Aperta a Madrid la nuova sede dell’Istituto Giovanni Paolo II che sarà guidato dal professore e sacerdote clarettiano Manuel Arroba Conde, un esperto canonista molto vicino e caro a papa Francesco; promotore delle riforme promosse da Amoris Laetitia e Mitis Iudex e sensibile ai temi dell’immigrazione e dell’educazione dei giovani. Ora l’Istituto conta con due sedi in Spagna: esclusa la sede di Alalá de Henares fondata dal primo preside dell’Istituto in Spagna, Mons. Reig Plà, deluso dalla riforma.
Con Decreto della Congregazione per l’Educazione Cattolica, lo scorso 10 ottobre è stata eretta canonicamente una nuova sede del Pontificio Istituto teologico Giovanni Paolo II per le Scienze del Matrimonio e della Famiglia nella città di Madrid. Si tratta della seconda sezione dell’Istituto nel paese iberico; quella di Madrid si affianca infatti alla storica sede di Valencia, fondata nel 1994. Il cardinale Carlos Osoro ha così accolto la richiesta di Papa Francesco e del Gran Cancelliere mons. Vincenzo Paglia di dotare la capitale spagnola di una sezione dell’Istituto “considerando il notevole bacino di utenza e la presenza del maggior numero di Istituzioni accademiche, alcune delle quali legate a diverso titolo alla Chiesa”.
Il cardinale Osoro ha affermato: «L’Istituto Giovanni Paolo II delle Scienze del Matrimonio e della Famiglia vuole aiutare a trovare ragioni, parole e motivazioni per toccare le fibre più profonde della ragione e il cuore delle famiglie e dei giovani, dove la generosità e l’amore raggiungono il loro punto più alto nel matrimonio e nella famiglia cristiana».
L’intenzione è quella di lanciare il nuovo istituto appoggiandosi ai vari centri di studi presenti nella capitale, coinvolgendo il più possibile le realtà accademiche di Madrid per creare “un centro accademico di riferimento per gli studi scientifici legati al Matrimonio e alla Famiglia, contribuendo così alle esigenze attuali della missione pastorale della Chiesa”.
Al momento l’Istituto partirà con un circa 40 studenti e un corpo docente (16 professori gestiti dalla Università Cattolica di Murcia) che rappresenterà le diverse realtà accademiche già presenti sul territorio: Comillas, Istituto Superior de Pastoral, San Damaso e l’Istituto Teologico de Vida Religiosa.
La nascita della nuova sezione spagnola rientra nel piano di rifondazione dell’Istituto voluto da papa Francesco col Motu Proprio Summa Familiae Cura (2017) col quale il vecchio istituto – voluto e fondato da Giovanni Paolo II nel 1981 – è stato di fatto chiuso e sostituito da un nuovo centro accademico. La riforma prende le mosse da una nuova visione della morale familiare espressa dall’Esortazione Apostolica Amoris Laetitia ed è stata messa in atto da mons. Vincenzo Paglia, nominato Gran Cancelliere dal Papa.
Con l’erezione del nuovo istituto a Madrid cessano di fatto le sedi non ufficiali che negli ultimi anni erano sorte a Murcia, Alcalà de Henares e Madrid per volontà del primo preside dell’istituto e attuale vescovo di Alcalà, mons. Juan Antonio Reig Plà che sembra non aver gradito i cambiamenti che porteranno alla chiusura della sua sede dell’Istituto.
Alla guida dell’Istituto Giovanni Paolo II di Madrid è stato scelto il professore e sacerdote clarettiano Manuel Arroba Conde. La nomina è stata ufficializzata il 25 ottobre con la firma del cardinale di Madrid, Carlos Osoro Sierra.
