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Come vi abbiamo più volte raccontato l’epopea della riammissione in servizio per i sanitari non vaccinati e guariti dal Covid va avanti da un pezzo.

Dopo l’introduzione del Decreto “Riaperture” la classe degli operatori sanitari, e di tutti quelli che lavorano nelle strutture sanitarie, è stata la più duramente colpita con una prassi assurda messa in atto dalle aziende sanitarie e dagli Ordini Professionali che applicavano il “minimum” previsto dalla normativa come criterio per l’obbligo vaccinale. Supportati in questo, da una “nota” del Ministero che avallava questa modalità contraddicendo le proprie stesse circolari, aziende e Ordini hanno sospeso nuovamente centinaia di operatori sanitari e amministrativi allo scadere del 90° giorno dal tampone positivo. Questo ha comportato un gran numero di cause portate davanti ai giudici dei Tribunali Amministrativi di mezza Italia in cui i dirigenti che avevano comminato i provvedimenti sospensivi sono stati chiamati a rispondere del loro operato. In moltissimi casi i giudici, come vi abbiamo raccontato, hanno dato ragione ai dipendenti e, ora, gli Ordini professionali si trovano a fare marcia indietro sulle sospensioni ancora in atto e a pagare emolumenti non elargiti e danni ai lavoratori  in attesa della decisione della Corte Costituzionale (come chiesto anche qui e qui) sull’obbligo vaccinale.

In data 21 giugno la Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici e Odontoiatri ha finalmente rotto gli indugi e invitato gli Ordini locali a posticipare le sospensioni e a riammettere in servizio chi fosse stato sospeso a soli 90 dal tampone positivo.

Di seguito pubblichiamo il Comunicato Stampa dell’Associazione “ContiamoCI! che ci mette a conoscenza nel dettaglio di quest’ultima direttiva e ne sottolinea i forti limiti.


“Il giorno 19 maggio 2022 FNOMCEO rispondeva con la COMUNICAZIONE N.106 a ContiamoCi! declinando il nostro invito a far rispettare i decreti cautelari d’urgenza del TAR Lombardia. Con la COMUNICAZIONE N.131 del 21 giugno la stessa FNOMCEO cambia completamente registro e scrive “si suggerisce agli Ordini che abbiano adottato i provvedimenti in oggetto di procedere attraverso la predisposizione di una deliberazione unica (…) nella quale si stabilisca, in ottemperanza alle Ordinanze del TAR Lombardia, di aumentare, il termine di cessazione temporanea di ulteriori tre mesi, nonché di inviare tempestivamente a ciascun sanitario interessato idonea comunicazione”.


ADESSO AVANTI FINO ALLA ABROGAZIONE DELL’OBBLIGO VACCINALE PER TUTTI!

Anche il  Coordinamento Comitati Guariti da Covid replica a FNOMCeO con una nota di cui pubblichiamo alcuni passaggi significativi (grassetto nostro):

Egregi Presidenti, in relazione alla Comunicazione FNOMCeO nr. 131 del 21 giugno 2022, (…) continuiamo a rimanere stupiti che FNOMCeO reputi necessario richiedere e attendere ulteriori chiarimenti dal Ministero poiché, in quanto Federazione di Ordini di Medici, riteniamo che disponiate della necessaria perizia e conoscenza per esaminare e prendere atto delle evidenze scientifiche e, sulla scorta di queste, agire sussidiando, se necessario, l’Ente sussidiato (lo Stato, ndr) nelle scelte tecnico-specialistiche che Vi competono, anziché addentrarvi in valutazioni giuridiche che non vi sono proprie. Vi invitiamo nuovamente, altresì, anche in base al principio di precauzione e a quanto statuito (..) dal Codice di Deontologia Medica (in primis per la tutela della salute dei Vs. iscritti già guariti dalla Covid 19 e, in secundis, per evitare un inutile dispendio di risorse pubbliche ..), a prendere atto delle numerosissime evidenze scientifiche inerenti i guariti (…). Come noto, e come ha rimarcato anche il Presidente Anelli nella citata Comunicazione nr. 131, si stanno sempre più frequentemente susseguendo orientamenti giurisprudenziali in favore di sanitari ricorrenti, guariti e successivamente sospesi. Ci permettiamo di sottolineare la circostanza per cui, in caso di soccombenza, si sarà chiamati a rispondere dei danni subiti dagli stessi con riguardo ai numerosi contenziosi già in essere e/o che si andranno a instaurare. (…)

(articolo firmato)

 

 

 

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