La notizia che la Francia introdurrà un “green” pass obbligatorio per la maggioranza delle attività quotidiane (bar, ristoranti), mi ha spiazzato. Spiazzato e scioccato.
Mi ha ancora di più scioccato il silenzio di intellettuali, giornalisti, giuristi, filosofi. E mi ha scioccato ancora di più la mancanza di spiegazioni che il sistema mediatico ha fornito.
Siccome ho delle domande a cui nessuno (almeno per quello che ho trovato io) ha risposto. Le faccio qui.
1) Il vaccino, da quello che sappiamo, non blocca il contagio e la diffusione del virus. In UK, ad esempio, dove la vaccinazione è diffusa, i contagi sono oltre 35 mila al giorno (ieri 55.000, vedi grafico, ndr). Allora, perché continuano a dire che vaccinandoci proteggiamo gli altri? Se io sono vaccinato e ho sintomi lievi, se passo il virus ad un non vaccinato, si potrebbe ammalare gravemente? Che senso ha quindi accusare chi non vuole vaccinarsi di egoismo, o discriminarlo con una norma?
2) Perché, costringere i 20enni, i 15enni alla vaccinazione? La loro probabilità di complicanze è prossima allo zero. Perché non tenerli fuori dalla vaccinazione, e in caso farli immunizzare superando la malattia, facendogli generare una risposta immunitaria naturale?
3) Se i nuovi contagiati, per ora, sono paucisintomatici, perché continuare a basare il trasferimento tra colori di zona sui contagiati e non sui ricoveri, o sulle terapie intensive?
4) In questi ultimi sei mesi, quante terapie intensive sono state aggiunte? Quanti protocolli di cure sono stati testati e validati, quanti metodi di cure domiciliari sono stati portati avanti, finanziati, diffusi se validi? Fino a quando andremo avanti con la logica del lockdown? Per sempre?
5) Perché sottoporre l’intera popolazione obbligatoriamente (seppure indirettamente) ad una vaccinazione che è ancora in fase sperimentale, di cui non si conoscono gli effetti sul medio e lungo periodo? Tu obblighi le persone indirettamente a vaccinarsi e poi gli fai firmare un foglio in cui liberi lo Stato dalle responsabilità: ciò è giuridicamente fondato? Perché non incentivare gli over-60 (che hanno un rapporto rischi benefici più basso) e lasciare fuori i più giovani?
6) Costituzionalmente, non riteniamo che imporre delle discriminazioni così feroci su una vaccinazione sperimentale sia assurdo, un atto violento? Ci stracciamo le vesti (giusto!) per le discriminazioni di ogni genere, e poi ci va bene se ORA, non un secolo fa negli USA, milioni di persone vengono estromesse dalla vita sociale di un paese democratico? E questo vale per qualsiasi motivo, ancora di più se le questioni della vaccinazione sperimentale, del contagio sebbene vaccinati, della diffusione del contagio, sono questioni reali?
7) Non ci avevano detto che praticare la vaccinazione di massa con i contagi ancora alti avrebbe fatto proliferare la diffusione delle varianti? Non era quello che ci dicevano tutti i virologi? Perché ora nessuno ne parla? Hanno cambiato idea? Su quali base? Non è che invece questa strategia farà proliferare altre varianti?
8 ) Fino a dove uno Stato può imporre dei protocolli sanitari (o di qualsiasi altro genere) semi-obbligatori che limitino le libertà costituzionali basilari? Fino a dove, e fino a quando? Perché non c’è un dibattito giuridico, filosofico, su queste questioni? Non ci rendiamo conto che si potrebbe prendere una china preoccupante, magari anche senza volerlo? E’ possibile che l’applicazione della Costituzione è in mano solo ai virologi, alla scienza? Non ci sono altri parametri, altre considerazioni, altri approcci che dovrebbero avere un peso in decisioni del genere?
Credo che debba nascere un dibattito ampio e plurale su queste domande (e su altre). Un dibattito DEMOCRATICO! Questo clima poliziesco a me non piace per nulla. Le persone vogliono capire. Io voglio capire, e se capisco posso valutare. Questo approccio fideistico non si comprende, e quindi il sospetto delle persone cresce.
