Il cardinale Raymond Burke, in una recente intervista al New York Times, di cui abbiamo parlato l’altro ieri, ha elogiato il giovane che il mese scorso ha gettato le statue di Pachamama usate nei rituali legati al recente Sinodo amazzonico nel fiume Tevere a Roma, dicendo di avere “rispetto” per lui e “gratitudine” per la sua “coraggiosa testimonianza della fede”. Non solo il card. Burke, ma anche altre importanti figure del mondo cattolico hanno fatto la stessa cosa, come riportato in questo articolo scritto da Dorothy Cummings McLean e pubblicato su Lifesitenews. La traduzione è a cura di Riccardo Zenobi.
L’arcivescovo Carlo Maria Viganò ha lodato il giovane che ha rimosso le statuette pagane da una chiesa cattolica a Roma lo scorso mese durante il sinodo Amazzonico e le ha gettate nel Tevere.
L’arcivescovo, apparso sui titoli dei giornali nell’Agosto 2018, quando ha accusato papa Francesco di aver tolto le sanzioni ad un cardinale che sapeva essere un predatore sessuale, si è espresso al giornalista e studioso americano dott. Robert Moynihan riguardo Alexander Tschugguel.
“Come molti altri, incluso il vescovo Athanasius Schneider e il prof. Roberto de Mattei, penso che questo giovane si un eroe” ha dichiarato Viganò a Moynihan.
Ha poi aggiunto, “questo giovane ha agito in base alla sua coscienza cattolica”.
L’arcivescovo ha rivisitato i dettagli della storia: che Tschugguel era arrivato a Roma, ha visitato la chiesa di Santa Maria in Traspontina, ed ha visto le immagini, ora identificate come Pachamama, una dea della fertilità Azteca.
“Era profondamente scosso. Ma non ha agito immediatamente”, ha affermato Viganò.
“Era tornato a casa sua a Vienna ed ha pregato e riflettuto per diversi giorni. Poi ha deciso che era suo dovere agire. Ed ora ha avuto il coraggio di rivelare il suo nome e dare interviste”, ha continuato l’arcivescovo.
“Lodo la grande fede di questo giovane”.
Alexander Tschugguel era uno dei due giovani che ha gettato gli idoli, chiamati “Pachamama” da papa Francesco, nel Tevere il 21 ottobre di mattina presto. L’atto è stato filmato da un socio ed il video è stato messo online poche ore dopo. Tale azione ha galvanizzato i cattolici resi scoraggiati dai rapporti emergenti dal sinodo Pan-Amazzonico. L’allora sconosciuto Tschugguel è stato lodato da tali presuli come i cardinali Gerhard Müller, Walter Brandmüller, Jorge Urosa Savino, i vescovi José Luis Azcona Hermoso, Marian Eleganti, e, come lo stesso Viganò indica, Athanasius Schneider.
Walter Brandmüller, uno dei due restanti cardinali dei dubia ed un rispettato storico della Chiesa, loda il giovane come “coraggioso …. profeta dei nostri giorni”.
Il vescovo Athanasius Schneider è stato ancora più espansivo nelle sue lodi, dicendo che i “gesti di questi cristiani saranno ricordati negli annali della storia della Chiesa come atti eroici che hanno portato gloria al nome cristiano, mentre gli atti di alti prelati, al contrario, che hanno contaminato il nome cristiano a Roma, passeranno alla storia come atti codardi e traditori di ambiguità e sincretismo”.
Viganò, che ora vive nascosto, ha detto ha Moynihan che l’atto di Tschugguel può essere “un faro” per il cardinale Christoph Schönborn, arcivescovo della diocesi del giovane, Vienna, e confidente di papa Francesco.
“Può essere una testimonianza al cardinale, per il profitto della Chiesa in Austria, poiché il cardinale sembra aver cambiato profondamente le sue posizioni dottrinali e pastorali in anni recenti, tanto che possiamo appena riconoscerlo”, ha detto Viganò.
“Ero presente otto anni fa, nell’aprile 2011, alla grande villa dell’ordine di Malta sul colle Aventino a Roma, quando il cardinale Schönborn ha presentato YouCat, la versione per giovani del Catechismo della Chiesa Cattolica,” ha continuato.
“Era sorpreso ed anche edificato dalla solida dottrina che il cardinale Schönborn presentava. Cosa è accaduto da quel momento?”
Schönborn era un partecipante nel sinodo dei vescovi per la regione pan-amazzonica dello scorso mese come una delle scelte personali di papa Francesco. Il cardinale arcivescovo ha indicato che supporta l’innovazione dell’ordinazione diaconale delle donne. Ha anche dato permesso ufficiale ad oltre 30 donne di presiedere i funerali nell’arcidiocesi di Vienna.
Schönborn ha anche presieduto ad un servizio di preghiera a sfondo omosessuale e ha detto che è “commosso” quando persone con attrazione per lo stesso sesso vogliono sposarsi tra loro. Un prominente attivista omosessualista austriaco ha dichiarato che il cardinale ha benedetto la sua relazione omosessuale.
Riguardo la sua fedeltà a papa Francesco, la cui teologia differisce in molti aspetti da quella del precedente pontefice che Schönborn ha servito, il cardinale ha detto ai giornalisti durante il Sinodo che il suo “semplice atteggiamento di base” è “[Francesco] è il Papa”.
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