Di seguito l’abstract di una ricerca condotta da Dror Mevorach et al. pubblicata su The New England Journal of Medicine che vi propongo nella mia traduzione.
BACKGROUND
Circa 5,1 milioni di israeliani erano stati completamente immunizzati contro il coronavirus 2019 (Covid-19) dopo aver ricevuto due dosi del vaccino BNT162b2 RNA messaggero (Pfizer-BioNTech) entro il 31 maggio 2021. Dopo le prime segnalazioni di miocardite durante il monitoraggio degli eventi avversi, il Ministero della Salute israeliano ha avviato una sorveglianza attiva.
METODI
Abbiamo esaminato retrospettivamente i dati ottenuti dal 20 dicembre 2020 al 31 maggio 2021, riguardanti tutti i casi di miocardite e abbiamo classificato le informazioni utilizzando la definizione della Brighton Collaboration. Abbiamo analizzato il verificarsi della miocardite calcolando la differenza di rischio per il confronto dell’incidenza dopo la prima e la seconda dose di vaccino (a distanza di 21 giorni); calcolando il rapporto di incidenza standardizzato dell’incidenza osservata-attesa entro 21 giorni dalla prima dose e 30 giorni dopo la seconda dose, indipendentemente dalla certezza della diagnosi; e calcolando il rapporto del tasso 30 giorni dopo la seconda dose rispetto alle persone non vaccinate.
RISULTATI
Tra 304 persone con sintomi di miocardite, 21 avevano ricevuto una diagnosi alternativa. Dei 283 casi rimanenti, 142 si sono verificati dopo il ricevimento del vaccino BNT162b2; di questi casi, 136 diagnosi erano definitive o probabili. La presentazione clinica è stata giudicata lieve in 129 riceventi (95%); un caso fulminante è stato fatale. La differenza di rischio complessivo tra la prima e la seconda dose era 1,76 per 100.000 persone (intervallo di confidenza 95% [CI], 1,33 a 2,19), con la più grande differenza tra i destinatari maschi di età compresa tra 16 e 19 anni (differenza, 13,73 per 100.000 persone; 95% CI, 8,11 a 19,46). Rispetto all’incidenza prevista sulla base dei dati storici, il rapporto di incidenza standardizzato era 5,34 (95% CI, da 4,48 a 6,40) ed era più alto dopo la seconda dose nei destinatari maschi di età compresa tra 16 e 19 anni (13,60; 95% CI, da 9,30 a 19,20). Il rapporto del tasso 30 giorni dopo la seconda dose di vaccino nei destinatari completamente vaccinati, rispetto alle persone non vaccinate, è stato di 2,35 (95% CI, da 1,10 a 5,02); il rapporto del tasso è stato di nuovo più alto nei destinatari maschi tra i 16 e i 19 anni (8,96; 95% CI, da 4,50 a 17,83), con un rapporto di 1 su 6637.
CONCLUSIONI
L’incidenza della miocardite, anche se bassa, è aumentata dopo il ricevimento del vaccino BNT162b2, in particolare dopo la seconda dose tra i giovani maschi. La presentazione clinica della miocardite dopo la vaccinazione era solitamente lieve.
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