Ricevo e volentieri pubblico

 

 

 

Quarta Domenica di Pasqua, la Chiesa celebra Gesù, Buon Pastore

e vive la 59° Giornata mondiale di Preghiera per le Vocazioni. Giornata dunque speciale liturgicamente!

Di mattina presto mi imbatto in una vignetta caricaturale che rappresentava Gesù Buon Pastore. Mi colpisce profondamente questa caricatura perché riguardava Gesù, il mio Signore!

Era una delle solite immagini che da alcuni decenni girano nei social con l’intento di far sorridere sui grandi misteri e dogmi della nostra fede, convinti che sia un modo “nuovo” e “giovanile” di annunciare il Vangelo. Artisti sedicenti cristiani.

 Vi descrivo la vignetta in questione: Un vecchio ridicolo, a mo’ del “grande puffo”, con la tunica avana svolazzante che non si sa bene dove termini, la barba e i capelli lunghi bianchi, il volto da “ebete” sorridente. La mano sinistra infilata in un burattino, di quelli dove il pollice e il medio diventano le braccia che si muovono e l’indice fa muovere la testa. Ebbene il burattino è Gesù, Il mio Signore!!! Tale “personaggio ha la tunica bianca e il mantello celeste. Anch’egli con barba e capelli lunghi, il volto da “bambino giulivo” e un po’ stupido, che guarda sorridente una pecorella. Nella mano destra ha una “crocetta” illuminata e con la destra afferra una pecorella, anch’essa giuliva. I cuoricini che svolazzano qua e la!

Tale blasfema immagine era corredata da due frasi, a mo’ di fumetto, che pronunciava il “burattino: “Io e il Padre siamo una cosa sola”! Una tra le più splendide frasi pronunciate da Gesù, messe sulla bocca di un burattino ridicolo!!! Le Persone della Santissima Trinità offese in quel modo: il mio Creatore e Padre, un vecchio ebete. Gesù, Buon Pastore, un burattino senza anima, mosso dalle dita del burattinaio!

Questa mattina il mio risveglio è stato bruscamente offuscato da una caricatura del mio Signore. E la cosa più terribile è che è stato postato, non da un ateo irriverente e satirico, ma dal responsabile diocesano della Vita Consacrata, nonché responsabile diocesano della Pastorale della Salute, un sacerdote settant’enne, nella chat della Vita Consacrata!!!

Mi veniva da piangere, nel mio cuore vi era un miscuglio di sentimenti: indignazione, rabbia, insieme ad un senso di compatimento verso chi aveva postato tale vignetta. Ma soprattutto provavo compassione per Gesù, il Buon Pastore che “ha donato la sua vita per le sue pecore”, morendo sulla Croce, in maniera crudele e straziante e noi…. Lo rappresentiamo con vignette simili, degne di un dissacratore seriale. Invece veniva postato da un sacerdote che con fierezza mi scriveva sulla chat, in risposta ad un mio disappunto: ”È un’artista che offre da anni, in ogni festa, il frutto della sua preghiera e riflessione. Non mi pare che siano irriverenti! Le ho condivise tante volte con tanta ammirazione in tanti gruppi. Comunque si è liberi di pensare come si vuole. Me ne assumo la responsabilità”.

Minimamente pentito, ne sfiorato dalla mia ingenua “correzione fraterna”.

Quale giovane oggi darebbe la vita per un “burattino ridicolo ed il suo “burattinaio”?

Quale giovane sceglierebbe di consacrare la sua vita a quel “pastore” così tristemente vilipeso?

Noi consacrati, educatori, catechisti, sacerdoti, abbiamo una grande responsabilità verso i giovani e il loro cammino di fede, presentando la grande e splendida figura di Cristo, Buon Pastore, considerato come Re e Signore dell’Universo, come “Unico” e “Vero Maestro.

Anna Maria De Matteis O.V

 


 

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