Manuel Arroba, nato nel 1957, è Giudice ecclesiastico e Referendario del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica. A luglio di quest’anno è stato nominato da Papa Francesco come Giudice della Rota di Madrid per applicare il motu proprio “Mitis Iudex Dominus Iesus sulla riforma del processo canonico per le cause di dichiarazione di nullità del matrimonio”. Una decisione straordinaria che ha sorpreso gli addetti ai lavori, visto che di norma è la stessa Conferenza Episcopale Spagnola a designare i propri giudici. «È necessario accelerare le strategie diocesane per applicare Amoris Laetitia» ha affermato dopo la nomina pontificia.
Così Arroba è tornato in Spagna dopo 30 anni in Italia dove è stato giudice del tribunale rotale del Vicariato di Roma, professore ordinario di diritto processuale canonico presso la Pontificia Università Lateranense dove ha presieduto l’Institutum Utriusque Iuris. Direttore della rivista «Apollinaris» e autore di numerose pubblicazioni: “Prova e difesa nel processo di nullità del matrimonio canonico. Temi controversi” (2008), “Diritto Processuale Canonico” (VI ed. 2012), “Risultato della prova e tecnica motivazionale nelle cause matrimoniali” (2013); coautore del manuale “Introduzione al Diritto Canonico” (Mondadori Educational, 2° ed. 2017) e “Pastorale giudiziaria e prassi processurale nelle cause di nullità del matrimonio – Dopo la riforma operata con il Motu proprio Mitis Iudex” (San Paolo 2017).
Arroba, che ha partecipato come esperto di nomina pontificia, ai Sinodi sulla Famiglia ha commentato così la sua nuova nomina a decano del nuovo Istituto Teologico voluto da papa Francesco: «Accolgo questa nomina con uno speciale senso di responsabilità, perché il tema della famiglia rappresenta una sfida ecclesiale e sociale molto ampia e risponde all’approccio voluto dai due sinodi sulla famiglia, con un nuovo focus, non solo teologico, ma che si sviluppi in dialogo con le altre scienze sociali come il diritto, l’economia e le scienze politiche».
A settembre del 2019, mentre a Roma non si spegnevano le polemiche riguardo alla rivoluzione dell’Istituto attuata da mons. Paglia, in Spagna fece scalpore la posizione presa dalla radio dei Vescovi spagnoli (Cadena COPE). Nel programma intitolato “La linterna de la Iglesia” (la torcia della Chiesa), il caporedattore Faustino Catalina chiedeva un’opinione all’«esperto» Fernando Vidal (sociologo dell’Università di Comillas) che commentava così la svolta radicale attuata nell’Istituto Giovanni Paolo II: «Questa riforma è un’ottima notizia che ci rallegra molto. Si parla di attualizzare l’insegnamento sul matrimonio e famiglia alla Gioia dell’Amore (Amoris Laetitia, ndr.)… E’ vero che ci sono state delle reazioni critiche ma queste hanno a che vedere con interessi molto personali riguardanti salari, appartamenti in Vaticano riservati ad alcuni professori con vista sul Tevere e con altre tematiche che riguardano più il complotto e il potere piuttosto che col fine di fare dell’Istituto uno strumento di servizio alla Chiesa, alla comunione ecclesiale e alle famiglie».
Certamente l’accusa – mossa dalla Radio dei Vescovi spagnoli contro i professori vittime delle cosiddette “purghe” del Gran Cancelliere Paglia – di agire per avidità di potere e di denaro al fine di ottenere “appartamenti in Vaticano con vista sul Tevere” è grave. Accusare dei professori universitari (per di più dei religiosi, accademici di fama internazionale con molti anni di servizio alle spalle) di insubordinazione all’autorità per meri interessi personali, senza averne la certezza (e senza neanche uno stralcio di prova dell’esistenza di presunti appartamenti-premio) è certamente calunnia e diffamazione; ciò che gli inglesi chiamano “character assassination”. Resta il fatto che anche nelle sedi dell’Istituto sparse per il mondo si inizia ad attuare la “rivoluzione” della Gioia dell’Amore.
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