Si fa fatica a seguire la storia intrisa di concetti molto fluidi che hanno a che fare con una “figlia” che in realtà è un figlio, del suo sperma, del desiderio di diventare “mamma” mediante il suo sperma ma acquistando un ovulo e affittando un utero, di una mamma che desidera un nipote per realizzare il desiderio del figlio di diventare mamma.
Un articolo di Simon Johnson pubblicato su The Telegraph, che vi presento nella mia traduzione.

La madre di un’adolescente transgender morta (in realtà si tratta di un figlio biologicamente maschio, ndr) sta pianificando di avviare un’importante causa legale per preservare lo sperma congelato di sua figlia (figlio biologico, ndr) in modo che possa avere un nipote.
Louise Anderson vuole arrivare al più alto tribunale civile della Scozia (la sezione civile della Corte Suprema, ndr) dopo aver saputo che i campioni salvati dalla figlia sedicenne Ellie, morta improvvisamente a luglio, potrebbero essere buttati via in pochi giorni.
Ellie è nata maschio, ma si è identificata come una bambina a partire dai tre anni di età e ha pianificato di sottoporsi a un intervento chirurgico di riassegnazione del sesso una volta compiuti i 18 anni.
Ha ritardato l’assunzione di ormoni bloccanti [la pubertà] per consentire la raccolta e il mantenimento del suo sperma in modo da poter avere un bambino.
Ma l’adolescente, di Stirling, si è ammalato improvvisamente a luglio e è morto in ospedale. La causa del suo decesso è descritta come “non accertata”.
La madre di 45 anni vuole ora usare il campione di sperma congelato per avere un nipote, trovando un ovulo da donatore e una madre surrogata.
Ha detto che il più grande desiderio di Ellie era di essere madre e che avrebbe fatto tutto il possibile per onorarlo.
Secondo le leggi britanniche sulla fecondazione umana, se Ellie avesse avuto una relazione al momento della sua morte, il suo partner avrebbe avuto il diritto di chiedere che il suo sperma venisse conservato.
Ma questo diritto non può essere trasferito alla madre senza una sentenza della Court of Session (corte suprema della Scozia, ndr). Gli avvocati che agiscono per conto della famiglia intendono chiedere un interdetto provvisorio per evitare che la clinica di Glasgow Royal Infirmary Fertility Clinic distrugga i campioni, prima di chiedere alla Corte Suprema di usare un potere speciale chiamato nobile officium.
Questa antica procedura del diritto scozzese viene utilizzata per fornire un rimedio nelle controversie legali dove non esiste nulla, perché la legge e il diritto comune tacciono.
In altre parole, [il nobile officium] può colmare qualsiasi lacuna nella legge o offrire un’attenuante se la legge, quando applicata, fosse considerata troppo rigida. Viene utilizzato in casi complessi di diritto di famiglia e di diritto dei minori per fornire soluzioni su misura.
La signora Anderson ha detto: “Il più grande desiderio di Ellie era quello di essere madre, dopo la sua transizione. Alla giovane età di 14 anni, abbiamo affrontato il processo di congelamento del suo sperma per seguire i suoi sogni”.
“Lei ha chiarito fin dall’inizio che se le fosse successo qualcosa, avrei mantenuto la mia promessa di mettere al mondo i suoi figli”.
“Passare attraverso le prove del congelamento del tuo sperma o dei tuoi ovuli per poi vederli distrutti senza pietà, nonostante i tuoi desideri, è disumano. La sua morte è stata devastante al di là delle parole, ma anche non essere in grado di realizzare i suoi desideri è straziante”.
Ha detto che sua figlia voleva due figli e aveva persino scelto i nomi per loro. La signora Anderson ha anche avviato una petizione online che invita Boris Johnson a cambiare la legge.
Virgil Crawford, il suo avvocato, ha detto: “La signora Anderson ha chiesto il mio consulto su questa insolita, interessante, importante e complessa questione legale. È deplorevole che si presenti in un tragico contesto di dolore familiare dopo la morte inaspettata di un giovane adulto”.
“Sto cercando una assicurazione che il campione non venga distrutto finché la questione non sarà risolta. Se tale assicurazione non sarà fornita, è probabile che sarà richiesto un interdetto provvisorio per evitarlo”.
Un portavoce dell’NHS Greater Glasgow and Clyde, che gestisce la clinica, ha detto: “Siamo dispiaciuti per la morte di questa giovane donna e siamo solidali con la sua famiglia”.
“La conservazione dei gameti (sperma) è gestita in linea con la legge sulla fecondazione umana e l’embriologia e rispetta i consensi forniti dai donatori”.
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