Credo che tutte le forze intellettuali e politiche, contrarie a questo approccio, e a prescindere da cosa pensino sui vaccini, se essi si siano vaccinati o meno (cosa assolutamente indifferente), debbano unirsi per creare un movimento di contestazione contro questo clima. Aprire un campo di riflessione, in cui rispondere a queste domande, per farne problemi politici, perché di politica si tratta, e di politica fondativa, ossia costituzionale.
dalla pagina Facebook di Gabriele Guzzi
(Esperto economico presso Palazzo Chigi – Presidenza del Consiglio dei Ministri
PhD student presso Università Roma Tre
Ha lavorato presso Lavoce.info
Ha lavorato presso Rethinking Economics Bocconi
Ha studiato Economics presso LUISS Guido Carli
Ha studiato Economic and Social Sciences presso Università Bocconi)
Caro Gabiele, nel porti tutte quelle domande tu fai un discorso logico, ma qui la logica non c’entra più nulla già da molto tempo. Temo che dovremo subire ancora molto, perché l’esperimento deve continuare, fin tanto che farà loro comodo, contro ogni evidenza scientifica (oramai ce ne sono a non finire). A meno che non si faccia come i francesi… ma non vedo nulla di simile qui in Italia, sono oramai tutti lobotomizzati dalla propaganda mainstream che ci martella quotidianamente da un anno e mezzo. Io sono comunque tranquilla, in famiglia teniamo duro, non siamo ricattabili. Purtroppo succederà il peggio, sta già succedendo, molta gente sta morendo . Il risveglio sara6molto brusco e doloroso. Rimani libero come sei ora.
Provo a rispondere come mi risponderebbe un qualunque mio amico di sinistra; a quattrocchi sono disposti in genere a ragionare sui dati senza mentire (come sono “costretti” invece a fare pubblicamente). Il punto che sfugge a molti è che raramente si ha a che fare con persone “cattive”; il vero problema è che sono persone convinte di essere le uniche buone…
1) Il vaccino, da quello che sappiamo, non blocca il contagio e la diffusione del virus. In UK, ad esempio, dove la vaccinazione è diffusa, i contagi sono oltre 35 mila al giorno (ieri 55.000, vedi grafico, ndr). Allora, perché continuano a dire che vaccinandoci proteggiamo gli altri? Se io sono vaccinato e ho sintomi lievi, se passo il virus ad un non vaccinato, si potrebbe ammalare gravemente? Che senso ha quindi accusare chi non vuole vaccinarsi di egoismo, o discriminarlo con una norma?
I dati che riporti sono corretti; si potrebbe citare anche il caso di Israele, paese con la massima percentuale di vaccinati, dove la variante delta si sta espandendo rapidamente (senza che per questo vi sia alcun significativo aumento delle ospedalizzazioni). Però, caro Gabriele, non tieni conto dell’obbiettivo. L’obiettivo non è riportare i dati ed agire di conseguenza quasi meccanicamente; il punto è individuare il “bene comune”; la verità non ha alcun peso. Su questo potrei ricordarti la nota massima di Lenin a questo riguardo: “«Dire la verità è un pregiudizio borghese meschino poiché la menzogna è spesso giustificata dagli obbiettivi». Sembra una cosa quasi terribile, ma in realtà, al di là del datatissimo “borghese”, questa frase ha molto di vero.
Il bene comune oggi secondo me è arrivare a una situazione dove tutti sono vaccinati, poiché questo ridurrebbe i casi con sintomi preoccupanti e ridurrebbe quindi il peso della spesa sanitaria che è sempre più ingestibile. E ancora più importante è l’aspetto educativo: sempre nell’ottica del bene comune, è necessario che sia ben chiaro che lo Stato agisce per il bene, e che chi trasgredisce alle indicazioni dello Stato è, per forza di cose, una cattiva persona. Quindi la menzogna riguardo al ruolo di “untore” per chi non vuole vaccinarsi è funzionale al bene comune, del tutto ammissibile e in definitiva una buona azione. Mentire è un piccolo sacrificio che siamo tenuti a fare. Non stiamo demonizzando semplicemente chi non la pensa come noi, ma chi è un male per la società.
2) Perché, costringere i 20enni, i 15enni alla vaccinazione? La loro probabilità di complicanze è prossima allo zero. Perché non tenerli fuori dalla vaccinazione, e in caso farli immunizzare superando la malattia, facendogli generare una risposta immunitaria naturale?
Perché è molto più semplice far passare un messaggio “on/off”. Ora sarebbe deleterio lanciare messaggi in contrasto con quanto fino ad ora propagandato e, fatto ancora peggiore, non si sfrutterebbe il messaggio che per il bene comune si vuol far passare: “Lo Stato ha fatto tutto ciò che poteva fare, senza lasciare nulla al caso, sfruttando nel migliore dei modi le brillanti competenze dei suoi esperti scientifici”.
