Un gruppo laico di cattolici maltesi ha pubblicato un annuncio a tutta pagina sul più grande quotidiano nazionale, invitando l’arcivescovo di Malta Charles Scicluna a prendere dei provvedimenti disciplinari per uno dei suoi sacerdoti, padre Schembri, per aver recentemente espresso alla televisione di Stato opinioni eterodosse sull’omosessualità.
Ecco un articolo di Edward Pentin nella mia traduzione.
Un gruppo laico di cattolici maltesi ha pubblicato un annuncio a tutta pagina sul più grande quotidiano nazionale, invitando l’arcivescovo di Malta Charles Scicluna a prendere dei provvedimenti disciplinari per uno dei suoi sacerdoti per aver recentemente espresso alla televisione di Stato opinioni eterodosse sull’omosessualità.
Nella lettera aperta pubblicata venerdì scorso sul Times of Malta, il gruppo laicale, noto come Società maltese per la civiltà cristiana “Pro Malta Christiana”, ha anche invitato l’Arcivescovo Scicluna a dissociarsi pubblicamente dai commenti di padre Kevin Schembri dell’8 marzo sul talk show di Xarabank.
Nella sua posizione di segretario aggiunto presso la Congregazione per la Dottrina della Fede, l’Arcivescovo Scicluna è l’uomo di riferimento di Papa Francesco sugli abusi sessuali del clero e ha assunto un ruolo guida nel summit dei vescovi di febbraio sulla protezione dei minori nella Chiesa.
Nella lettera aperta, Pro Malta Christiana dice che i fedeli maltesi “hanno prudentemente aspettato più di due mesi” che l’arcivescovo “dissociasse pubblicamente la Chiesa maltese dalle scandalose proposte contrarie alla fede e alla morale cristiana avanzate da padre Schembri”.
Aggiunge che “dato il misterioso silenzio della sua curia arcidiocesana su questa grave questione”, il gruppo ha ritenuto necessario pubblicare la lettera aperta “per esprimere la tristezza, lo smarrimento e la legittima delusione provata da innumerevoli cattolici a Malta per il silenzio di sua eccellenza”.
La lettera, firmata da Philip Beattie, presidente del consiglio esecutivo di Pro Malta Christiana, ha anche affermato che “il “dovere primario di un vescovo è difendere pubblicamente” ciò che la Chiesa ha “insegnato costantemente per oltre duemila anni”.
I commenti di padre Schembri dello scorso marzo hanno suscitato grande preoccupazione quando ha parlato con approvazione dell’omosessualità come creata da Dio e “parte del suo piano”.
Padre Schembri, che insegna diritto canonico all’Università di Malta, ha anche affermato che Dio ha creato persone con “diversi orientamenti sessuali”, e che essere omosessuale “non può essere qualcosa di male, perché Dio ha creato [l’omosessualità]”.
Il sacerdote, che è anche il difensore arcidiocesano del legame e dei ministri delle persone attratte dallo stesso sesso, ha continuato dicendo che se una persona riconosce di essere “una persona gay come creata da Dio, non ha bisogno di cambiare”, e in realtà “farebbe male a se stesso” se non si accettasse “come persona gay”.
Le fonti hanno detto al National Catholic Register che al momento [dello scoppio del caso] l’arcidiocesi fu “inondata” di denunce (lamentele, ndr). Hanno anche detto che l’incidente è indicativo di un inquietante livello di tolleranza del comportamento omosessuale specialmente tra il clero nelle isole del Mediterraneo, un tempo profondamente cattoliche.
Nella lettera aperta di oggi, il gruppo ha ribadito l’insegnamento della Chiesa sull’omosessualità, attingendo agli insegnamenti di San Tommaso d’Aquino sulla “forma di amore propriamente umana” e ha fatto riferimento a studi “inconfutabili e oltremodo chiari” che dimostrano che “nessuno nasce omosessuale”.
La Sacra Scrittura, la Tradizione cattolica e il Magistero “hanno condannato pochi peccati con maggiore coerenza o severità della sodomia”, scrive il gruppo.
La lettera aperta spinge l’arcivescovo Scicluna a “ridurre al silenzio per via disciplinare ” padre Schembri e a “fare una dichiarazione pubblica che dissoci la Chiesa di Malta dalle opinioni eterodosse che lui ha espresso”.
Il gruppo ha aggiunto che tali passi sono necessari per “riparare questo torto”, per la nazione, la Chiesa e per la salvezza delle anime.
Il Register ha chiesto all’Arcivescovo Scicluna se voleva commentare la lettera ma, al momento della pubblicazione, non ha risposto.
Fonte: National Catholic Register
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