La disintegrazione della maternità in atto in Francia nella denuncia del vescovo di Bayonne

Come da copione ormai collaudato a livello mondiale, il coronavirus è l’arma di distrazione di massa per accelerare la realizzazione degli obiettivi della sinistra radicale contro i principi non negoziabili.

Il governo francese non fa eccezione e, proprio in questo periodo estivo, ha come priorità la discussione di una legge disumana, che è sostenuta dall’1% della popolazione (un’èlite della lobby lgbt), così come in Italia sono stati recentemente varati 4 milioni di euro di risarcimento per le vittime di omofobia (valutate dall’OSCAD (*)  in 33 casi all’anno) e nessun aiuto per famiglie e imprese, prostrate dalle misure emergenziali, tuttora in vigore.

Unica nota positiva è la reazione coraggiosa di monsignor Marc Aillet, vecovo di Bayonne, che non ha avuto esitazioni nel parlare di disintegrazione della maternità  a proposito del disegno di legge di bioetica liberale attualmente in discussione.

Per maggiori dettagli riportiamo la traduzione dell’articolo di Jeanne Smits pubblicato il 20 luglio scorso su LifeSiteNews.

 

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Il vescovo francese mette in guardia contro la “disintegrazione della maternità” ove passasse la legge di bioetica liberale.

La coscienza dei nostri contemporanei deve sicuramente essere pesantemente intorpidita, ha dichiarato Marc Aillet, “alle trasgressioni che sono così distruttive della dignità umana” come contiene il disegno di legge.

 

A partire dal 27 luglio si terrà una seduta speciale dell’Assemblea nazionale francese, che prolungherà la sessione parlamentare ordinaria per motivi di “emergenza”, affinché i deputati diano una seconda lettura alla legge sulla bioetica attualmente in discussione. Le sue principali disposizioni prevedono di concedere alle coppie lesbiche e alle donne sole l’accesso alla procreazione artificiale e di ampliare le condizioni della ricerca sugli embrioni umani. Mentre il Senato aveva eliminato alcune delle sue disposizioni più scioccanti, la legge riformulata, approvata qualche settimana fa dalla commissione speciale di bioetica dell’Assemblea nazionale, include molte nuove trasgressioni che hanno la possibilità di essere introdotte nel diritto francese a ritmo serrato.

Il vescovo Marc Aillet, di Bayonne (sud-ovest della Francia), ha pubblicato un’ampia dichiarazione di condanna della legge.

La Francia è uscita solo parzialmente dall’isolamento a causa del coronavirus cinese da due mesi, e i disordini sociali, la disoccupazione record e il crollo dell’industria turistica sono solo alcuni dei problemi che il presidente Emmanuel Macron e il suo nuovo primo ministro, Jean Castex, affrontano. La scelta di utilizzare il prezioso tempo dell’Assemblea nazionale per spingere una revisione profondamente disumana di una legge bioetica già trasgressiva è davvero una dichiarazione di ciò che le potenze politiche francesi vedono come la loro principale priorità.

Guyonne de Monjou, scrivendo per Le Figaro, ha osservato che le nuove misure proposte dalla commissione speciale “fanno girare la testa“. “Una frontiera viene attraversata senza rumore: quella che separa la vita umana da quella animale, e il silenzio è assordante“.

Patrick Hetzel, membro dell’opposizione (“Les Républicains”) per il Bas-Rhin nell’est della Francia, e uno dei pochi deputati – una ventina su 577 – che si battono contro il nuovo testo, ha riassunto la situazione: “La situazione è estremamente grave. Autorizzano i neonati drogati, gli embrioni transgenici, le chimere uomo-animali, il non consenso del coniuge alla donazione di gameti, l’estensione della diagnosi preimpianto a malattie non ereditarie. Stanno abolendo l’équipe multidisciplinare incaricata di preparare le coppie alla procreazione medicalmente assistita“.

