MAGGIO IL MESE DI MARIA
MARIA “Il nome del bel fior ch’io sempre invoco
e mane e sera, tutto mi ristrinse
l’animo ad avvisar lo maggior foco”
(Dante. Par. XXIII,89-90)
di Giuliano Di Renzo
Tornare i fanciulli che fummo nel mese di maggio, con le manine e il cuore pieni di fiori da portare alla Madonna, colti nei prati e nei campi, e nelle nostre anime i “fioretti” con i quali manifestavamo a Lei il nostro amore e con le piccole mani giunte Le donavamo felici i nostri cuori.
Epoca che fu. Ma se vogliamo ritrovare e ricostruire noi stessi dobbiamo volgere indietro la nostra personale freccia del tempo e tornare a quell’aurora di innocenza della vita, a quel big bang, scoppio di un nuovo sorriso che manteneva la speranza del mondo. Dobbiamo con sforzo immane togliere da noi tutte quelle sovrastrutture e passate di colore con le quali nella vita abbiamo mascherato il volto nostro genuino che rendeva come la luce a se stessa noi trasparenti a noi stessi e riflettenti in purezza le cose.
Dobbiamo, come ci è stato detto, tornare bambini perché appunto solo davanti a chi come loro si apre la via del cielo e il cuore può riceverlo e trasformarsi in esso.
Proprio come il gioiello che fattosi trasparente alla luce si offre ad essa e assurge per essa a fulgore di fascinosa bellezza da sciorinare poi “quinci e quindi” oltre ogni misura (Dante. Par. XV,105).
Ritorniamo ciascuno dunque a quell’aurora della vita che il mondo in troppi, moltissimi di noi ha cancellato e resa di dura sconsolata corteccia le nostre anime.
La Madonna, umano volto materno della tenerezza di Dio.
Nessuna religione ha nell’amore il volto di Dio e in nessuna la tenerezza dell’Amore si esprime in quel miracolo che è la Donna divenuta mamma.
La via del Cuore di Dio a noi e del nostro cuore Lui riveste di fiori le spine del cammino della vita.
Carezze nell’anima e letizia di sicura speranza.
Solo la fede cattolica ha questa profonda intuizione di unità di verità e bellezza e pienezza di umanità.
Solo essa parla alla mente e al cuore col sorriso della perfetta letizia e sublimità di amore. Dolcezza e speranza.
La Madonna offre per noi a Dio l’umanità da cui sfolgorare a noi esultante e libera come sul Sinai e ancor più compiutamente sul Tabor e definitivamente sul Calvario poi la luce della bellezza del suo volto divino.
Il volto di Gesù donato a noi nella sindone è una terribile e sconvolgente bellezza. Tale è l’Amore. “Tale è Dio” (Aristotele. Metafisica XII).
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