Tieni presente che educare fin dalla giovinezza le persone, inculcando la convinzione che è un bene affidarsi allo Stato, è fondamentale per avere futuri bravi cittadini. Si viene a creare uno stato di inconscia riconoscenza e una sotterranea consapevolezza che la loro salvezza passa attraverso l’ubbidienza alla legge. Se poi crescono convinti che anche la loro libertà non è scontata, il processo educativo è completo.
3) Se i nuovi contagiati, per ora, sono paucisintomatici, perché continuare a basare il trasferimento tra colori di zona sui contagiati e non sui ricoveri, o sulle terapie intensive?
Questa è una concessione che, per motivi economici (quindi per il bene comune) è già stata fatta.
4) In questi ultimi sei mesi, quante terapie intensive sono state aggiunte? Quanti protocolli di cure sono stati testati e validati, quanti metodi di cure domiciliari sono stati portati avanti, finanziati, diffusi se validi? Fino a quando andremo avanti con la logica del lockdown? Per sempre?
Paventare chiusure, per il bene comune, inculca la (sana) convinzione che la comunità può chiedere dei sacrifici anche enormi, a prescindere dal fatto che le motivazioni per questi siano chiare. Per quanto Orwell abbia configurato la cosa in termini negativi, è necessario ammettere che l’idea della “guerra all’Eurasia” nel nome della quale far passare ogni cosa ha i suoi lati positivi, se è funzionale al bene comune.
5) Perché sottoporre l’intera popolazione obbligatoriamente (seppure indirettamente) ad una vaccinazione che è ancora in fase sperimentale, di cui non si conoscono gli effetti sul medio e lungo periodo? Tu obblighi le persone indirettamente a vaccinarsi e poi gli fai firmare un foglio in cui liberi lo Stato dalle responsabilità: ciò è giuridicamente fondato? Perché non incentivare gli over-60 (che hanno un rapporto rischi benefici più basso) e lasciare fuori i più giovani?
In primo luogo è assolutamente necessario negare che si tratti di un vaccino sperimentale; su questo punto esistono pareri discordi, quindi è necessario utilizzare quelli funzionali al bene comune, ovvero dare voce solo agli esperti che sostengono che il vaccino è ampiamente testato e sostanzialmente privo di conseguenze.
Ne va della credibilità dello Stato. Però, ripeto, il fatto che questo sia vero o no è del tutto irrilevante, per i motivi sopra esposti. In conseguenza a ciò sarebbe molto pericoloso addossarsi eventuali responsabilità per conseguenze negative: questo potrebbe portare enormi problemi economici, mancanza di fiducia nelle gerarchie e problemi di ordine pubblico qualora si riscontrassero numerosi casi avversi. Il fatto di avere dei documenti che attestino il desiderio di vaccinarsi salva lo Stato da ogni responsabilità e ripercussione economica. I rari eventi avversi, previsti e inevitabili, sono piccoli sacrifici fatti nel nome del bene comune. Il fatto che sia giuridicamente fondato o no diventa anch’esso irrilevante qualora la classe “giudicante” comprenda la necessità di salvaguardare il bene comune e applichi le necessarie conseguenti “interpretazioni” giuridiche. Essendo l’attuale classe giudicante fortemente inclinata a sinistra, c’è fiducia che il senso di responsabilità prevalga su un’astratta applicazione della “giustizia” e che ciò accada.
6) Costituzionalmente, non riteniamo che imporre delle discriminazioni così feroci su una vaccinazione sperimentale sia assurdo, un atto violento? Ci stracciamo le vesti (giusto!) per le discriminazioni di ogni genere, e poi ci va bene se ORA, non un secolo fa negli USA, milioni di persone vengono estromesse dalla vita sociale di un paese democratico? E questo vale per qualsiasi motivo, ancora di più se le questioni della vaccinazione sperimentale, del contagio sebbene vaccinati, della diffusione del contagio, sono questioni reali?
Su questo punto credo di averti già risposto: tu utilizzi categorie come “vero”, “reale” che non possono avere alcun peso nelle scelte. Noi ci stracciamo le vesti quando per il bene della comunità è conveniente e opportuno stracciarcele. L’educazione talvolta deve passare attraverso delle costrizioni e dei sacrifici da parte di alcune minoranze.
7) Non ci avevano detto che praticare la vaccinazione di massa con i contagi ancora alti avrebbe fatto proliferare la diffusione delle varianti? Non era quello che ci dicevano tutti i virologi? Perché ora nessuno ne parla? Hanno cambiato idea? Su quali base? Non è che invece questa strategia farà proliferare altre varianti?