Se la nuova legge sarà adottata nei termini attuali, le chimere e gli embrioni transgenici potranno essere prodotti e “utilizzati”. Le cellule umane potranno essere incorporate in embrioni animali.

La maggior parte degli emendamenti sono stati introdotti dal partito di maggioranza di Macron, “La République en Marche”, mentre i ministri del governo erano per lo più assenti dai dibattiti della commissione.

Qui di seguito la dichiarazione del vescovo Aillet.

 

Marc Aillet, vescovo di Bayonne, Francia

Marc Aillet, vescovo di Bayonne, Francia

 

Dichiarazione di monsignor Marc Aillet, vescovo di Bayonne, Lescar e Oloron, 18 luglio 2020.

 

Nonostante la crisi sanitaria del coronavirus e le gravi difficoltà economiche e sociali che ne derivano (recessione, fallimenti seriali, una prevedibile esplosione del numero di persone in cerca di lavoro …), il Presidente della Repubblica e il Governo fanno quindi dell’adozione di questo testo una priorità assoluta, in contrasto con la stragrande maggioranza dei nostri concittadini di cui, nel contesto attuale, il 71 per cento ritiene che questo disegno di legge debba essere sospeso o ritirato… Solo l’1 per cento ritiene che la procreazione medicalmente assistita per le donne sole e le coppie di donne sia una priorità, secondo un’indagine IFOP effettuata dal 12 al 15 giugno 2020 su un campione rappresentativo di 1005 persone.

Questa parzialità la dice lunga sui presupposti ideologici che sembrano guidare l’azione delle autorità pubbliche, così come l’influenza predominante all’interno della classe politica e dei circoli dirigenti di alcune lobby, anche se rappresentano gruppi ultra-minoritari.

C’è bisogno di ricordare che mettere la procreazione medicalmente assistita a disposizione sia delle donne sole che delle coppie senza motivi terapeutici dovuti ad infertilità equivale a privare deliberatamente i bambini così concepiti di ogni possibilità di conoscere il padre e la loro filiazione paterna, nonostante la Convenzione ONU sui diritti dell’infanzia ratificata dalla Francia, secondo la quale ogni bambino ha “per quanto possibile, il diritto di conoscere ed essere accudito dai genitori” (art. 7-1)?

Il disegno di legge sulla bioetica sarà esaminato in seduta pubblica dal 27 luglio nell’Assemblea nazionale, ma il lavoro della “commissione speciale di bioetica” appena concluso ha notevolmente peggiorato il contenuto del testo che l’Assemblea nazionale aveva adottato in prima lettura nell’ottobre 2019 e che il Senato aveva ampiamente rielaborato lo scorso febbraio.

Gli “apprendisti stregoni” della commissione speciale non hanno esitato di fronte a qualsiasi trasgressione, e hanno anzi avviato una serie di disposizioni che porterebbero innegabilmente a una “grave violazione antropologica”.

Ad esempio, il “metodo ROPA” (“ricevimento di ovociti dal partner”), che consiste nel fecondare l’ovocita di una donna prima di reimpiantarlo nell’utero della partner, in modo che entrambe possano essere riconosciute come madri dello stesso bambino, potrebbe essere legalizzato, al prezzo di una completa disintegrazione della maternità… A meno che, cioè, non siamo di fronte ad una tattica per ridurre al minimo la gravità della “procreazione medicalmente assistita senza padre” agli occhi dei membri dell’Assemblea Nazionale, al fine di ottenere più facilmente il loro sostegno!

La commissione speciale intende anche permettere la creazione di embrioni transgenici, cioè la modificazione genetica di embrioni umani, che potrebbe portare, in un prossimo futuro, alla nascita di bambini geneticamente modificati.

I membri del comitato intendono inoltre consentire la produzione di embrioni chimerici umano-animali inserendo cellule staminali umane in embrioni animali.

L’estensione della diagnosi preimpianto (PGD), cioè lo screening prenatale in vista della distruzione di embrioni portatori di alcune anomalie cromosomiche (come la trisomia 21) sarebbe consentita, per scopi apertamente eugenetici.

