Anche a me, come ad Austin Ruse, ha sorpreso, anche se non più di tanto, il tweet di padre gesuita James Martin, che qui riporto in foto:
Ecco la traduzione:
Vangelo: Gesù dice: “non giudicate”. Non poteva essere più chiaro, ma la gente non può ancora accettare un tale cosa. Non “Giudicate se la gente sta peccando”. Non “Giudicate le persone per correggerle”. Ma “non giudicate”. Gesù giudicava gli altri, ma era il Figlio di Dio senza peccato. A meno che non lo siate anche voi, “non giudicate”.
Quel tweet ad Austin Ruse, autore di libri e presidente del C-FAM (Center for Family & Human Rights), un centro di ricerche con sede a New York e Washington, ha portato alla mente una registrazione in podcast del 29 agosto 2017 che migliaia e migliaia di persone avranno udito, nella quale James Martin SJ, in una intervista presso l’Università di Villanova, rispondendo al giornalista Brandon Ambrosino, fa le seguenti affermazioni:
Domanda: Ambrosino dice: “L’incontro è difficile per le persone LGBT. Vado in una chiesa cattolica con il mio compagno, Andy, e ho ancora sempre questo momento di decisione quando si passa al segno della pace … perché ogni coppia si abbraccia e si bacia l’un l’altro e nessuno si preoccupa più di tanto, ma non ho mai baciato Andy in chiesa, e ho recentemente iniziato a pensare a questo. Saremo in chiesa tra 10 anni, davanti ai nostri figli, e durante quella parte del servizio, ci abbracceremo a vicenda … non è che qualcuno mi abbia detto qualcosa, ma nessuno è andato fuori in strada a dire, oh, proprio così sai, sarebbe bene … L’incontro è una cosa difficile. Solo il fatto di presentarsi, seduti in una chiesa, ci vuole molta fede”.
Risponde James Martin: “Ci vuole, e direi che le persone LGBT hanno più fede delle persone comuni, a causa di ciò… Spero che tra dieci anni riuscirai a baciare il tuo partner o, lo sai, presto anche tuo marito. Perché no?”
Padre James Martin ha molti fan e followers, gente che adora le sue idee, gente che difende le sue posizioni, gente come Pat Hynes, membro del consiglio di istituto della Fairfax County School, con la sua posizione non giudicante, e i suoi colleghi del consiglio di istituto che hanno appena approvato una mozione che autorizza nella loro scuola ad insegnare ai bambini che non sono veramente maschi o femmine, che il sesso biologico non ha senso, e che dovrebbero prendere in considerazione la possibilità di prendere una pillola quotidiana per ridurre la possibilità di contrarre una infezione nei rapporti sessuali gay fatti senza preservativo, avuti con più partner dei quali non si conosce la loro sieropositività al virus HIV. Tutto questo senza il permesso dei genitori.
Il problema della crociata di James Martin non è solo che sta portando fuori strada giovani uomini e donne con le sue dichiarazioni sull’omosessualità, ma anche che sta facendo di tutto per normalizzare la cultura omosessualista nella Chiesa.
Ha pure una bella faccia tosta nel dire che lui “come sacerdote cattolico, non ho mai contestato l’insegnamento della Chiesa” sull’omosessualità.
Ma la cosa assurda non è tanto questa, quanto il fatto che alcuni in alto loco gli credano pure, visto che, con l’autorizzazione del Dicastero vaticano per i Laici, la Famiglia e la Vita, è stato invitato come relatore a parlare di argomenti LGBT al prossimo Incontro Mondiale delle Famiglie che si terrà in Irlanda il prossimo agosto, ed al quale parteciperà anche papa Francesco.
di Sabino Paciolla
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