Tu continui a tirare in ballo la categoria del “vero”, del “logico” come se fosse importante: i fatti stessi ti stanno dando torto. A nessuno interessano queste categorie. È evidente che quanto scrivi è in effetti quanto da decenni si insegna a medicina, ma la cosa non interessa a nessuno, o per lo meno a pochissimi. Tu continui a ritenere che la verità sia importante; ma i fatti dicono che ciò non importa a nessuno, come nemmeno ciò che chiami libertà. Quello che conta per la maggioranza delle persone è il benessere, e per questo, giustamente, molti scrivono che alla maggioranza interessa solo potersi muovere liberamente, viaggiare, andare in vacanza, al cinema… Quanto poi al fatto che questa strategia farà proliferare altre varianti…boh! Speriamo di no! Ma questo non è più di tanto nelle nostre mani. Ciò che lo è, invece, è preservare la fiducia nello Stato, trovando fin d’ora degli eventuali responsabili (in questo caso i no-vax) su cui focalizzare l’ostilità della comunità qualora accada.
8 ) Fino a dove uno Stato può imporre dei protocolli sanitari (o di qualsiasi altro genere) semi-obbligatori che limitino le libertà costituzionali basilari? Fino a dove, e fino a quando? Perché non c’è un dibattito giuridico, filosofico, su queste questioni? Non ci rendiamo conto che si potrebbe prendere una china preoccupante, magari anche senza volerlo? È possibile che l’applicazione della Costituzione è in mano solo ai virologi, alla scienza? Non ci sono altri parametri, altre considerazioni, altri approcci che dovrebbero avere un peso in decisioni del genere?
La china di cui parli è tutt’altro che preoccupante! Un sistema dove sulle cose fondamentali per il bene della comunità non sia necessario spiegare nulla e giustificare nulla e lasciare fare a chi ne ha le facoltà e sa cosa sia bene e male è molto più efficiente, e conviene a tutti. E la tua idea che si stia lasciando in mano della scienza alcunché è davvero ingenua. Noi stiamo utilizzando la parti della scienza che sono funzionali al bene comune. Gli “scienziati” che ci vanno bene oggi non sono necessariamente gli stessi che useremo domani. Abbiamo appena detto che la verità non ha alcun peso nelle nostre scelte: la scienza invece si basa su ciò che è vero e scientificamente dimostrabile (ovvero riproducibile). È pertanto chiaro che a noi, di ciò che è scientifico, per la gestione del bene comune interessa relativamente poco. Ci interessano persone che passino per scienziati, catturino la fiducia e avvallino le nostre scelte.
Credo che debba nascere un dibattito ampio e plurale su queste domande (e su altre). Un dibattito DEMOCRATICO! Questo clima poliziesco a me non piace per nulla. Le persone vogliono capire. Io voglio capire, e se capisco posso valutare. Questo approccio fideistico non si comprende, e quindi il sospetto delle persone cresce.
Credo che tutte le forze intellettuali e politiche, contrarie a questo approccio, e a prescindere da cosa pensino sui vaccini, se essi si siano vaccinati o meno (cosa assolutamente indifferente), debbano unirsi per creare un movimento di contestazione contro questo clima. Aprire un campo di riflessione, in cui rispondere a queste domande, per farne problemi politici, perché di politica si tratta, e di politica fondativa, ossia costituzionale.
Mi spiace, caro Gabriele, ma temo per te che alle persone, nella stragrande maggioranza, non interessi minimamente capire. L’unica cosa che chiedono è “dove sta il benessere”? E poi “dove devo firmare”?
D’altro canto, cosa possiamo chiedere di più alla vita se non “benessere più a lungo il possibile”?
La dimostrazione è che noi stiamo vincendo su tutti i fronti; tu no. È un piacere discutere con te; però tieni presente che tu e questo blog siete del tutto ininfluenti. Ed è ormai ininfluente perfino la chiesa cattolica, antica nemica ma ormai allo sbando, che non si rende nemmeno conto che se oggi possiamo mandare (con la sua benedizione!!!) degli “esperti in televisione” a dire che chi non si vaccina non capisce nulla e che quindi dobbiamo impedirgli di lavorare, domani faremo tranquillamente lo stesso nei riguardi degli obiettori di coscienza.
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Caro Gabriele
ho provato a sintetizzare nelle risposte sopra anni di chiacchierate con persone di sinistra; spesso sono persone “illuminate”, di alto profilo, assolutamente pacate e ragionevoli; e sempre convinte di agire per il bene comune.
Una risposta perfettamente marxista-leninista sia nello stile sia nei contenuti. Sappiamo come la storia ha giudicato questo tipo di risposte e cosa ha prodotto questo tipo di impostazione, che è superfluo definire violento.