di Lucia Comelli
L’Ordine dei Medici di Torino ha deciso di protestare contro la violenza sulle donne, illuminando lo scorso venerdì di rosso la propria sede: Silvana De Mari, scrittrice e blogger di successo, oltre che medico, ha definito in un video su Facebook l’iniziativa come una vergognosa pagliacciata, denunciando l’atteggiamento colpevole degli ordini dei medici italiani verso le donne gravide durante la pandemia. Ho ritenuto utile come spunto di riflessione per tutti riportare le sue affermazioni:
“La violenza contro le donne è non rispettare la gravidanza! La violenza contro le donne è stato permettere che fossero iniettati alle donne gravide farmaci che non erano stati provati sulle donne incinte, facendone delle cavie! La violenza contro le donne è stato dire loro che c’erano prove certe che il farmaco che stavano loro iniettando era sicuro: il che è falso, visto che sul foglietto illustrativo era scritto: Non sono conosciuti gli effetti a distanza. Come avete potuto? Avete iniettato nelle donne gravide farmaci sul cui foglietto illustrativo c’era scritto: Non sono conosciuti gli effetti sulla genotossicità. Come avete potuto? Avete iniettato nelle donne incinte farmaci sul cui foglietto illustrativo era scritto: Non sono conosciuti gli effetti sulla cancerogenicità. Come avete potuto? Questa è violenza contro le donne! Questa è la più ignobile violenza contro le donne e gli ordini dei medici italiani ne sono stati i responsabili! Quali sono gli effetti sul feto? Nessuno lo sa: lo sapremo solo osservandoli negli anni futuri. Speriamo siano pochissimi! Ma arrivano sempre più potenti le voci che riferiscono di un aumento – chissà come mai? – di aborti e di feti nati morti.
Il Presidente dell’Ordine Nazionale dei Medici italiani [Dott. Filippo Anelli] vuole modificare il codice deontologico affinché nessun medico si opponga in futuro a un vaccino: ma chi è per farlo? È un grande luminare? Non sono certo i medici più brillanti che sacrificano la carriera per fare, come lui, i burocrati. Signor Presidente dell’Ordine Nazionale dei Medici italiani: dove si è laureato, e con quali voti? Quante pubblicazioni ha fatto? Quante persone ha curato? Quando mai ha studiato etica? Ha mai sentito parlare di danno iatrogeno da vaccino? Sa cos’è un vaccino?
Visto che non lo sa, lo spiego io: il vaccino è un farmaco biologico che causa una malattia lieve, grazie alla quale si spera di evitare una malattia più grave.
Quindi dire che è un vaccino innocuo è un’idiozia. Come sarebbe un’idiozia dire che un antibiotico o che un’operazione chirurgica sono innocui! Un vaccino è un danno per definizione: può rappresentare per l’organismo un semplice affaticamento o un danno vero e proprio. Per questo un vero medico, che non si sia trasformato in un funzionario di tipo sovietico, deve calcolare di volta in volta, per ogni singolo paziente, il costo danni e benefici e deve farlo unicamente in vista del bene di chi cura, non del bene dei più fragili o della società!
Nessun medico dovrà più opporsi ai vaccini? Una simile scelta metterebbe fine alla medicina ippocratica a favore di una medicina come quella sovietica, o peggio, nazista (ricordatevi del medico che, ad Aushwitz, faceva esperimenti sui deportati per trovare un vaccino contro la malaria e nel processo di Norimberga fu condannato)!
Francamente non comprendo per qual motivo tutti i santi giorni debba essere per forza la giornata di “qualcosa”. Una volta c’erano i Santi sul calendario, può essere non sia più “cool” ai tempi nostri.
E non comprendo per qual motivo porre l’enfasi sulle donne: sembrerebbe quasi si sottintenda che altri tipi di violenza e ad altri soggetti possa essere se non tollerata, poco ci manca. Si comunica anche con il “non detto”, con l’implicito, con il subliminale. Perché non rigettare la violenza in toto? Forse perché dovremmo ammettere che la violenza di stato è arrivata fino al possesso del nostro stesso corpo? In ogni caso Silvana punta il dito contro l’ipocrisia dilagante: certo non mi sento di darle torto.