di Sabino Paciolla
La preghiera alla dea Pachamama è presente nel materiale della Fondazione Missio, organismo pastorale della C.E.I. (si veda il sito),che questa aveva preparato ad hoc per l’animazione e la formazione nei Centri Missionari, nelle parrocchie, nei gruppi. Quindi è presumibile che i vescovi, almeno quelli italiani, sapessero che si trattava di una dea pagana quando hanno portato la figura lignea in processione da dentro la basilica di San Pietro, presente il Papa, all’aula sinodale. All’entrata di tale aula, addirittura, si vedono due vescovi che la portano a spalla come fosse la Vergine Maria. Purtroppo, la Madonna non era, ma una dea pagana. Si può presumere che lo sapesse la CEI in quanto la Fondazione Missio, da quanto si capisce, dipende da essa, e perchè il materiale era destinato alle parrocchie.
Sul sito della Fondazione missio si legge: “La Fondazione Missio è nata nel 2005 come “organismo pastorale costituito dalla Conferenza Episcopale Italiana al fine di sostenere e promuovere, anche in collaborazione con altri enti e organismi, la dimensione missionaria della comunità ecclesiale italiana, con particolare attenzione alla missio ad gentes e alle iniziative di animazione, formazione e cooperazione tra le Chiese” (Statuto, art. 2).
Lo stesso Papa Francesco ha parlato esplicitamente delle “statue Pachamama” al momento in cui si è scusato per il furto delle statuine dalla chiesa di Santa Maria in Traspontina, buttate nel Tevere e poi ripescate.

Come riporta Wikipedia, Pachamama (anche Pacha Mama o Mama Pacha) significa in lingua quechua Madre terra. Si tratta di una divinità venerata dagli Inca e da altri popoli abitanti l’altipiano andino, quali gli Aymara e i Quechua. È la dea della terra, dell’agricoltura e della fertilità.
Alla Pachamama vengono, a tutt’oggi, fatte offerte (ch’alla o challa) perché il terreno possa essere maggiormente fertile e per propiziare il raccolto.
L’offerta consiste nel sacrificio di un feto di lama spargendo il suo sangue nel terreno. Altre volte l’offerta alla Pachamama può consistere in alcune foglie di coca.

Ecco la preghiera alla dea Pachamama così come è riportata nel materiale della Fondazione Missio (vedi qui):
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Tra la notte del 30-31 ottobre 1501 nei sacri palazzi si è tenuta la celebre orgia delle 50 meretrici oneste presente Papa Alessandro VI e la sua corte compreso il figlio Cesare e la figlia Lucrezia con ricchi premi e cotillon per chi copulava di più. L’unica cosa che hanno potuto fare i successori di papa Borgia, Giulio II e Paolo III, in segno di riparazione, furono le inaugurazioni degli affreschi di Michelangelo della Volta e quelli del Giudizio nel 1512 e 1541 perchè quelle opere contenevano la predicazione e il ricordo del martirio di Girolamo Savonarola: inaugurazioni avvenute proprio il 31 ottobre di quegli anni.
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