Un lettore del blog mi invia le seguenti notizie.
Giovedì (3/3 ndt) Gergely Gulyás il capo di gabinetto del premier (Viktor Orban ndt) ha annunciato che l’Ungheria revocherà la maggior parte delle restrizioni legate al Covid 19 il giorno 7 marzo. La decisione deriva dalla discesa del tasso d’infezione nel paese e dal fatto che, secondo il governo, la situazione pandemica è sotto controllo.
Nelle dichiarazioni di Gulyás l’obbligo di mascherina (all’interno ndt) decade, così come la richiesta di green pass per entrare in determinati ambienti. Inoltre il governo rimuoverà la normativa che permette alle imprese private di rendere vincolante il certificato di vaccinazione per i propri dipendenti.
L’allentamento delle restrizioni non verrà però applicato ai lavoratori della sanità. Il capo di gabinetto ha chiarito che mantenere la mascherina e l’obbligo di vaccinazione nelle case di riposo, servizi sociali e ospedali può avere benefici effetti nel prevenire un’ulteriore diffusione del virus.
Gulyás ha rimarcato che il governo lascerà lo speciale decreto Covid in vigenza in moda da permettere alle autorità di agire velocemente nel caso si manifesti in Ungheria una sesta ondata di pandemia. Gli esperti sono discordi sull’eventualità che si manifesti un’ulteriore ondata, ma si dichiarano piuttosto ottimisti sulla situazione.
L’ungheria ha anche eliminato tutte le restrizioni all’ingresso. Quindi, a prescindere dalla nazione di partenza, non è più necessario presentare un certificato di vaccinazione di guarigione e neppure un test negativo per entrare nel paese magiaro.
Oltre all’Ungheria vi sono altri due paesi dell’Unione Europea – Slovenia e Irlanda- che hanno eliminato tutte le restrizioni Covid all’ingresso. A questi si sommano due paesi dell’area economica europea: Islanda e Novegia.
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