Torre di Babele, Bruegel (circa 1565)

 

 

di Pierluigi Pavone

 

Lo stesso processo borghese, giacobino, liberale e laico che ha determinato nell’Ottocento la presunta emancipazione dalla alienazione religiosa e liberato gli Stati dal confessionalismo cristiano, ha radicato la sua spiritualità nel nome di Lucifero. Supera il secolo la Lucis Trust, nome sensibilmente più opportuno e propagandistico dell’originario Lucifer adottato dalla Publishing Company fondata un secolo fa da Alice e Foster Bailey. Vale a dire i più noti eredi della Società Teosofica di Elena Blavatsky.

La luce oscura e gnostica di Lucifero infatti è la via religiosa, mondiale e sincretista dell’ambita rivoluzione spirituale della Blavatsky: fondatrice nel 1875 della Società Teosofica, presunta medium di origine russa e naturalizzata americana, iniziata alla mistica induista da un certo Morya, buddhista per dichiarata conversione, nientemeno compagna di battaglie italiane di Garibaldi,  nonno massone e lei stessa onorata del grado più alto della Massoneria di Adozione del Rito di Memphis-Misraim.

La Lucis Trust persegue “la realizzazione del piano divino per l’umanità”, vale a dire ciò che San Paolo, nella Seconda Lettera ai Tessalonicesi, attribuisce all’Anticristo che si siederà nel tempio di Dio e indicherà se stesso come dio. Anche l’Anticristo ha un piano divino, di elezione interiore e spirituale, che ha come avversario proprio lo Spirito Santo.

La Terza Persona della Trinità agisce in opposizione a Babele. L’unità delle lingue restituisce in modo redentivo la punizione per ciò che colpevolmente gli uomini avevano rivendicato contro Dio: farsi come dio, antica origine di ogni peccato. L’unica lingua che ognuno dopo la Pentecoste capisce è la lingua della Grazia, dell’unica Verità che è Cristo. Cristo è il Logos, che è ragione e parola. Cristo è l’unica via per il Padre e l’unica via per il prossimo. Il resto si chiama massoneria, cioè l’anti-Chiesa per definizione.

Il processo di globalizzazione ha inglobato e valorizzato una anti-spiritualità cosmica, in attesa fervente di nuove ere e potenziale umano. Crea una nuova unità di pace e fratellanza, nel sincretismo religioso, pervertendo l’unità redentiva dello Spirito Santo.

La teosofia è l’opposto della teologia e non ha nulla a che fare con la sana e razionale filosofia. Ad Atene e a Gerusalemme e poi a Roma la sapienza e la scienza (anche di Dio) sono sempre state realistiche e logiche: ha fondato la Fisica come scienza del mondo, la Metafisica, come scienza delle cause prime, l’Antropologia, come scienza dell’uomo animale razionale, e la Politica come scienza del diritto. La filosofia greca nasce con la intrinseca possibilità di essere fecondata dalla Rivelazione di un Dio personale. La teosofia è una elitaria e iniziatica auto-elevazione volta a riscoprire o determinare “il proprio sè divino, in connubio con il Sé cosmico”. Una Gnosi globale. In questo senso il riferimento a Lucifero è quanto mai coerente, capace persino di assumere in analogia e simmetria la stessa figura di Gesù come grande iniziato gnostico.

E alla teosofia fanno riferimento e richiamo realtà apparentemente in contraddizione: pare che secondo la Lucis Trust sarebbero da rintracciare nel Movimento Cinque Stelle o negli spagnoli di Podemos nuove qualità emergenti di leadership; ma possiamo spingerci ancora più in alto, se è vero che il segretariato Generale dell’ONU ha avuto tra i suoi “filosofi esoterici” Robert Muller (vedi qui). E non pare siano immuni dal fascino teosofico neppure scienziati “ufficialmente atei” come Margherita Hack (qui un interessante approfondimento). Addirittura l’alieno, prima della versione popolare, iper-tecnologica e bellico-galattica, è nato nell’occulto di rivelazioni mistiche a sfondo satanico.

Non stupisce neppure il perfetto connubio tra rock psichedelico, teosofia e le messe gnostiche del mago Aleister Crowley – nome in codice “Bestia 666” – che vantava iniziazioni sataniche con entità spirituali, profeti del New Age o Età dell’Acquario, come si legge – tra gli altri- addirittura nel poster di Woodstock.

Sarà un caso – chiediamo noi – che la Blavatsky trovava confacente alle sue speculazioni proprio la mistica orientale, così radicata sull’auto-elevazione (auto-redenzione) interiore e così totalmente opposta e contraddittoria rispetto al senso cristiano della Creazione, della Rivelazione biblica e soprattutto della Croce su cui muore il Figlio di Dio, riscattando col Suo sangue l’erede di Adamo?!

La teosofia è proprio una mistica di auto-deificazione che inserisce l’antica dottrina satanica dell’Eden, in una visione religiosa del cosmo. Non era forse Mazzini a prefigurare come religione futura, quella in cui si dirà: “Dio è Dio, e l’umanità è il suo profeta”?! Ma, chiediamo noi, profeta di cosa, se non dell’anticristica religione dell’uomo, come intensamente promossa dalla Lucis Trust, con tanto di scuola arcana? E non era forse l’umanesimo a richiamarsi in modo sincretistico, gnostico e iniziatico alla “sapienza arcana”, indentificata da Pico della Mirandola nella Cabala?

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