Nello stesso spirito, il Comitato Speciale di Bioetica dell’Assemblea Nazionale permetterebbe l’autoconservazione degli ovociti (senza motivo medico) per incoraggiare le donne in età fertile a rinviare i loro piani di maternità… con la procreazione medicalmente assistita. Ha convalidato la tecnica del “bambino farmaco”, che consiste nel permettere la nascita di un embrione privo di anomalie per poter utilizzare le sue cellule per curare un fratello o una sorella. Ha votato per abolire il periodo di riflessione di una settimana prima di un “aborto medico”, che può essere effettuato fino alla nascita. Infine, ha previsto la trascrizione automatica dello stato civile dei bambini nati all’estero da una madre surrogata.

In queste condizioni, chi non avrebbe paura di una tale manipolazione dell’essere umano, ridotto a una merce disponibile per i desideri egoistici di una minoranza privilegiata che pesa molto sul mercato, o ai fini della ricerca medica, mentre allo stesso tempo pretendono di impiegare tante energie per la salvaguardia delle specie animali in nome della protezione dell’ambiente? Come non mostrare la nostra indignazione per quello che sembra essere un passaggio forzato in mezzo alla pigrizia estiva, quando, dopo il calvario della reclusione, i francesi cercano il relax e la fuga dalla vita quotidiana? C’è persino da temere che la psicosi favorita dall’establishment politico-mediatico intorno a un’ipotetica seconda ondata dell’epidemia, che porta all’attuazione autoritaria di mezzi sproporzionati per combattere la pandemia, serva a distogliere l’attenzione dei cittadini da queste basse manovre politiche. Perché, infatti, il Primo Ministro, nel suo discorso di politica generale, ha omesso di menzionare il progetto di legge sulla bioetica, quando viene trattato come un’emergenza in seno all’Assemblea nazionale? La coscienza dei nostri contemporanei deve sicuramente essere pesantemente intorpidita dal fatto che non riescono più ad apprezzare la gravità delle trasgressioni così distruttive per la dignità umana, in particolare quella dei più vulnerabili? Ci sarà permesso di offendere il Creatore nel suo piano di saggezza e di amore per molto tempo ancora?

Nella sua enciclica Evangelium vitae, sul valore e l’inviolabilità della vita umana (25 marzo 1995), san Giovanni Paolo II scriveva, commentando l’epistola di san Paolo ai Romani :

“Gran parte della società contemporanea assomiglia tristemente a quell’umanità che Paolo descrive nella sua Lettera ai Romani. Essa è composta “da uomini che con la loro malvagità sopprimono la Verità” (1,18): avendo rinnegato Dio e credendo di poter costruire la città terrena senza di lui, “sono diventati inutili nel loro pensiero”, così che “le loro menti insensate si sono oscurate” (1,21); “pretendendo di essere saggi, sono diventati stolti” (1,22), compiendo opere meritevoli di morte, e “non solo le compiono, ma approvano coloro che le praticano” (1,32). Quando la coscienza, questa luminosa lampada dell’anima (cfr Mt 6, 22-23), chiama “il male bene e il bene male” (Is 5, 20), è già sulla via della corruzione più allarmante e della più oscura cecità morale “.

“Eppure – continuava – tutti i condizionamenti e gli sforzi per far rispettare il silenzio non riescono a soffocare la voce del Signore che riecheggia nella coscienza di ogni individuo: è sempre da questo intimo santuario della coscienza che può iniziare un nuovo cammino di amore, di apertura e di servizio alla vita umana”. (n. 24).

Non mancano uomini e donne di buona volontà, la cui coscienza sia retta e che con la loro testimonianza, talvolta eroica, contribuiscano al Risveglio delle coscienze.

+ Marc Aillet

Vescovo di Bayonne, Lescar e Oloron, 18 luglio 2020

 

 

(*) Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori

 

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