Uno studio legale, per conto di associazioni dei cittadini che vogliono chiarezza di informazioni a fronte di obblighi vaccinali, ha fatto domanda ad un Tribunale statunitense di accesso immediato ai dati relativi alle sperimentazioni fatte dalla Pfizer-BioNTech e depositati presso la FDA e sulla base dei quali ha ricevuto dalla FDA stessa l’autorizzazione in emergenza alla produzione e distribuzione dei vaccini COVID. La FDA non si è opposta alla pubblicazione di questi dati riservati ma ha chiesto che venissero resi pubblici nell’arco di 75 anni. Cosa assurda, visto che la FDA per analizzare quei dati ci ha messo circa tre mesi. Per fortuna il giudice di quel tribunale ha imposto alla FDA di rendere pubblici quei dati in meno di 1 anno. La FDA ha cominciare a rendere pubblici quei dati ed è cominciata la loro analisi da parte di persone specializzate nella materia. 

Byram W. Bridle, professore associato di immunologia virale presso il Dipartimento di patobiologia dell’Università di Guelph, ha analizzato alcuni di questi dati e…..sorpresa!!! Ha notato che alcuni di essi sono diversi da quelli che erano già trapelati prima che il giudice ne ordinasse la pubblicizzazione. Ha pertanto fatto un confronto tra quelli pubblicati e la versione ufficiale rilasciata. E le sorprese non finiscono qui e le domande, inquietanti, pure.

L’articolo che vi presento è stato pubblicato sul substack del prof. Bridle. Eccolo nella mia traduzione. 

 

    

Pfizer vaccino

 

Uno dei miei proverbi preferiti è “la verità non si contraddice”. Gli scienziati dovrebbero condurre la ricerca con obiettività e integrità. I risultati dovrebbero essere divulgati in modo completo e trasparente. In caso contrario, la ricerca non è affidabile. La mancata divulgazione di risultati importanti mette in discussione ogni ulteriore ricerca sul prodotto in questione.

Ho appena finito di esaminare uno dei documenti rilasciati dalla Food and Drug Administration degli Stati Uniti nell’ambito della raccolta di dati ordinata dal tribunale. La tempistica originale per il rilascio dei documenti era di 75 anni. (cioè, la FDA voleva che il rilascio pubblico dei documenti secretati di sperimentazione del vaccino Pfizer avvenisse nell’arco di 75 anni e non immediatamente come chiedevano al giudice del tribunale gli avvocati delle associazioni dei cittadini americani, ndr) 

In particolare, ho esaminato i test farmacocinetici di un “vaccino” surrogato simile all’inoculazione COVID-19 della Pfizer-BioNTech. In questo caso, la formulazione delle nanoparticelle lipidiche (LNP) era la stessa del “vaccino” utilizzato nelle persone. Tuttavia, invece di trasportare l’mRNA che codifica la proteina spike del virus noto come SARS-CoV-2, le LNP trasportavano il progetto genetico di una proteina chiamata luciferasi. [La biodistribuzione dei “vaccini” a base di mRNA (cioè in quale parte del corpo il contenuto del vaccino va a depositarsi, ndr) che codificano la proteina spike non è mai stata valutata, nonostante il loro utilizzo a livello mondiale].

La luciferasi è la proteina che permette alle lucciole di brillare. Quando l’mRNA entra nelle cellule e queste iniziano a produrre la luciferasi, si può fare un’immagine esterna senza danneggiare l’animale se le cellule sono relativamente vicine alla pelle e/o esprimono molta proteina. Questo è un modo per vedere dove ci si aspetterebbe che la proteina spike venga diffusa nell’organismo e per quanto tempo dopo l’iniezione in un muscolo.

Mentre esaminavo il documento, sono rimasto sbalordito da quante riduzioni erano state fatte. La maggior parte dei dati rilevanti sono stati cancellati. È il documento più alterato che abbia mai visto finora. Molti mesi fa mi era stata inviata una versione precedente, trapelata, del documento. È interessante notare che i dati importanti che erano stati cancellati riguardavano risultati che contraddicevano le conclusioni chiave dello studio. Ho quindi recuperato i due documenti uno accanto all’altro e li ho esaminati con molta attenzione. Con mio grande sgomento, ho trovato quanto segue…

La Figura 1A avrebbe dovuto mostrare la produzione della luciferasi nel tempo nei topi a cui era stato iniettato il “vaccino” surrogato. Invece, questo è ciò che è stato pubblicato nel rapporto ufficiale (il testo rosso è stato aggiunto da me):

 

traduzione della frase in rosso: “Dove sono i dati?!?'”

 

Si noti la singola immagine nell’angolo in basso a sinistra. Questa mostra il segnale della luciferasi in due dei tre topi a cui era stato iniettato il vaccino. Il “vaccino” è stato iniettato nel muscolo del polpaccio (quello che si trova nella parte posteriore della gamba). È prassi comune effettuare iniezioni intramuscolari nei muscoli più grandi di entrambi gli arti posteriori dei topi. Nelle persone, di solito, le iniezioni intramuscolari vengono effettuate in un solo muscolo della spalla. Il problema è che la versione trapelata del rapporto precedente riportava questa figura…

 

 

Ho notato che l’immagine in cima alla colonna di immagini di destra (il gruppo luciferasi a sei ore dall’iniezione) sembra quasi identica all’unica immagine del rapporto ufficiale, ma non è stata ritagliata più di tanto. Questo è molto importante, perché l’unica sede anatomica in cui il “vaccino” sarebbe arrivato al di fuori del sito di iniezione è il fegato. Quindi, facciamo un confronto testa a testa tra le due immagini…

