Rilancio, nella mia traduzione, il sommario di uno studio sugli esiti delle cure precoci domiciliari dei pazienti COVID presi in carico dai medici dell’Associazione IppocrateOrg. Lo studio è firmato da Marco Cosentino, ORCID, Veronica Vernocchi, Stefano Martini ORCID, Franca Marino, Barbara Allasino, Maria Antonietta Bàlzola, Fabio Burigana, Alberto Dallari, Carlo Servo Florio Pagano, Antonio Palma, Mauro Rango e per conto dell’Associazione Ippocrate.Org. 

Lo studio nella sua interezza può essere letto qui

 

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Sommario

La COVID-19 è stata dichiarata pandemia nel marzo 2020. La conoscenza della fisiopatologia della COVID-19 ha presto fornito un forte razionale per l’uso precoce di farmaci antinfiammatori e antitrombotici; tuttavia, la sua evidenza è stata incorporata lentamente e parzialmente nelle linee guida istituzionali. I bisogni non soddisfatti dei pazienti ambulatoriali COVID-19 sono stati presi in carico da reti di medici e ricercatori. Analizziamo le caratteristiche, la gestione e gli esiti dei pazienti ambulatoriali COVID-19 che sono stati presi in carico dai medici dell’Associazione IppocrateOrg. In questo studio retrospettivo osservazionale, i medici volontari hanno fornito dati su 392 pazienti COVID-19. L’età media dei pazienti era di 48,5 anni (range: 0,5-97) e i pazienti sono stati presi in carico nello stadio 0 della COVID-19 (15,6%), nello stadio 1 (50,0%), nello stadio 2a (28,8%) e nello stadio 2b (5,6%). Molti pazienti erano in sovrappeso (26%) o obesi (11,5%), con comorbidità croniche (34,9%), soprattutto cardiovascolari (23%) e metaboliche (13,3%). I farmaci più frequentemente prescritti sono stati: vitamine e integratori (98,7%), aspirina (66,1%), antibiotici (62%), glucocorticoidi (41,8%), idrossiclorochina (29,6%), enoxaparina (28,6%), colchicina (8,9%), ossigenoterapia (6,9%) e ivermectina (2,8%). L’ospedalizzazione si è verificata nel 5,8% dei casi, soprattutto nello stadio 2b (27,3%). Un totale di 390 pazienti (99,6%) è guarito; un paziente è stato perso al follow-up e un paziente è morto dopo l’ospedalizzazione. Questo è il primo studio reale che descrive i comportamenti dei medici che si occupano dei pazienti ambulatoriali affetti da COVID-19 e gli esiti del trattamento precoce con COVID-19. La letalità in questa coorte è stata dello 0,2%, mentre complessivamente, e nello stesso periodo, la letalità della COVID-19 in Italia è stata superiore al 3%. L’uso del farmaco descritto in questo studio appare efficace e sicuro. Le attuali evidenze dovrebbero essere attentamente considerate dai medici e dai decisori politici.

 


 

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