Parlando a proposito dei Dubia nella sua ultima intervista (qui), papa Francesco ha detto al servizio stampa Reuters di aver appreso delle quattro domande (sui Dubia contenute nella lettera, ndr) dei (4) cardinali “dai giornali”. (Riporto la Reuters: Francesco ha detto di aver sentito parlare della lettera dei (quattro, ndr) cardinali che lo criticava “dai giornali… un modo di fare le cose che è, diciamo, non ecclesiale, ma tutti sbagliamo”.)
Quando hanno reso pubblica (la lettera sui) dubia, nel novembre 2016, i quattro cardinali hanno riferito di aver inviato le loro domande al Pontefice in un messaggio privato due mesi prima (qui) (il 19 settembre 2016, ndr), e di non aver ricevuto risposta.
Per contestualizzare questa storia, ricordate che nel gennaio di quest’anno il Papa ha detto ai giornalisti che a quel tempo non aveva mai ricevuto lamentele sul vescovo cileno Barros (quello degli abusi sessuali che aveva per due volte dato le sue dimissioni al papa e da questi erano state respinte, e la terza volta, qualche giorno fa, accettate, ndr). Ma il cardinale Sean O’Malley aveva consegnato a mano proprio questo tipo di reclamo nel 2015. (Papa Francesco, per la vicenda degli abusi cileni, chiese scusa e perdono pubblicamente per gravi errori di valutazione, ndr).
O papa Francesco non legge la sua posta, o abbiamo un problema più grave.
di Phil Lawler
Fonte: Catholic Culture
[highlight] *********AGGIORNAMENTO*********** [/highlight]
***************************************20.06.2018
Maike Hickson di OnePeterFive, a proposito dell’affermazione di Papa Francesco, ha interpellato il card. Meisner, uno dei sottoscrittori della lettera dei Dubia:
Il cardinale ha risposto per iscritto e ha dichiarato quanto segue:
I Dubia sono stati pubblicati per la prima volta – penso che siano passati due mesi – dopo che il Papa non ha nemmeno confermato la loro accoglienza. È molto chiaro che abbiamo scritto direttamente al Papa e allo stesso tempo alla Congregazione per la Fede (card. Gerhard Müller, ndr). Cosa ci sarebbe di non chiaro qui?
Fonte: OnePeterFive
[highlight] *********AGGIORNAMENTO*********** [/highlight]
*******************************************21.06.2018 ore 10.39 EST
Il card. Burke, uno dei quattro cardinali dei Dubia, interpellato in merito alle affermazioni di Papa Francesco ha dichiarato:
“Il defunto cardinale Carlo Caffarra consegnò personalmente la lettera contenente i dubia alla residenza papale, e nello stesso tempo alla Congregazione per la dottrina della fede, il 19 settembre 2016, così come consegnò anche la successiva corrispondenza dei quattro cardinali in merito ai dubia”.
Burke ha aggiunto che, “Durante tutto il tempo trascorso dalla presentazione dei dubia, non c’è mai stata una domanda sul fatto che essi siano stati presentati al Santo Padre, secondo la prassi della Chiesa e nel pieno rispetto del suo ufficio”.
Il cardinale Burke ha insistito sul fatto che “la presentazione dei dubia al Santo Padre è stata fatta secondo la prassi di lunga data della Chiesa, cioè sono stati presentati al Santo Padre senza alcuna pubblicazione, affinché egli potesse rispondere loro per il bene di tutta la Chiesa”.
Fonte: Lifesitenews
[highlight] *********AGGIORNAMENTO*********** [/highlight]
*******************************************21.06.2018 ore 01.07 PM
Poiché il testo integrale dell’intervista alla Reuters non è stata ancora pubblicato, Edward Pentin del National Catholic Register ha chiesto direttamente al giornalista Pullella della Reuters di confermare che il papa nella sua risposta si fosse riferito espressamente alla lettera dei Dubia.
Riprendo dal National Catholic Register un passo dall’articolo di Pentin:
“Pullella ha confermato al National Catholic Register che il Papa ha risposto chiaramente a una domanda sui dubia e non su una iniziativa di cardinali a sé stante, come la lettera dei 13 cardinali inviata al Papa prima dell’inizio del secondo Sinodo sulla Famiglia nel 2015.
Pullella ha detto al National Catholic Register il 21 giugno che altri commenti del Papa sul dubia saranno pubblicati a breve”
Fonte: National Catholic Register
Scrivi un commento