L’Arcidiocesi Cattolica di Medellín, Colombia, guidata dall’Arcivescovo Ricardo Antonio Tobón Restrepo, ha permesso a una coppia di lesbiche “sposate” di essere indicata sul certificato di battesimo di un bambino come “Madre 1” e “Madre 2”.
Un articolo di Martin M. Barillas nella mia traduzione.
L’Arcidiocesi Cattolica di Medellín, Colombia, guidata dall’Arcivescovo Ricardo Antonio Tobón Restrepo, ha permesso a una coppia di lesbiche “sposate” di essere indicata sul certificato di battesimo di un bambino come “Madre 1” e “Madre 2”.
Il bambino, che è stato battezzato [col nome di] “Matias” domenica scorsa da un sacerdote cattolico a Medellin, una città nel nord della Colombia, è stato concepito con l’inseminazione artificiale di una delle due donne elencate nel certificato.
Manuela Gomez e Luisa Gomez hanno contratto un “matrimonio” riconosciuto dallo stato circa 17 mesi fa. Secondo un’intervista con RCN Radio, ha detto la madre biologica Manuela Gomez: “Abbiamo cercato di chiedere a diverse chiese e ci è stato detto che avremmo potuto farlo battezzare, ma loro avrebbero inserito solo il nome della madre che ha portato in grembo il bambino, che sono io”.
Manuela Gomez ha detto alla stazione radio: “Non ci sembrava giusto, perché anche Luis è una mamma. Nel registro della chiesa figuriamo come ‘Mamma 1’ e ‘Mamma 2’. Un amico ci ha raccomandato una parrocchia, dove ci è stato detto che come coppia omosessuale siamo i benvenuti nella Chiesa come siamo sempre state”.
Manuela ha detto che volevano che il ragazzo fosse battezzato perché loro sono cresciute nella fede cattolica. Ha detto che credono che Dio è amore e che non discrimina nessuno. Manuela ha aggiunto che partecipano a Messa come famiglia. La televisione locale ha ripreso il battesimo, mostrando che il bambino aveva una madrina e un padrino.

Il Rito del battesimo cattolico afferma che è “compito del padre e della madre, accompagnati dai padrini, di presentare il bambino alla Chiesa per il battesimo”.
Ad un certo punto della cerimonia, al padre e alla madre viene chiesto se accettano la responsabilità di “educarlo(la) nella pratica della fede”.
“Sarà vostro dovere condurlo(a) ad osservare i comandamenti di Dio come Cristo ci ha insegnato, amando Dio e il prossimo. Avete coscienza di quello che state iniziando”, chiede il rito. I genitori devono rispondere: “Sì, lo siamo”.
La Chiesa cattolica, seguendo gli insegnamenti dell’Antico e del Nuovo Testamento della Bibbia, insegna che le pratiche omosessuali sono cattive. Gli atti omosessuali sono tradizionalmente uno dei quattro peccati che gridano vendetta al cielo. Basandosi sulla Scrittura e sulla legge naturale, la Chiesa cattolica insegna che gli atti omosessuali sono “atti di grave depravazione” e sono “intrinsecamente disordinati“.
“Sono contrari alla legge naturale. Chiudono l’atto sessuale al dono della vita. Non procedono da una genuina complementarietà affettiva e sessuale. In nessun caso possono essere approvati”, afferma il Catechismo della Chiesa Cattolica. La Chiesa insegna, inoltre, che l’inclinazione omosessuale è “oggettivamente disordinata” e costituisce per molti una “prova”.
San Paolo avverte i Romani (1, 26-27) che quando gli uomini hanno scelto di adorare e servire la creatura sul Creatore, Dio li ha abbandonati alle “concupiscenze del loro cuore all’impurità, al disonore dei loro corpi tra di loro”.
“le loro donne hanno cambiato i rapporti naturali in rapporti contro natura. Egualmente anche gli uomini, lasciando il rapporto naturale con la donna, si sono accesi di passione gli uni per gli altri, commettendo atti ignominiosi uomini con uomini, ricevendo così in se stessi la punizione che s’addiceva al loro traviamento”, scriveva. Altrove San Paolo avverte che gli “omosessuali”, tra gli altri peccatori, “non erediteranno il regno di Dio” se non saranno “purificati…. santificati…. giustificati nel nome del Signore Gesù Cristo” (1 Corinzi 6,9-10).
Il Codice di Diritto Canonico, che regola le pratiche della Chiesa Cattolica, afferma che il battesimo di un bambino “dovrebbe essere ritardato” se c’è una “fondata speranza” che il bambino non sarà cresciuto nella religione cattolica.
Secondo Noticias Floriencia, Manuela ha detto che la decisione della Chiesa è significativa perché dimostra l’accettazione sociale.
“È un segno di rispetto”, ha detto, “di riconoscimento e di accettazione. Siamo eccitate e così felici”.
Luis e Manuela si sono recate in più di 10 chiese finché hanno trovato una che le registrasse entrambe come madri. Manuela ha spiegato che il sacerdote che ha battezzato Matias ha assicurato alle due donne che, poiché entrambe appaiono sul certificato di nascita del ragazzo, entrambi i loro nomi sarebbero apparrsi come madri nel registro battesimale.
Noticias Florencia ha indicato che la curia arcidiocesana ha risposto via e-mail che i nomi dei genitori elencati nel certificato di nascita dovevano essere inseriti allo stesso modo nel registro battesimale, citando il diritto canonico.
Manuela Gomez ha detto: “Non potevo crederci, ma era reale. Ma quando ho chiesto al sacerdote la sua opinione sulla mia famiglia, ha detto che siamo i benvenuti e che saremmo stati rispettati come famiglia, cosa molto importante per noi. Molte persone usano la religione cattolica e la Chiesa per discriminare e dire cose omofobiche. Ma con questo, il messaggio è che Dio non discrimina nessuno”.
Per quanto riguarda Luisa – “madre 2” sul certificato di battesimo – ha detto nel servizio televisivo: “Ci sono alcune persone nella Chiesa cattolica che dicono che è un peccato essere omosessuali, ma guarda, la Chiesa ci sta accettando e battezzando Matias. Questa è una grande cosa”.
In un’intervista con Telemedellin, padre Juan Diego Ruiz, consulente legale dell’arcidiocesi, ha detto a proposito della posizione della Chiesa: “Non si tratta di squalificare la coppia omosessuale che ha un figlio. Vale a dire che il bambino è qui, il bambino ora esiste. Allora, cosa facciamo? Diamo loro delle possibilità”.
Informazioni di contatto per segnalare rispettosamente le preoccupazioni:
Arcivescovo Ricardo Tobon Restrepo, Arcidiocesi di Medellin
Indirizzo postale:
Arzobispado de Medellín
Calle 57 Nº 49-44, 3º Piso
Medellin, Colombia
Email: medellinarq@cec.org.co
Telefono: +57 1 4 37 55 40
Arcivescovo Luis Mariano Montemayor
Nunzio Apostolico in Colombia
Email: secretaria@nunciatura.org.co
Indirizzo postale:
Carretera 15 #36
Bogotá, Colombia
Telefono: +57 1 7449111
Fax: +57 1 3 90 90 71 71 52
Il cardinale Arcivescovo Robert Sarah
Prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti
00120 Città del Vaticano
Roma, Italia
Telefono: +39 06.69.88.40.05 – 44.16
Fax: +39 06.69.69.88.34.99
Nota dell’editore: Pete Baklinski ha contribuito a questo rapporto.
Fonte: LifeSiteNews
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