo degli over 55 vuole morire. Si tratta di circa 10.000 persone.

Il ministro della Salute Hugo de Jonge, democristiano, ritiene che, invece di prescrivere farmaci mortali, il governo dovrebbe “cercare di restituire il gusto della vita” ai suoi concittadini. “Non c’è dubbio che i risultati dimostrano che si tratta di una questione sociale importante sia per questo governo che per la società. Il desiderio di morte di questo gruppo di persone è grave e il rapporto sottolinea la necessità di agire”, ha detto de Jonge.

La questione dell’eutanasia sta dividendo la coalizione al governo, che è composto dai Democratici cristiani e dai partiti politici liberali.

Circa 49 anni fa, il professore di legge e giudice della Corte Suprema olandese Huib Drion si è espresso a favore di dare ai cittadini, che hanno raggiunto l’età di 79 anni, i mezzi per porre fine alla loro vita sotto forma di una pillola di veleno. Invece di assumere lui stesso la pillola, Drion è morto pacificamente nel sonno nel 2004 all’età di 86 anni. Tuttavia, la sua idea continua a vivere. Il suo libro dal titolo Het Zelfgewilde Einde Van Oudere Mensen (“Il desiderio di autodistruzione delle persone anziane”) ha influenzato il dibattito pubblico che alla fine ha visto la legalizzazione del suicidio assistito.

Il suicidio assistito nei Paesi Bassi è legale dal 2002, a determinate condizioni. In genere, i medici forniscono un sedativo per via endovenosa seguito da un farmaco che blocca la respirazione. In quell’anno ci sono stati 1.882 casi di suicidio assistito. Cinque anni dopo, le condizioni in cui il suicidio assistito era consentito sono state ampliate, portando a oltre 7.000 le persone che ogni anno si sottomettono all’uccisione con l’avvallo del sistema medico nazionale. Si tratta di circa 20 persone al giorno.

Attualmente, la legge olandese permette l’eutanasia quando la sofferenza del paziente è insopportabile senza prospettive di miglioramento, a condizione che la decisione di morire sia volontaria. Tecnicamente, i pazienti di età inferiore ai 12 anni non hanno diritto all’eutanasia volontaria. Tuttavia, i medici possono porre fine alla vita dei bambini sotto i 12 anni a cui viene diagnosticata una sofferenza incontrollabile e insopportabile e con il consenso dei genitori.

In ambito politico, il partito di sinistra D66 sta ora spingendo per una pillola di veleno per gli anziani. D66 è membro della coalizione che attualmente costituisce la maggioranza del parlamento olandese. Un portavoce del partito ha riferito che il governo è stato troppo lento a fornire mezzi migliori per porre fine alla vita umana. Pia Dijkstra della D66 ha detto che a breve, nel mese di febbraio, offrirà una legislazione sulla “vita finita” che permetterà agli anziani oltre i 75 anni, anche non in condizioni mediche insopportabili, di richiedere l’eutanasia. Sui social media, Dijkstra ha affermato che c’è “un ampio sostegno alle persone per gestire una fine dignitosa della propria vita”.

Secondo il DutchNews.nl, Carla Dik-Faber, deputata del Parlamento del partito dell’Unione Cristiana, ha dichiarato che il suo partito si oppone con veemenza alla proposta di legge. “Mettere a disposizione una pillola per il suicidio sarebbe la risposta più cinica da offrire alle persone che hanno desiderio di morte.  Ha aggiunto che ” sarebbe una rinuncia nei loro confronti invece della volontà di essere presenti per loro”

In un articolo del giornale spagnolo ABC, Dik-Faber ha avvertito che, quando il suicidio assistito legale sarà reso ampiamente disponibile, molti anziani saranno incoraggiati da coloro che li circondano a porre fine alla loro vita. “Le persone anziane possono sentirsi non necessarie in una società che non dà valore all’invecchiamento. È vero che ci sono persone che si sentono sole, e altre che possono avere una vita di sofferenza difficilmente accettabile, ma il governo e la società dovrebbero assumersene la responsabilità. Non vogliamo “consulenti di fine vita”. Vogliamo “guide di vita”. Per noi, tutte le vite hanno valore”.

Dik-Faber ha dichiarato all’ABC che la legislazione proposta consentirebbe ai cosiddetti “consulenti di fine vita” di somministrare farmaci per la morte, al posto dei medici, come è attualmente richiesto dalla legge. Ha dichiarato che questo non è “solo un problema individuale, ma riguarda l’intera società”. Ha aggiunto che i medici e gli altri esperti e il suo partito non vogliono che la legge vigente venga modificata. Dik-Faber ha detto che lo scopo del governo è quello di proteggere i suoi cittadini, soprattutto i più giovani, i disabili e i più anziani.

Anche se i parlamentari dell’Unione Cristiana votassero contro la proposta di eutanasia  di D66, il disegno di legge potrebbe passare con i voti dei partiti di minoranza. Il risultato potrebbe essere la caduta dell’attuale governo in seguito allo scioglimento dell’attuale coalizione.

 

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