Riporto il sommario di una ricerca effettuata da Christian Baumeier et al. che evidenzia come il rilevamento sul tessuto del cuore della proteina spike dovuta alla vaccinazione anti covid, l’infiammazione dominata dalle cellule T CD4+ e la stretta relazione temporale tra la vaccinazione e l’insorgenza della miocardite depongano a favore di una reazione autoimmune innescata dal vaccino. A differenza di quanto ci è stato detto, questo studio dimostra che la proteina spike non viene distrutta nel punto di iniezione del muscolo del braccio ma circola liberamente nel corpo, depositandosi sui vari organi. Il sistema immunitario, prendendo di mira le cellule di quegli organi, scatena dunque una risposta autoimmune. Infatti, i linfociti CD4+ sono una parte di cellule che vanno a comporre i globuli bianchi (leucociti) nel sangue, queste cellule difendono l’organismo dalle infezioni e svolgono un ruolo importante nel sistema immunitario. Il loro compito consiste nell’identificare, attaccare e distruggere virus, batteri e funghi che possono causare infezioni. Lo studio è stato pubblicato su MDPI.
Dall’inizio del 2021 sono state segnalate miocarditi in risposta alla vaccinazione COVID-19. In particolare, sono stati identificati individui giovani di sesso maschile che presentano un aumento del rischio di infiammazione miocardica in seguito alla somministrazione di vaccini a base di mRNA. Sebbene le prime analisi epidemiologiche e i numerosi case report abbiano indagato su potenziali relazioni, i casi accertati con biopsia endomiocardica (EMB) sono limitati. Qui presentiamo un’analisi istopatologica completa degli EMB di 15 pazienti con frazione di eiezione ridotta (LVEF = 30 (14-39)%) e con il sospetto clinico di miocardite in seguito alla vaccinazione con Comirnaty® (Pfizer-BioNTech) (n = 11), Vaxzevria® (AstraZenica) (n = 2) e Janssen® (Johnson & Johnson) (n = 2). Le analisi immunoistochimiche EMB rivelano un’infiammazione miocardica in 14 dei 15 pazienti, con la diagnosi istopatologica di miocardite attiva secondo i criteri di Dallas (n = 2), miocardite grave a cellule giganti (n = 2) e cardiomiopatia infiammatoria (n = 10). È importante notare che in tutti i pazienti sono state escluse cause infettive. La proteina spike della SARS-CoV-2 è stata rilevata in maniera sporadica sui cardiomiociti di nove pazienti e l’analisi differenziale di marcatori infiammatori come le cellule T CD4+ e CD8+ suggerisce che la risposta infiammatoria innescata dal vaccino potrebbe essere di origine autoimmunologica. Sebbene in questo studio non sia possibile dimostrare una relazione causale definitiva tra la vaccinazione COVID-19 e l’insorgenza di infiammazione miocardica, i dati suggeriscono una connessione temporale. La presenza della proteina SARS-CoV-2 spike nel cuore e la predominanza di infiltrati linfocitari CD4+ indicano una risposta autoimmunologica alla vaccinazione.
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