Rilancio il riassunto e l’ultimo paragrafo di una ricerca pubblicata sulla prestigiosa rivista medica Nature. Ve li propongo nella mia traduzione. Notare che il periodo di osservazione è quello tra gennaio e maggio 2021, quando la popolazione era completamente vaccinata (due dosi) solamente al 52%. Ovviamente nessuno era vaccinato con tripla dose. La vaccinazione è però andata avanti. Chissà se quella ricerca fosse ripetuta ora quali sarebbero i risultati. I neretti sono miei.
Sommario
Le patologie avverse cardiovascolari sono causate da infezioni da coronavirus 2019 (COVID-19) e riportate come effetti collaterali dei vaccini COVID-19. Arricchire gli attuali sistemi di sorveglianza della sicurezza dei vaccini con ulteriori fonti di dati può migliorare la comprensione della sicurezza del vaccino COVID-19. Utilizzando un set di dati unico dai servizi medici di emergenza (EMS) nazionali di Israele dal 2019 al 2021, lo studio mira a valutare l’associazione tra il volume delle chiamate EMS di arresto cardiaco e sindrome coronarica acuta nella popolazione di 16-39 anni con potenziali fattori tra cui l’infezione COVID-19 e i tassi di vaccinazione. Un aumento di oltre il 25% è stato rilevato in entrambi i tipi di chiamate nel periodo gennaio-maggio 2021, rispetto agli anni 2019-2020. Utilizzando modelli di regressione binomiale negativa, i conteggi delle chiamate di emergenza settimanali erano significativamente associati ai tassi di 1a e 2a dose di vaccino somministrate a questo gruppo di età, ma non lo erano con i tassi di infezione COVID-19. Pur non stabilendo relazioni causali, i risultati sollevano preoccupazioni riguardo agli effetti collaterali cardiovascolari gravi non rilevati indotti dal vaccino e sottolineano la relazione causale già stabilita tra i vaccini e la miocardite, una causa frequente di arresto cardiaco inatteso nei giovani. La sorveglianza dei potenziali effetti collaterali dei vaccini e dei risultati COVID-19 dovrebbe incorporare i dati EMS e altri dati sanitari per identificare le tendenze della salute pubblica (ad esempio, l’aumento delle chiamate EMS), e indagare prontamente le potenziali cause sottostanti.
E’ interessante leggere l’intero studio il cui ultimo paragrafo così conclude:
L’aumento significativo delle chiamate di CA (arresto cardiaco, ndr) e ACS (sindrome coronarica acuta, ndr) tra la popolazione di età compresa tra i 16 e i 39 anni durante il lancio della vaccinazione COVID-19 evidenzia il valore delle fonti di dati aggiuntivi, come quelli provenienti dai sistemi EMS (servizi medici di emergenza, ndr), che possono integrare i sistemi di sorveglianza auto-riferiti per identificare le tendenze di salute pubblica. Inoltre, sottolinea la necessità di un’indagine approfondita dell’apparente associazione tra la somministrazione del vaccino COVID-19 e gli esiti cardiovascolari avversi tra i giovani adulti. Israele e altri paesi dovrebbero immediatamente raccogliere i dati necessari per determinare se tale associazione esista davvero, compresa un’indagine approfondita dei singoli casi di CA e ACS nei giovani adulti, e la loro potenziale connessione con il vaccino o altri fattori. Questo sarebbe fondamentale per comprendere meglio i rischi-benefici del vaccino e per informare le relative politiche pubbliche e prevenire danni potenzialmente evitabili ai pazienti. Nel frattempo, è fondamentale che dopo la vaccinazione, i pazienti debbano essere istruiti a cercare le cure di emergenza appropriate se stanno sperimentando sintomi potenzialmente associati alla miocardite, come il disagio al petto e la mancanza di respiro, così come considerare di evitare attività fisica faticosa dopo la vaccinazione che può indurre gravi eventi cardiaci avversi.
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