di Lucia Comelli
Molto interessante l’intervista di Francesco Borgonovo all’on. Galeazzo Bignami, pubblicata sul quotidiano di cui il giornalista è vicedirettore[1]. Viceministro alle infrastrutture, Galeazzo Bignami (F.d.I) è il politico che più di tutti si è battuto per l’istituzione di una commissione parlamentare che chiarisse i tanti aspetti controversi nella gestione della pandemia: dall’assenza di un piano pandemico aggiornato ai verbali secretati, dalla carenza dei dispositivi all’affare mascherine dell’ex commissario Arcuri[2]. L’inchiesta, fortemente osteggiata dai protagonisti della stagione Covid, dovrebbe diventare operativa entro l’estate. Il fine è quello di verificare gli errori e le relative responsabilità, nonché il motivo di decisioni che, come sta emergendo in questi giorni, sono state compiute con uno scopo politico che nulla c’entrava con la pandemia. Gli stessi tragici errori della fase iniziale – che molti giustificano dicendo che di fronte a un virus sconosciuto e con pochi dati disponibili fosse normale sbagliare – derivano in realtà, secondo Bignami, da anni di cattiva gestione politica: il Piano pandemico, che non era stato aggiornato dal 2006, le autovalutazioni e la sorveglianza epidemiologica, dimostratesi carenti, sono responsabilità riconducibili all’incapacità di chi ci ha governato dal 2013. Questo spiega perché l’impatto del virus in Italia sia stato più devastante che in altre nazioni. Ad ogni modo, lo stesso piano pandemico in vigore dal 2006 considerava – una volta scoppiata la pandemia – scarsamente efficaci misure quali un lockdown totale: in fase pandemica l’impatto di misure di restrizione della mobilità della popolazione è limitato (pag.15). Questo significa che questa decisione, dalle conseguenze economiche e psicologiche devastanti per la popolazione, è stata di natura politica e non medica, come confermano i messaggi allora intercorsi tra il Ministro Speranza e il dott. Silvio Brusaferro, capo dell’ISS, pubblicati pochi giorni fa.[3] Molto interessante anche il fatto che nel Piano si facesse riferimento anche a cure domiciliari mai attuate: l’isolamento dei pazienti – ha detto l’intervistato – doveva venire a livello domiciliare, dovevano essere curati. Altro che Tachipirina e vigile attesa. Emerge dall’inchiesta partita da Bergamo che si sono falsamente attribuite agli esperti decisioni sulle chiusure, sulle notizie, sulle misure assunte che in realtà era la politica a volere. L’inchiesta servirà quindi anche a cacciare chi ha sbagliato.
Note:
[1] F. Borgonovo, Bignami:” il piano pandemico mai utilizzato prevedeva dal 2006 le cure precoci”, La Verità, 14 marzo 2023.
2 Cfr. l’intervista concessa in precedenza (il 19 gennaio) da Bignami a Borgonuovo: C’è chi vuole affossare la Commissione di inchiesta sul Covid
3 Cfr. F. Borgonovo, Le chat di Speranza e Brusaferro: così hanno sequestrato l’Italia, La Verità, 12 marzo 2023.
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