“…terzo elemento costitutivo del Corpus Domini: inginocchiarsi in adorazione di fronte al Signore. Adorare il Dio di Gesù Cristo, fattosi pane spezzato per amore, è il rimedio più valido e radicale contro le idolatrie di ieri e di oggi. Inginocchiarsi davanti all’Eucaristia è professione di libertà: chi si inchina a Gesù non può e non deve prostrarsi davanti a nessun potere terreno, per quanto forte. Noi cristiani ci inginocchiamo solo davanti al Santissimo Sacramento, perché in esso sappiamo e crediamo essere presente l’unico vero Dio, che ha creato il mondo e lo ha tanto amato da dare il suo Figlio unigenito (Gv 3, 16). Ci prostriamo dinanzi a un Dio che per primo si è chinato verso l’uomo, come Buon Samaritano, per soccorrerlo e ridargli vita, e si è inginocchiato davanti a noi per lavare i nostri piedi sporchi. Adorare il Corpo di Cristo vuol dire credere che lì, in quel pezzo di pane, c’è realmente Cristo, che dà vero senso alla vita, all’immenso universo come alla più piccola creatura, all’intera storia umana come alla più breve esistenza. L’adorazione è preghiera che prolunga la celebrazione e la comunione eucaristica e in cui l’anima continua a nutrirsi: si nutre di amore, di verità, di pace; si nutre di speranza, perché Colui al quale ci prostriamo non ci giudica, non ci schiaccia, ma ci libera e ci trasforma.”
(Benedetto XVI, Omelia della Santa Messa nella Solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo, 22 Maggio 2008).
Grazie ! Queste belle parole sono necessarie oggi piu’ di ieri.
Pensare che nel giugno del 2020 ci si può inginocchiare ovunque, specie per chiedere perdono per atti odiosi che non si sono personalmente commessi, ma non in chiesa.
Domenica scorsa, solennità del Corpus Domini, il sacerdote ha espressamente chiesto di non inginocchiarsi né per la consacrazione, né per l’adorazione di Gesù Eucarestia perché la salvifica distanza di un metro e mezzo era stata calcolata tra persone sedute o in piedi e non inginocchiare.
Da notare che che , per rispettare le cervellotiche prescrizioni, non mi sarei inginocchiata
sulla panca, ma laddovee mi trovavo.
Non ho parole, solo tanta tristezza per tutto e la constatazione che i sacerdoti si sono ridotti a piccoli funzionari