Un articolo di Aaron Kheriaty, ex professore di psichiatria alla UCI School of Medicine e direttore di etica medica alla UCI Health, sul differente approccio nella gestione della campagna vaccinale tra Italia (obbligo vaccinale nascosto basato sul ricatto) e Giappone (estremamente rispettoso della dignità e libertà della persona).
L’articolo è apparso su Brownstone Institute e ve lo propongo nella mia traduzione.
Il ministero della salute del Giappone sta adottando un approccio etico e ragionevole nei confronti dei vaccini Covid. Hanno recentemente etichettato i vaccini con un avvertimento sulla miocardite e altri rischi. Hanno anche riaffermato il loro impegno a segnalare gli eventi avversi per documentare i potenziali effetti collaterali.
Il ministero della salute del Giappone dichiara: “Anche se incoraggiamo tutti i cittadini a ricevere la vaccinazione COVID-19, non è forzata o obbligatoria. La vaccinazione sarà data solo con il consenso della persona da vaccinare dopo le informazioni fornite”.
Inoltre, affermano che: “Si prega di vaccinarsi su propria decisione, comprendendo sia l’efficacia nella prevenzione delle malattie infettive che il rischio di effetti collaterali. Nessuna vaccinazione sarà data senza consenso”.
Infine, affermano chiaramente che: “Per favore non costringete nessuno sul vostro posto di lavoro o coloro che vi circondano ad essere vaccinati, e non discriminate coloro che non sono stati vaccinati”.
Si rimanda anche a una pagina di “Consigli per i diritti umani” che include istruzioni per la gestione di eventuali reclami se gli individui affrontano la discriminazione da vaccino sul posto di lavoro.
Altre nazioni farebbero bene a seguire l’esempio del Giappone con questo approccio equilibrato ed etico.
Questa politica pone opportunamente la responsabilità di questa decisione sanitaria all’individuo o alla famiglia.
Possiamo contrastare questo con l’approccio del mandato del vaccino adottato in molte altre nazioni occidentali. Gli Stati Uniti forniscono un caso di studio sull’anatomia della coercizione medica esercitata da una rete burocratica senza volto.
Una burocrazia è un’istituzione che esercita un enorme potere su di voi, ma senza un luogo di responsabilità. Questo porta alla familiare frustrazione, spesso incontrata su piccola scala alla motorizzazione locale, dove si può girare in gironi burocratici cercando di risolvere problemi o rettificare pratiche ingiuste. Nessuna persona reale sembra essere in grado di aiutarvi ad andare in fondo alle cose – anche se una persona ben intenzionata vuole sinceramente aiutarvi.
Ecco come questa dinamica si sta svolgendo con i mandati coercitivi sui vaccini negli Stati Uniti. Ma la distinzione eticamente cruciale tra una raccomandazione e un mandato crolla immediatamente quando le istituzioni (ad esempio, un’agenzia governativa, un’azienda, un datore di lavoro, un’università o una scuola) richiedono di essere vaccinati sulla base della raccomandazione del CDC.
Provate a contestare la razionalità di questi mandati, ad esempio, in una corte federale, e l’istituzione che impone il mandato punta semplicemente alla raccomandazione del CDC come base razionale per il mandato. Il tribunale sarà tipicamente d’accordo, rinviando all’autorità del CDC sulla salute pubblica. La scuola, l’azienda, ecc., declina così la responsabilità per la decisione di imporre il vaccino: “Stiamo solo seguendo le raccomandazioni del CDC, dopo tutto. Cosa possiamo fare?”
Ma anche il CDC declina la responsabilità: “Non facciamo politica, facciamo solo raccomandazioni, dopo tutto”.
Nel frattempo, il produttore del vaccino è immune e sollevato da ogni responsabilità o danno secondo la legge federale. È inutile andare da loro se il loro prodotto – un prodotto che non avete deciso liberamente di prendere – vi danneggia.
Vi gira la testa a forza di girare in tondo cercando di identificare il vero decisore: è impossibile individuare l’autorità competente. Sapete che un enorme potere viene esercitato sul vostro corpo e sulla vostra salute, ma senza che ci sia un luogo di responsabilità per la decisione e nessuna responsabilità per gli esiti.
Si rimane così con le conseguenze di una decisione che nessuno sostiene di aver preso. L’unica certezza è che tu non hai preso la decisione e non ti è stata data la scelta.
La politica giapponese evita la maggior parte di questi problemi semplicemente ponendo la responsabilità della decisione sull’individuo che riceve l’intervento, o sul genitore nel caso di un bambino che non è abbastanza grande per acconsentire.
Per inciso, questa attenzione alla scelta e alla libertà si rifletteva in qualche modo nelle politiche giapponesi durante la pandemia, che erano meno severe di quelle della maggior parte dei paesi, comprese quelle degli Stati Uniti.
Guardate l’andamento dei contagi e decessi COVID tra Italia e Giappone
Buongiorno sig. Sabino Paciolla come da voi scritto l’articolo della pericolosità del vaccino sono pienamente d’accordo con lei, personalmente dopo il vaccino ho problemi di salute mi è stata diagnosticato l’infarto cocleare con disturbi a livello nervoso sono in terapia come posso risolvere per avere dei diritti