La protezione contro l’infezione da una quarta dose di vaccino Pfizer cala a zero in sole otto settimane, ha rilevato uno studio israeliano pubblicato sul NEJM. Ne parla nel suo articolo, Will Jones, pubblicato su The Daily Skeptic, che vi propongo nella mia traduzione. 

 

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La protezione contro l’infezione da una quarta dose di vaccino Pfizer cala a zero in sole otto settimane, ha rilevato uno studio israeliano pubblicato sul NEJM.

I ricercatori hanno esaminato le registrazioni di tutte le 1.252.331 persone sopra i 60 anni in Israele idonee per la quarta dose durante l’ondata Omicron (dal 10 gennaio al 2 marzo 2022). Hanno escluso vari gruppi, compresi quelli con un precedente test Covid positivo per evitare confusioni con l’immunità naturale.

Hanno confrontato i tassi di infezione e i casi gravi nel gruppo a quattro dosi con il gruppo a tre dosi, e anche con un “controllo interno” sotto forma del gruppo a quattro dosi nella prima settimana dopo il vaccino (esclusi i primi due giorni). Hanno fornito stime dei rapporti di tasso (una misura dell’efficacia del vaccino) aggiustati per età, sesso, gruppo demografico e giorno di calendario (per tenere conto della prevalenza variabile nel corso dell’ondata epidemica).

Hanno scoperto che anche se sembrava verificarsi una certa protezione fugace contro l’infezione, questa ha raggiunto il picco due o tre settimane dopo l’iniezione (punti blu nel grafico qui sotto) ed è sparita entro l’ottava settimana.

Il tasso aggiustato di infezione nell’ottava settimana dopo la quarta dose era molto simile a quello dei gruppi di controllo; il rapporto del tasso per il gruppo con tre dosi rispetto al gruppo con quattro dosi era 1,1 (95% CI, da 1,0 a 1,2), e il rapporto del tasso per il gruppo di controllo interno rispetto al gruppo con quattro dosi era solo 1,0 (95% CI, da 0,9 a 1,1).

 

 

Si noti che l’apparente rischio ridotto nei primi due giorni dopo il vaccino i ricercatori lo attribuiscono a “bias transitori” come la gente che non si vaccina se non sta bene.

Una maggiore protezione contro le malattie gravi, d’altra parte, ha persistito per le sei settimane dello studio (punti rossi sopra), i ricercatori osservano. Tuttavia, lanciano una nota di cautela, sottolineando che l’efficacia delle dosi precedenti è stata riscontrata in un rapido declino. Uno studio del CDC ha trovato che due dosi erano solo il 38% efficaci contro l’ospedalizzazione con Omicron dopo sei mesi, mentre un altro studio ha scoperto che l’efficacia del vaccino contro l’ammissione al pronto soccorso con Omicron è scesa al 41% con due dosi dopo sei mesi e al 48% con tre dosi dopo tre mesi.

Vale la pena notare che il gruppo di quattro dosi nello studio israeliano sembra essere più sano del gruppo di tre dosi, il che significa che l’efficacia del vaccino nel grafico sopra sarà sovrastimata. Rispetto al gruppo a quattro dosi, il gruppo a tre dosi aveva 3,5 volte il rischio aggiustato di Covid grave, mentre il gruppo di controllo interno (cioè il gruppo a quattro dosi nella sua prima settimana post-vaccino) aveva solo 2,3 volte il rischio aggiustato di Covid grave. Questa è una versione dell’effetto vaccino sano, e significa che l’efficacia del vaccino sarà sovrastimata se non si aggiusta per esso.

Vale anche la pena sottolineare che il tasso grezzo (non aggiustato) di infezione confermata era più alto nel gruppo di controllo interno che nel gruppo a tre dosi (388 vs 361 per 100.000 persone-giorno), il che significa che il gruppo a quattro dosi ha sperimentato un tasso di infezione superiore alla media nella settimana dopo il vaccino (un fenomeno notato in molti contesti in precedenza). Questo significa che molti dei suscettibili possono essere stati infettati a quel punto, creando un bias di sopravvivenza nel gruppo delle quattro dosi che abbassa il suo tasso di infezione e aumenta artificialmente l’efficacia del vaccino riportato.

Lo studio conferma che le dosi aggiuntive di vaccino fanno poco o niente per ridurre il rischio di infezione. Sembrano avere un impatto positivo sulla malattia grave, anche se il tempo di follow-up è troppo breve per sapere quanto rapidamente questo svanisca. Non c’è motivo di pensare che sarà molto diverso dalle dosi precedenti, dove è sceso a circa il 40% entro sei mesi.

 


 

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