vigna del Signore
Vignaioli omicidi parabola

 

Domenica XXVII del Tempo Ordinario (Anno A)

(Is 5,1-7; Sal 79; Fil 4,6-9; Mt 21,33-43)

 

 

di Alberto Strumia

 

C’è un contrasto stridente tra il tono di giudizio severo della prima lettura e del Vangelo e il tono pacato e rassicurante delle parole di san Paolo nella seconda lettura. È il contrasto che si vive nella condizione provvisoria della vita terrena, in vista della condizione definitiva di quella pace dell’anima che ora sperimentiamo solo come anticipo e per la permanenza definitiva della quale, in Paradiso, siamo creati.

Le letture della liturgia di questa domenica sviluppano ed estremizzano quanto anticipato in quelle della domenica scorsa. Possiamo condensare il “giudizio” sulla storia del mondo e della Chiesa che esse esprimono – con particolare riferimento a quanto accade nei nostri giorni –  in questo modo.

– Un mondo costruito come se Dio non esistesse, come se i Suoi Comandamenti non fossero le leggi di natura che è indispensabile conoscere e seguire nel comportamento (leggi morali) perché la vita dell’uomo sia pienamente “umana”, finisce nella desolazione più devastante.

– Una chiesa che imita in questo stesso percorso erroneo il mondo, illudendosi di avvicinarsi così all’uomo, abbandonando il vero insegnamento di Dio e del Suo Figlio Gesù Cristo, finisce per tradire se stessa e l’uomo che crede di servire, esaurendo se stessa.

I suoi ministri, come i servi della parabola, hanno preteso di prendere il posto di Dio stesso, di Cristo, presumendo di fare meglio di Lui, di rinnovare la Sua dottrina, ritenendola ormai obsoleta. Hanno finito per uccidere l’erede, mettendo nuovamente in croce il Signore («Costui è l’erede. Su, uccidiamolo e avremo noi la sua eredità!»).

Il risultato è duplice:

– da un lato un mondo sempre più disumano e invivibile, nel quale si distrugge e si uccide quasi automaticamente e senza rendersi nemmeno pienamente conto di ciò che si fa, come se si fosse pilotati da una mente non nostra (è il dominio di Satana sull’essere umano che gli si concede);

– dall’altro lato, una chiesa che non è più cristiana, perché il suo governo è stato usurpato, in apparente legalità, da gente che è centrata su se stessa più che su Cristo.

Tutto questo è permesso da Dio perché, toccato il fondo del disastro, si impari, nel mondo e nella Chiesa a prendere atto di ciò che l’ha veramente causato («siate voi giudici fra me e la mia vigna») e si corra ai ripari tornando rapidamente alla ragione e alla fede in Cristo.

1. La prima lettura descrivendo la cura con la quale Dio si è costruito quella vigna che rappresenta il popolo di Israele («Egli l’aveva dissodata e sgombrata dai sassi e vi aveva piantato viti pregiate»), dal comportamento del quale rimane profondamente deluso, è una descrizione profetica che anticipa ciò che oggi sta succedendo nella Chiesa di Cristo.

2. Il Vangelo vede Gesù che, servendosi di una parabola, sviluppa fino alle estreme conseguenze il tema della devastazione di quella vigna che è la Sua Chiesa. In più, rispetto alla prima lettura Cristo dice qual è la causa della sua devastazione: il comportamento irresponsabile dei contadini, che rappresentano i ministri ai quali Egli l’ha affidata perché la custodissero, e non perché la trasformassero secondo il loro progetto ideologico e di potere. Essi hanno finito per porre al centro se stessi e le ideologie prese a prestito da un mondo in decomposizione, presumendo di fare meglio di Cristo stesso. E il risultato è la perdita progressiva di fedeli, lo svuotamento delle chiese, perché in esse non si annuncia più Cristo, ma si ripetono, malamente, gli slogan che si sentono in tutto il resto del mondo. E allora a che serve andarci?

«“Quando verrà dunque il padrone della vigna, che cosa farà a quei contadini?”. Gli risposero: “Quei malvagi, li farà morire miseramente e darà in affitto la vigna ad altri contadini, che gli consegneranno i frutti a suo tempo”».

Allora Gesù stava profetizzando la sua uccisione in Croce, da parte del sinedrio di Israele e la nascita della Sua Chiesa che sarebbe stata il popolo che avrebbe saputo consegnare «i frutti a suo tempo». E oggi sembra riferirsi ad un resto del popolo cristiano e di alcuni ministri che gli sono rimasti fedeli e che, inosservati, lavorano come un seme ancora sotto terra che si prepara a germogliare, quando tutto il resto sarà praticamente stato raso al suolo.

3. Qui si innesta la seconda lettura con le parole rincuoranti dell’Apostolo Paolo: «Non angustiatevi per nulla», perché tutta la storia è guidata dalla mano provvidente del Signore. Cristo ha già vinto! Tutto è stato previsto e la libera volontà degli uomini, che oggi è più che mai condizionata dal potere di Satana («Il diavolo è precipitato sopra di voi pieno di grande furore, sapendo che gli resta poco tempo», Ap12,12), e troppo spesso viene indirizzata male, ha ancora la possibilità di riposizionarsi (“convertirsi”). Cristo, con la Sua Morte e Risurrezione, le ha aperto nuovamente l’accesso al “modo giusto” di stare di fronte a Dio e quindi a se stessi, riaccedendo alla “giustizia originale”, un tempo rifiutata («La pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e le vostre menti in Cristo Gesù»).

Qualcuno che insegna la Verità sulla Vita e indica la Via (il metodo), che è Cristo («Io sono la Via, la Verità e la Vita», Gv 14,6), non sarà mai tolto del tutto a chi lo cerca sinceramente, così che si possa imparare a vivere in Lui e con Lui, fino all’Eternità. «Le cose che avete imparato, ricevuto, ascoltato e veduto in me, mettetele in pratica».

4. Nel versetto dell’Alleluia il Signore ci indica il nostro compito, come un “mandato” per il mondo e la Chiesa di questi difficili momenti: «Io ho scelto voi, dice il Signore, perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga (Cf. Gv~15,16)».

La Madre di Dio, Maria Madre del Signore e nostra, ci ha preceduto, ci protegge e ci accompagna, solo che noi la invochiamo continuamente per questo: «In ogni circostanza fate presenti a Dio le vostre richieste con preghiere, suppliche e ringraziamenti. E la pace di Dio, che supera ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e le vostre menti in Cristo Gesù» (seconda lettura).

Maria aiuto dei cristiani, intercedi per noi!

 

Bologna, 8 ottobre 2023

 

 

 

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