 

Traduzione della parte in alto a sinistra: “Dopo sei ore la proteina della luciferasi, che è stata codificata dall’mRNA incapsulato nella [pallina] di nanoparticelle di lipidi , è stata prontamente rilevabile nei reni (e forse nelle ghiandole surrenali)”

 

A me sembra che le immagini siano identiche, ma con il segnale leggermente ridotto nella versione a sinistra (che proviene dal rapporto ufficiale). Questi topi sono a pancia in giù, quindi l’immagine è della loro schiena. In base alla mia esperienza di anni di lavoro con i topi, posso dire che questo schema suggerisce una produzione prontamente rilevabile della proteina codificata dall’mRNA nei reni, con un possibile coinvolgimento delle ghiandole surrenali. Questo sarebbe coerente con lo studio di biodistribuzione sui topi che ho commentato in precedenza.

Perché le immagini sono state ritagliate per escludere l’evidenza della biodistribuzione ai reni/ghiandole surrenali?!?

Il resto della figura 1 del rapporto ufficiale si presenta così…

 

 

Si noti la conclusione che “l’espressione del reporter è scesa a livelli di fondo”. Ciò suggerisce che la proteina codificata dall’mRNA del “vaccino” non poteva più essere rilevata nei topi dopo nove giorni. Questa versione ufficiale mostra solo la quantità di segnale per i topi a cui è stata iniettata solo la soluzione di supporto (cioè, non conteneva il “vaccino”; quindi, questi topi erano quelli che chiamiamo “controlli negativi”).

Ecco questo grafico affiancato a quello del precedente documento trapelato…

 

 

Perché il fatto che il segnale NON ha raggiunto la linea di base è stato rimaneggiato?!?

Infine, vorrei commentare gli unici dati di biodistribuzione che sono stati divulgati nel rapporto ufficiale…

 

 

Il rapporto ufficiale riportava solo la biodistribuzione al fegato. Si noti che per queste immagini i topi erano a pancia in su, poiché il fegato è relativamente vicino al lato della pancia di un topo e il segnale si estende per tutta la larghezza della pancia, in linea con la forma, le dimensioni e la posizione del fegato (a differenza dei segnali punteggiati a sinistra e a destra del dorso dei topi, che suggerivano un coinvolgimento dei reni).

Una breve nota: sarebbe stato utile avere immagini della parte superiore del corpo dei topi per determinare se ci fossero o meno segnali in quella regione, soprattutto la testa.

Molti “esperti” sembrano pensare che la distribuzione di un vaccino a base di mRNA nel fegato sia una cosa positiva, perché si presume che la degradazione e l’eliminazione dall’organismo avvengano qui. Tuttavia, questi dati dimostrano una sostanziale produzione acuta (a breve termine) in tutto il fegato della proteina codificata dal codice dell’mRNA nel “vaccino” (in questo caso, il codice codifica la luciferasi, il cui segnale è mostrato come le aree ombreggiate blu/viola in questa immagine).

Per un vaccino a base di mRNA che codifica la proteina spike della SARS-CoV-2, ciò significa che le cellule epatiche verrebbero ricoperte dalla proteina spike. La prima dose indurrebbe una risposta anticorpale. Ciò significa che le dosi successive costringeranno le cellule epatiche a esprimere la proteina spike in presenza di anticorpi specifici per la spike. Questo dovrebbe portare all’uccisione delle cellule epatiche autonome, una forma di autoimmunità. Questo potrebbe potenzialmente mettere alcuni individui a rischio di sviluppare malattie autoimmuni come l’epatite autoimmune.

Ecco le mie due considerazioni…

È inaccettabile che le proteine mRNA codificate dal “vaccino” siano prodotte dalle cellule epatiche. Questo le rende un bersaglio per la distruzione autoimmune mediata se sono presenti anticorpi e/o cellule T specifiche per la proteina (come ci si aspetterebbe con una seconda dose o un “richiamo” di un “vaccino” a mRNA).

È MOLTO inquietante vedere che i dati chiave sono stati eliminati dalla versione ufficiale del rapporto che è stato rilasciato al pubblico (e solo dopo un ordine del tribunale). I dati eliminati contraddicono le conclusioni che sono state tratte. Ciò mette in discussione l’integrità della divulgazione dei dati.

Raccomandazioni…

Con i “vaccini” a base di mRNA devono essere condotti studi di farmacocinetica/biodistribuzione adeguatamente progettati e completi. I risultati di questi studi devono essere divulgati in modo completo e trasparente al pubblico, se si vuole che questo sia in grado di prendere decisioni adeguatamente informate riguardo a queste inoculazioni.

È necessario avviare un’indagine sul motivo per cui i dati contraddittori non sono stati resi noti alla comunità scientifica. Nascondere risultati importanti non va bene. Inoltre, è necessario indagare su chi è stato responsabile dell’eliminazione di questo particolare documento. Perché sono stati cancellati dati non proprietari? Questo ha fatto sì che dati allarmanti venissero nascosti al pubblico.

 

Traduzione della scritta nell'immagine: "La verità è come un leone. Non avrai bisogno di difenderla. Lasciala libera. Si difenderà da sola" (Sant'Agostino)
Traduzione della scritta nell’immagine: “La verità è come un leone. Non avrai bisogno di difenderla. Lasciala libera. Si difenderà da sola” (Sant’Agostino)

 

 


 

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