La professoressa Ines Murzaku, Docente di Storia della Chiesa e Direttore del Programma di Studi Cattolici presso la Seton Hall University nel New Jersey, in merito ai recenti licenziamenti dell’Istituto Giovanni Paolo II mi ha inviato questo suo articolo che ha pubblicato su National Catholic Register.

La traduzione è a cura di Annarosa Rossetto.

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di Ines Murzaku 

 

Il 13 maggio 1981 è un giorno rimasto nella storia della Chiesae nella storia del mondo: Papa Giovanni Paolo II fu colpito da un cecchino e assassino di professione, Mehmet Ali Agca.

Agca aveva sparato due volte con la sua Browning da 9 mm ed era convinto di aver centrato l’obiettivo. Dopo che Papa Giovanni Paolo II fu dimesso dall’ospedale, andò a visitare Agca nella prigione di Rebibbia a Roma, e con sorpresa di tutti Agca glichiese: “Allora, perché non sei morto?” Non ha mai chiesto perdono e non si è mai pentito. Il suo obiettivo era eliminare il bersaglio e la sua sorpresa era dovuta al fatto che il suo obiettivo fosse rimasto vivo, scrive il cardinale Stanislaw Dziwisz, segretario personale e amico di Giovanni Paolo II per 40 anni.

Quel giorno era un mercoledì e la gente era riunita per l’udienza del mercoledì. Giovanni Paolo II stava facendo i suoi soliti giri in piazza San Pietro per salutare la folla di pellegrini e persone arrivate da vicino e da lontano per intravedere il Santo Padre. Il cardinale Dziwisz descrive Ali Agca come il killer perfetto inviato da qualcuno che pensava che il Papa fosse pericoloso e scomodo per eliminarlo fisicamente. Sembrerebbe che chi aveva ingaggiatoAgca avesse una paura terribile della fermezza polacca diGiovanni Paolo II, che aveva conosciuto il comunismo in prima persona e ne aveva subito le conseguenze.

Lo stesso giorno, Giovanni Paolo II aveva in programma di fare due annunci. In realtà non li ha mai fatti a causa dell’attentato alla sua vita. Il testo è pubblicato sulla pagina vaticana delle Udienze di Giovanni Paolo II. Gli importanti annunci del Santo Padre in programma per quel giorno riguardavano il matrimonio e la famiglia:

l’istituzione del Pontificio Consiglio per la Famiglia, e
la fondazione dell’Istituto internazionale di studi matrimoniali e familiari nell’ambito della Pontificia Università Lateranense.

Il nuovo Istituto per il Matrimonio e la Famiglia doveva iniziare la sua attività accademica ad ottobre, quando inizia il semestre accademico nelle università italiane. Giovanni Paolo II approvò la costituzione apostolica del nuovo istituto Magnum Matrimonii Sacramentum il 7 ottobre 1982, festa della Madonna del Rosario.Tutto quello che Giovanni Paolo II ha compiuto durante il suo lungo pontificato, inclusa l’istituzione del Pontificio Istituto per il Matrimonio e la Famiglia, avrebbe potuto non essere possibile se i due proiettili sparati da Agca avessero colpito il bersaglio. Agca era quasi certo di aver ucciso il pontefice, motivo per cui chiese: “Allora perché non sei morto?”

Ora, 37 anni dopo, i Cattolici di tutto il mondo sono col fiato sospeso, mentre seguono ciò che sta accadendo all’Istituto Giovanni Paolo II dopo la pubblicazione da parte di Papa Francesco del Motu Proprio l’8 settembre 2017.

L’articolo 1 del Motu Proprio specifica che “Con l’attuale Motu Proprio istituisco il Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II per le Scienze del Matrimonio e della Famiglia, che, legato alla Pontificia Università Lateranense, succede, sostituendolo, al Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per Studi su Matrimonio e Famiglia. Il titolo degli istituti è lo stesso, ma con un’aggiunta: la teologia viene aggiunta al titolo del nuovo Istituto Giovanni Paolo II, quindi, secondo il titolo, lo studio della teologia continuerà ad essere di primaria importanza nella vita dell’istituto.

