È uscita nel 2018 una corposa analisi del prof. Walter R Schumm, professore presso il Dipartimento di Studi Familiari e Servizi Sociali presso la Kansas State University, sulle modalità con cui sono state fatte le ricerche sociologiche sui figli cresciuti in coppie dello stesso sesso. La vulgata pseudo-scientifica ci bombarda da tutti i canali di informazione su come non ci sia “nessuna differenza” tra i bambini cresciuti in coppie omo-genitoriali e i bambini cresciuti in famiglie naturali. Il libro del prof. Schumm dimostra come questa ipotesi sia stata costruita su studi mal condotti e viziati dall’ideologia. Ed è un libro che, naturalmente, fatica a trovare spazio nel mondo della comunicazione essendo portatore di argomenti che contrastano il pensiero Politicamente Corretto.
Abbiamo tradotto l’introduzione con cui lo studio viene presentato sul sito Library Genesis e vi rimandiamo, per chi fosse interessato ad approfondire, al testo completo in Inglese che può essere scaricato dallo stesso sito in PDF o in epub.
LA RICERCA SULLA “OMO-GENITORIALITÀ ” – UN’ANALISI CRITICA
È opinione diffusa che non esista “alcuna differenza” tra come crescono i figli dei genitori omosessuali e quelli dei genitori di sesso opposto. Il professor Schumm, un illustre esperto in scienze sociali, ha condotto lo studio più completo sulla ricerca fino ad oggi, e in questo libro mostra che la conclusione è falsa.
In questo volume estremamente prezioso e approfondito, si trova tutto quello che si può voler sapere sulla ricerca delle scienze sociali sul tema della genitorialità omosessuale. La ricerca su questo argomento è relativamente nuova, per la semplice ragione che avere numerosi bambini cresciuti in famiglie dello stesso sesso è una novità piuttosto recente.
Ma da diversi decenni ormai molte persone cercano di sostenere che i bambini nei nuclei familiari omosessuali crescono altrettanto bene che in quelli eterosessuali – forse anche meglio. Sono apparsi un certo numero di studi su questo argomento, e molti di loro seguono l’idea che i bambini cresciuti da due omosessuali o due lesbiche stanno più che bene. Questa è l’ipotesi “nessuna differenza”.
Schumm, professore di studi familiari presso la Kansas State University, esamina queste ricerche in modo molto dettagliato e mostra che gran parte di esse è incompleta, distorta, selettiva o politicizzata. Dice Schumm: “In questo libro esaminerò e riferirò questi risultati in modo più dettagliato rispetto alla maggior parte degli studiosi. I risultati mostreranno, come minimo, che la situazione è più complicata di quanto molti abbiano concesso o, nel peggiore dei casi, che il modo in cui la ricerca è stata interpretata è stato in gran parte teso a favorire i valori progressisti “.
Questo volume davvero indispensabile è diviso in sei parti.
Nella parte 1 Schumm offre una spiegazione e una valutazione molto accurate e approfondite su come venga fatta – o dovrebbe essere fatta – la ricerca nel campo delle scienze sociali. In effetti, uno dei temi principali di questo volume è proprio quanto la ricerca nel campo delle scienze sociali sia di fatto prevenuta, corrotta e politicizzata.
Egli procede in una riflessione approfondita e chiede in conclusione che tipo di ricerca viene condotta e che cosa comporta. Ad esempio, “Sono state misurate e testate tutte le variabili rilevanti? Sono state studiate tutte le sottopopolazioni? I migliori modelli statistici sono stati testati in modo appropriato?”
La parte 2 esamina ciò che sappiamo sui genitori dello stesso sesso. Osserva come così tanti numeri vengano platealmente smentiti. Qualcuno ha persino suggerito che in America ci siano da 6 a 28 milioni di bambini cresciuti in queste case!
Dopo uno sguardo attento e approfondito sui dati nonché sulla metodologia utilizzata, Schumm sostiene che i numeri sono molto più vicini a 300.000. Quindi alcune di queste stime vanno diminuite di un fattore 50! Ancora una volta, la politica e l’ideologia sembrano prevalere sui fatti.
Altri capitoli si concentrano sulla stabilità familiare nei vari tipi di famiglie e sulla questione degli abusi sessuali. Riguardo a quest’ultimo, conclude: “Sono stati condotti insufficienti studi di alta qualità in quest’area per trarre conclusioni definitive sui genitori omosessuali che abusano dei loro figli, mentre ci sono molte prove che nel passato degli adulti LGBT si siano verificati frequentemente abusi sessuali infantili”
Le parti 3 e 4 danno uno sguardo molto attento ai bambini di queste famiglie e a come se la cavano. Le varie affermazioni fatte sui risultati positivi per i bambini cresciuti in famiglie dello stesso sesso vengono esaminate meticolosamente, e la maggior parte sono trovate carenti.
