Studio condotto da vari autori tra cui il dott. Alberto Donzelli. La ricerca è stata pubblicata su Journal of Clinical Medicine. Ecco il Sommario nella mia traduzione.
Scenario: Sia l’immunità naturale che quella indotta dal vaccino contro la COVID-19 possono essere utili per ridurre la mortalità/morbidità di questa malattia, ma esistono ancora molte controversie.
Obiettivi: questa revisione narrativa analizza la letteratura riguardante questi due processi immunitari e più specificamente: (a) la durata dell’immunità naturale; (b) l’immunità cellulare; (c) la reattività crociata; (d) la durata della protezione immunitaria post-vaccinazione; (e) la probabilità di reinfezione e le sue manifestazioni cliniche nei pazienti guariti; (f) il confronto tra vaccinati e non vaccinati per quanto riguarda le possibili reinfezioni; (g) il ruolo dell’immunità ibrida; (h) l’efficacia dell’immunità naturale e di quella indotta dal vaccino contro la variante Omicron; (i) l’incidenza comparativa degli effetti avversi dopo la vaccinazione nei soggetti guariti rispetto a quelli che non sono stati vaccinati. COVID-19-naïve.
Materiali e metodi: attraverso diversi motori di ricerca abbiamo esaminato la letteratura COVID-19 relativa agli obiettivi della revisione, pubblicata da aprile 2020 a luglio 2022, includendo anche gli articoli precedenti pertinenti agli argomenti indagati.
Risultati: sono stati raccolti quasi 900 studi e sono stati inclusi 246 articoli pertinenti. È stato evidenziato che la stragrande maggioranza degli individui colpiti da COVID-19 sviluppa un’immunità naturale sia di tipo cellulo-mediato che umorale, che è efficace nel tempo e fornisce protezione sia contro la reinfezione che contro la malattia grave. È stato dimostrato che l’immunità indotta dal vaccino decade più rapidamente di quella naturale. In generale, la gravità dei sintomi della reinfezione è significativamente inferiore a quella dell’infezione primaria, con un grado di ospedalizzazione inferiore (0,06%) e una mortalità estremamente bassa.
Conclusioni: questa ampia revisione narrativa relativa a un vasto numero di articoli ha evidenziato la valida protezione indotta dall’immunità naturale dopo la COVID-19, che sembra paragonabile o superiore a quella indotta dalla vaccinazione anti-SARS-CoV-2. Di conseguenza, la vaccinazione dei soggetti non vaccinati guariti dalla COVID-19 potrebbe non essere indicata. Sono necessarie ulteriori ricerche per: (a) misurare la durata dell’immunità nel tempo; (b) valutare sia l’impatto di Omicron BA.5 sui soggetti vaccinati e guariti sia il ruolo dell’immunità ibrida.
Sostieni il Blog di Sabino Paciolla
Scrivi un commento