Ho lavorato nel mondo accademico per oltre due decenni e ho partecipato attivamente alla progettazione di nuovi corsi e nuovi programmi. Quando si parla di un’istituzione, un programma o un corso, le parole aggiunte o sottratte significano molto, come qualsiasi accademico può confermare. Quando un programma accademico succede ad un altro programma accademico, significa che è costruito sul vecchio, continuando ad offrire i corsi e i curricula di successo offerti dal vecchio programma e istituendo nuovi corsi e curricula. Nel caso del “vecchio” Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per gli studi sul Matrimonio e la Famiglia, ci sono 35 anni di migliori pratiche, pensiero teologico e insegnamento da cui il “nuovo” istituto può trarre grandi vantaggi.

Mons. Pierangelo Sequeri, presidente dell’Istituto Giovanni Paolo II, in un’intervista con Avvenire ha spiegato in questo modo la continuità del nuovo istituto di nuova fondazione con il vecchio: “Stiamo parlando di scrivere il ‘Volume 2’ della storia dell’Istituto, piuttosto che semplicemente voltare pagina”. Scrivere il secondo volume non significa interrompere e abbandonare il primo, no?Sequeri aggiunge che la componente chiave dei curricula del nuovo istituto sarà “il dialogo con tutte le scuole di pensiero nella Chiesa cattolica”, che è ciò che dovrebbe fare il mondo accademico. Il dialogo inizia a casa – con il “vecchio” personale dell’istituto accademico, gli studenti e gli ex studenti. Questa è sinodalità in azione.

Le istituzioni accademiche sono incarnate. Sono le persone il corpo accademico della Facoltà – che creano o distruggono le istituzioni. Gli studenti potranno dimenticare i dettagli di un determinato corso, ma non dimenticheranno mai il professore che ha tenuto il corso e ha avuto un impatto sulla loro vita. Mi chiedo come si possa costruire un nuovo programma senza interruzionecon il vecchio, quando due cattedratici decani della facoltà sono sospesi? I professori Livio Melina e José Noriega non sono inclusi nel corpo accademico del nuovo istituto. Come possiamo parlare di scrivere un secondo volume, quando il primo volume viene cancellato? In secondo luogo, come possono essere rimossi due professori ordinari (di ruolo) senza spiegazioni? Si tratta di clericalismo? Il ruolo in cattedra e l’anzianità di servizio sono importanti nel mondo accademico, e garantiscono la libertà accademica del corpo docente nell’insegnamento e nella ricerca.Questo dovrebbe essere motivo di preoccupazione per ogni accademico.

La parola teologia fa parte del titolo del nuovo istituto del 2017.Ma quale teologia offre esattamente il nuovo istituto, quando due dei più famosi esperti di Teologia Morale Fondamentaledell’istituto sono sospesi e le ragioni di un’azione così drastica non sono mai spiegate loro? Gli studenti interessati hanno scritto una lettera al presidente, mons. Pierangelo Sequeri, il 24 luglio 2019, affermando: “perché continuare a studiare all’Istituto Giovanni Paolo II se non sembra proporre nulla di nuovo rispetto a ciò che possiamo trovare tra gli altri curricula delle università secolari, e tante volte, anche in modi più attraenti ed efficaci?

Quello che sta succedendo finora al nuovo Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II per la Scienze Matrimoniali e Familiari è una brutale secessione, una rottura con una tradizione di 35 anni che ha reso splendido il nome dell’Istituto a livello internazionale. Ali Agca voleva assassinare Papa Giovanni Paolo II prima che il Santo Padre annunciasse alla folla la fondazionedell’istituto.

Il vecchio, primo volume del Pontificio Istituto di Teologia Giovanni Paolo II non sarebbe dovuto morire. San Giovanni Paolo II fu provvidenzialmente salvato da una mano materna che intervenne e fece sbagliare un tiratore professionista, che era certo di aver colpito il suo obiettivo.

San Giovanni Paolo II credeva che “nei disegni della Provvidenza non ci sono semplici coincidenze”, come ha detto durante la sua visita apostolica a Fatima il 13 maggio 1982. Aspettiamo e vedremo cosa succederà.

 

 

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