Ad esempio, si consideri la frequente affermazione che avere genitori omosessuali non fa differenza nel modo in cui i bambini si sviluppano in termini di preferenza sessuale. Dice Schumm: “Ci sono ormai dozzine di studi che sembrano confutare l’ipotesi “nessuna differenza” e solo pochi che sostanzialmente (in termini di dimensioni dell’effetto, se non di significatività statistica) non la respingono”.
Per quanto riguarda i risultati sui vari aspetti della salute mentale dei bambini, ancora una volta, le affermazioni “nessuna differenza” non reggono bene ad un esame più approfondito. Dato che molto spesso queste conclusioni vengono tratte semplicemente facendo ai genitori dello stesso sesso domande sulla salute mentale dei loro figli, questo non è certo un metodo scientifico o obiettivo per determinare tali argomenti.
“Fino a quando gli studi non controlleranno sistematicamente le differenze preesistenti tra i due gruppi, quello dei genitori e il gruppo di controllo per quanto riguarda la “desiderabilità sociale” (la tendenza di alcuni intervistati a riferire una risposta in un modo che essi ritengono più socialmente accettabile di quanto non lo sarebbe la loro “vera” risposta, N.d.T.), dubito che arriveremo fare luce su questa questione. Non è corretto, dal punto di vista scientifico, prendere un gruppo di persone altamente istruite e benestanti, genitori omosessuali mentalmente sani, e paragonare i loro figli ai figli di genitori eterosessuali non istruiti, poveri, malati di mente e pensare di aver fatto un confronto equo”.
La parte 5 esamina le conseguenze del matrimonio tra persone dello stesso sesso. Si sostiene che il matrimonio omosessuale non dia contraccolpi negativi nei confronti degli eterosessuali. Le prove aneddotiche da sole dovrebbero confutare ciò. Ma vengono esaminate numerose prove vere e proprie, incluso il modo in cui i tassi di fertilità vengono influenzati negativamente.
Infine, la parte 6 offre alcuni pensieri conclusivi, come il seguente:
“Sono rammaricato per il fatto che molti tribunali statunitensi siano stati ingannevolmente portati ad accettare come valida una ricerca distorta, incompleta e focalizzata sui livelli di significatività piuttosto che sulle dimensioni degli effetti. Sono stati trascurati numerosi studi i cui risultati sarebbero stati problematici per l’ipotesi “nessuna differenza”. La ricerca sulla genitorialità in coppie dello stesso sesso è stata spesso citata perché è arrivata a conclusioni politicamente corrette, non perché fosse della massima qualità: in un certo senso, questo libro è un tentativo di correggere questo squilibrio “.
Egli ci ricorda che gran parte della ricerca pro-omosessuali del tipo “nessuna differenza”, è piena di frasi come “non un singolo studio” e “nessuna evidenza” e “prove scientifiche inconfutabili” e simili. Schumm chiama tutto questo “socilese” – ed è dogma, non scienza.
Tutto questo è dovuto alla politicizzazione e all’abbassamento del livello della qualità delle scienze sociali nell’interesse della promozione di un’agenda – in questo caso l’agenda omosessuale radicale. Di conseguenza, “sembra che notevoli quantità di “fatti” siano stati ignorati o soppressi nel processo di promozione di questa agenda”.
Schumm ha chiarito in questo libro frutto di una ricerca approfondita che il “consenso scientifico” può spesso essere sbagliato. E ci ha fornito una grande quantità di esempi di scienza sociale a sostegno di ciò. In effetti, egli afferma che è impressionante che si possa “scoprire che il 90% delle oltre 70 recensioni di letteratura hanno tratto conclusioni errate su alcuni aspetti della genitorialità di coppie dello stesso sesso”.
E dopo questo esauriente esame di circa 400 studi sulla genitorialità di coppie dello stesso sesso, la verità fondamentale è questa: “Sembrano esserci differenze significative e sostanziali tra genitori dello stesso sesso e quelli eterosessuali e nei risultati a lungo termine dei loro figli , contrariamente a molte, molte conclusioni di numerosi studiosi di scienze sociali negli ultimi decenni “.
fonte: Nelle note
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