“Le ragazze potranno ottenere contraccettivi, inclusi impianti e dispositivi intrauterini, sotto stretto anonimato.”

“L’obiettivo di organizzare un accesso totalmente gratuito ai contraccettivi per le ragazze minorenni, anche molto giovani, è chiaramente quello di garantire che non abbiano la necessità di dire a un adulto che sono sessualmente attive e allo stesso tempo rendere l’attività sessuale ‘priva di rischi’”.

Ecco l’articolo di Jeanne Smits, corrispondente da Parigi di Lifesitenews. La traduzione è a cura di Annarosa Rossetto.

 

Adolescente triste

 

A partire da venerdì 28 agosto, le ragazze francesi minorenni di età pari o inferiore a 14 anni hanno accesso totalmente gratuito ai contraccettivi e a tutte le visite mediche e ai test necessari per la loro prescrizione. Il provvedimento è stato annunciato giovedì scorso con un decreto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dello Stato, entrato in vigore il giorno dopo. 

Mentre i regolamenti per il COVID-19 continuano a occupare gran parte del tempo del ministro della Salute francese Olivier Véran, e mentre molte procedure mediche “normali” sono state rinviate per mesi, il controllo delle nascite per le adolescenti è in cima alla lista delle attività decisionali del governo.

Le ragazze potranno ottenere contraccettivi, inclusi impianti e dispositivi intrauterini, anche in stretto anonimato se decidono di mantenere segreta la loro identità.

Non ci sono limiti di età in quanto il decreto ha semplicemente rimosso le parole “almeno 15 anni” da un precedente decreto che offriva alle “ragazze minorenni di almeno 15 anni” la possibilità di ottenere contraccettivi senza spese vive.

Secondo il sistema di sicurezza sociale francese, la maggior parte delle visite mediche, prescrizioni e procedure comportano il pagamento di un contributo da parte del paziente può variare da pochi euro fino all’85% per alcuni farmaci. Ci sono alcune eccezioni, come l’aborto volontario, che è finanziato al 100% dallo Stato.

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I contributi dei pazienti sono spesso coperti da un’assicurazione sanitaria complementare, ma i minori di 16 anni o più giovani non hanno tessere previdenziali e assicurative proprie e utilizzano quelle dei genitori o dei tutori legali e quindi non possono avere consulenze e prescrizioni mediche senza che i relativi costi vengano comunicati all’adulto di riferimento assicurato.

Tutte le assicurazioni sanitarie complementari sono obbligate a offrire il rimborso del contributo dei pazienti per i contraccettivi, sebbene i rimborsi siano variabili. Non tutti i contraccettivi sono coperti dalla sicurezza sociale e in pratica le donne adulte pagano in tutto o in parte alcune pillole, cerotti contraccettivi e anelli vaginali.

L’obiettivo di organizzare un accesso totalmente gratuito ai contraccettivi per le ragazze minorenni, anche molto giovani, è chiaramente quello di garantire che non abbiano la necessità di dire a un adulto che sono sessualmente attive e allo stesso tempo rendere l’attività sessuale “priva di rischi”.

Quando la contraccezione gratuita e le relative procedure mediche per minorenni di età pari o superiore a 15 anni sono entrate gradualmente in vigore tra il 2013 e il 2016, il governo ha giustificato la misura con il numero di gravidanze indesiderate nella fascia di età 15-17 anni. La propaganda del governo sottolinea che il tasso di aborti tra queste ragazze è sceso da 9,5 a 6 su 1.000 tra il 2012 e il 2018. Ciò significa che alle autorità non interessa sapere se l’attività sessuale e la promiscuità sono diminuite ma solo che si sono verificate meno gravidanze.

Dato che tra le minorenni gran parte delle gravidanze finisce in un aborto, si potrebbe dire che almeno sono state salvate delle vite. D’altra parte, la situazione è ancora quella in cui le ragazze che non hanno una relazione stabile – per non parlare di matrimonio – né sono in grado di assumersi la responsabilità delle conseguenze dell’attività sessuale sanno che le autorità sanitarie stanno facendo tutto il possibile affinché possano avere più relazioni senza doversi preoccupare del naturale esito della gravidanza. I critici in Francia chiamano questo “incitamento alla corruzione morale”.

In Francia, quasi 1.000 ragazze di età compresa tra 12 e 14 anni rimangono incinte ogni anno e 770 di queste gravidanze vengono interrotte violentemente con l’aborto.  Secondo la legge sul finanziamento della sicurezza sociale alla fine del 2019, attuata tramite un decreto del governo, consentire a queste ragazze di ottenere gratuitamente la contraccezione dovrebbe ridurre il numero di aborti.

Questo è un po’ un paradosso, perché in Francia durante il blocco per il coronavirus, i ministri del governo si sono lamentati del fatto che l’accesso all’aborto poteva diventare difficile per alcune donne. Ad aprile, Véran – che è responsabile dell’imposizione dell’attuale obbligo di portare la mascherina in molte situazioni – si è detto preoccupato per “i feedback che mostrano che c’è un’allarmante diminuzione delle procedure di aborto”. Sono state prese misure per consentire che gli aborti chimici potessero essere fatti a gravidanza più avanzata, sono state ritenute accettabili per la procedura le consulenze in video e tutti i medici e le ostetriche progressisti nonché gli ospedali pubblici sono stati invitati a garantire che l’aborto fosse facilmente ottenibile.

Ma qualunque sia la giustificazione che il funzionario governativo abbia usato per somministrare la pillola o gli impianti contraccettivi a tutte le giovani che li chiedono, il fatto è che le ragazzine sono incoraggiate a praticare la promiscuità sessuale mentre sono ancora nella pubertà o all’inizio della pubertà.

Inoltre, come ricorda il servizio di informazione della Fondation Jérôme-Lejeune , la Francia è uno dei paesi dell’Europa occidentale dove la contraccezione è più diffusa mentre il tasso di aborto è aumentato dal 2003 fino a raggiungere il 15,3 per 1.000 tra le donne in età fertile (più di 18 per 1.000 a Parigi e nel suo dipartimento). Quindi, in ogni caso, l’efficacia a lungo termine di una politica che incoraggia le ragazze a usare contraccettivi piuttosto che ad abortire è chiaramente molto scarsa.

D’ora in poi, il contribuente francese finanzierà questa politica per le ragazze di 12, 13, 14 anni … forse anche più giovani.

Le ragazze che si avvarranno delle nuove disposizioni riceveranno una consulenza gratuita annuale, l’impianto o la sostituzione gratuita di contraccettivi sottocutanei o dello IUD, controlli del colesterolo e altre visite mediche. Intanto però nessuno parla degli effetti a lungo termine del bombardamento ormonale sui loro giovani corpi nel momento critico della pubertà e, per quanto riguarda gli effetti psicologici e spirituali di privarle deliberatamente della loro fertilità, questi sembrano essere stati totalmente dimenticati.

Ai medici verrà chiesto di seguire le procedure in vigore per garantire la segretezza, con uno speciale numero di previdenza sociale per tutte le ragazze che vogliano rimanere anonime che i medici e farmacisti useranno per queste prescrizioni. Nei villaggi, dove è più difficile garantire la riservatezza, le ragazze sono incoraggiate ad andare al più vicino consultorio.

Il fatto che tutto questo stia accadendo in un momento in cui si suppone che il “distanziamento sociale” sia la norma non è l’ultima delle ironie della vita in Francia.

 

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