Di seguito segnalo all’attenzione e alla riflessione dei lettori di questo blog l’articolo scritto da Paul Bennett e pubblicato su Lifesitenews. Visitate il sito e valutate liberamente le varie opzioni offerte e le eventuali richieste. Ecco l’articolo nella mia traduzione.
Il vescovo Athanasius Schneider ha nuovamente espresso grave preoccupazione per l’imminente Sinodo sulla sinodalità e ha esortato con forza i cattolici a disobbedire a qualsiasi proposta erronea o insegnamento eretico che emerga dalle sessioni.
In un’ampia intervista a domande e risposte con Christopher P. Wendt sul forum della Confraternita di Nostra Signora di Fatima il 13 settembre, il vescovo Schneider ha colpito le intenzioni nascoste dietro le norme dell’attuale Sinodo sulla sinodalità e l’impatto che avranno nel minare la struttura gerarchica della Chiesa. È stato fermo sul tema delle novità dottrinali che il Sinodo potrebbe introdurre.
“Abbiamo una risposta molto chiara”, ha detto Schneider. “Non possiamo obbedire qui perché sarebbero contro la rivelazione divina, contro il comandamento divino, e in questo caso dobbiamo seguire Dio chiaramente [nel] costante insegnamento della Chiesa”.
Alla domanda di Wendt se c’è qualcosa che i fedeli cattolici possono fare, oltre al digiuno e alla preghiera, per opporsi al Sinodo sulla sinodalità e ridurre al minimo i danni previsti per la fede e l’istituzione divina, Schneider ha risposto: “Penso che dobbiamo professare pubblicamente la verità cattolica, quelle verità che sono evidentemente minate dall’agenda del Sinodo che ora conosciamo nel documento di lavoro dove ci sono molte cose ambigue e altre che contraddicono la fede cattolica. I sacerdoti e i laici dovrebbero professare pubblicamente, ancora e ancora, il costante insegnamento tradizionale della Chiesa, concretamente riguardo alla struttura gerarchica”.
A giugno, il Vaticano ha pubblicato il documento di lavoro, altrimenti noto come Instrumentrum laboris, per il Sinodo. Il documento si concentra su tre temi per il prossimo incontro: Comunione, Missione e Partecipazione. Il messaggio principale inviato dal Vaticano è un più ampio contributo al processo decisionale.
Schneider ritiene che l’imminente Sinodo inventato assomigli alla dottrina della fede protestante e di altre fedi secolari, dove clero e laici hanno pari voce in capitolo. “Noi non siamo protestanti. Non seguiremo la nostra opinione”, ha detto il vescovo.
In una recente intervista a Catholic Family News, Schneider ha approfondito l’argomento affermando che: “Il metodo di sinodalità proposto da Papa Francesco, che include il dibattito con persone di altre tradizioni di fede, persone senza religione e persino con persone definite “eccetera”, finirà per offuscare la Fede”. E ha aggiunto: “È sempre più salutare per la vita della Chiesa avere meno strutture permanenti, poiché ogni struttura crea non solo burocrazia ma anche clericali burocrati. Ritengo che l’agenda di un sinodo dei vescovi debba concentrarsi sull’elaborazione e la presentazione di una professione dettagliata delle verità di fede relative ad alcuni degli errori dottrinali, morali, liturgici e pastorali più comuni nella vita della Chiesa del nostro tempo”. Schneider ha definito l’approccio formale di tipo parlamentare “di costruzione del consenso” come indirettamente proporzionale alla fede.
Secondo le comunicazioni della Sala Stampa della Santa Sede: “Il Sinodo non è un evento, ma un processo in cui l’intero popolo di Dio è chiamato a camminare insieme verso ciò che lo Spirito Santo lo aiuta a discernere come volontà del Signore per la sua Chiesa”.
Nell’aprile 2023, la Segreteria generale del Sinodo ha annunciato in modo controverso che l’assemblea includerà i laici come membri votanti nei lavori sinodali, sostituendo così molti vescovi.
Schneider ha messo in dubbio la moralità e gli interessi nascosti della persuasiva lobby LGBT nell’indebolire l’istituzione divina della Chiesa. Ha detto a Christopher Wendt: “Il sesto comandamento – non commettere adulterio o altri atti impuri – è una legge divina, e dobbiamo proclamarlo di nuovo contro queste espressioni astute all’interno del documento del Sinodo. Accogliere le persone LGBT, includerle e così via è fondamentalmente una giustificazione del peccato di omosessualità stesso”.
Riguardo a ciò che i fedeli dovrebbero fare se tali proposte erronee o insegnamenti eretici venissero emessi e promossi, il vescovo kazako ha esortato con forza i cattolici a disobbedire alla Chiesa sinodale: “Abbiamo una risposta molto chiara, non possiamo obbedire qui perché questi sarebbero contro la rivelazione divina, contro il comandamento divino, e in questo caso, dobbiamo seguire Dio chiaramente [nel] costante insegnamento della Chiesa”.
Alla domanda ipotetica su come dovrebbero reagire i fedeli se il loro vescovo locale permettesse la presenza di diaconi donne, Schneider ha avvertito: “Spero che questo non venga fatto. Penso che sia impossibile che un Papa approvi l’ordinazione sacramentale di diaconi donne, ma se in ipotesi questo accadesse, allora ovviamente non potremmo partecipare a questo culto che è blasfemo e altamente sacrilego”.
Il vescovo Schneider è stato un ardente critico della burocratizzazione antropocentrica e neopelagiana della Chiesa e ha apertamente condannato la dottrina del Sinodo per il suo “panteismo implicito”. In precedenza ha affermato che la sinodalità è un “trucco” e una “copertura” per indebolire ulteriormente la fede della Chiesa e servirà solo “veleni spirituali” ai fedeli.
Il 29 giugno, durante la celebrazione della Solennità degli Apostoli Pietro e Paolo, il vescovo Schneider ha ricordato ai fedeli che: “Crediamo nella Chiesa Una, Santa, Cattolica e Apostolica fondata da Nostro Signore Gesù Cristo e ci atteniamo alla sua immutabile verità divina, per la quale innumerevoli martiri cattolici hanno versato il loro sangue”.
Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore e non riflettono necessariamente le opinioni del responsabile di questo blog. I contributi pubblicati su questo blog hanno il solo scopo di alimentare un civile e amichevole confronto volto ad approfondire la realtà.
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