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COMUNICATO

 

DL 24 del 24 marzo 2022 – l’unica riapertura auspicabile: quella delle menti

Il decreto legge 24, ipocritamente definito dai media nazionali “decreto riaperture” rende definitiva la svolta totalitaria, iniziata oltre due anni fa col pretesto dell’emergenza sanitaria.

Il Ministero della Salute viene infatti autorizzato dal 1° aprile ad adottare e aggiornare i protocolli e le linee di guida atte allo svolgimento in sicurezza delle attività economiche, produttive e sociali del nostro paese, in vista di future pandemie.

In poche parole, il ministro Speranza assume pieni poteri sul nostro futuro e su quello del nostro paese.

In questa tragica prospettiva assumono scarso rilievo le timide aperture rispetto all’obbligo di marchio verde, ivi contenute. Peraltro, ampiamente compensate da nuove restrizioni ed inasprimenti nelle sanzioni.

Sic rebus stantibus, l’unica riapertura auspicabile è quella delle menti degli italiani perché comprendano finalmente di essere stati ingannati, prima che sia troppo tardi.

Riaprire la mente? Da cosa? E come? Forse il primo passo consiste nel rendersi conto che tutta la grancassa pandemica ci ha obnubilato, ci ha chiuso nelle nostre paure, ci ha infilati in un vicolo cieco. Se non fossimo dominati dalla paura di morire, saremmo vaccinati sia dai ricatti del legislatore e dell’amministrazione, sia dall’odio per i nostri simili. Saremmo anche liberi dalle promesse salvifiche dei sieri sperimentali e delle contorte misure di prevenzione sanitaria. Senza libertà interiore e senza il coraggio che essa può infondere, anche l’intelligenza si oscura, fino a non vedere le cose più semplici e a non percepire le più abominevoli contraddizioni, a non scandalizzarci per le più spregevoli violazione dei diritti nostri ed altrui. Insomma, l’invito a riaprire la mente è, se ci si sofferma un attimo, un problema di vita o di morte, non tanto fisica, quanto civile e soprattutto spirituale.

Analizziamo ora brevemente gli effetti del dl 24 sulle nostre vite.

Sintesi della situazione sul fronte lavorativo dal 1°aprile

Per gli esercenti le professioni sanitarie e gli operatori di interesse sanitario, contrariamente a quanto strombazzato sui media, il dl “riaperture” è peggiorativo perché prolunga arbitrariamente il termine dell’obbligo vaccinale a fine anno, nonostante la cessazione dello stato di emergenza, divenuto ormai insostenibile e ingiustificabile.

Viene invece eliminata l’obbligatorietà vaccinale per gli esponenti delle forze dell’ordine, che possono rientrare in servizio col green pass base, ossia sottoponendosi a tampone ogni 48 ore.

Il personale scolastico e universitario rimane soggetto all’obbligo del vaccino fino al 15 giugno, ma può riprendere servizio. Nel caso dei docenti, viene fatto obbligo per il dirigente scolastico di evitare loro il contatto con gli alunni.

Di fronte a una simile follia, il dirigente scolastico può scegliere la via della disapplicazione, oppure mettere il docente in condizione di tenere lezione in modalità di didattica a distanza, fosse pure dalla sala professori in collegamento remoto.

 

a cura dello Staff di Iustitia in Veritate

 

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