Il vescovo Franz-Josef Bode, vicepresidente dei vescovi tedeschi, afferma in una nuova intervista prevede che il modello di “sacerdoti sposati con un lavoro civile” “probabilmente sarà presentato al Papa dai vescovi latinoamericani al Sinodo in Amazzonia in ottobre”.
Mons. Bode chiarisce di essere favorevole a “ripensare il legame tra celibato e sacerdozio”.
Ecco un articolo di Maike Hickson nella mia traduzione.
Il vescovo Franz-Josef Bode, vicepresidente dei vescovi tedeschi, afferma in una nuova intervista che può “ben immaginare che ci siano anche sacerdoti con famiglia e lavoro[civile], simili ai nostri diaconi, alcuni dei quali sono sposati e hanno un lavoro”. Questo modello di “sacerdoti sposati con un lavoro civile”, prevede, “probabilmente sarà presentato al Papa dai vescovi latinoamericani al Sinodo in Amazzonia in ottobre”.
Parlando con il giornale regionale Osnabrücker Zeitung, Mons. Bode chiarisce di essere favorevole a “ripensare il legame tra celibato e sacerdozio”.
I “sacerdoti con un lavoro civile” potrebbero “celebrare l’Eucaristia” e fornire anche “i corrispondenti servizi sacerdotali”, dice.
Secondo il vescovo Bode, questo modello sarà “probabilmente presentato al Papa dai vescovi latinoamericani al Sinodo amazzonico di ottobre”. Spiega che “l’alta e corretta stima del celibato sarà sempre conservata, ma che dovrebbe essere arricchita da altre forme di vita sacerdotale”. In quella stessa intervista, il vescovo tedesco parla anche a favore delle diaconesse “come segno di riconoscimento, stima e cambiamento di status delle donne nella Chiesa che sono oggi in gran numero attive in campo caritativo e nel campo del diaconato”.
L’idea del vescovo Bode di una sorta di sacerdote part-time sposato e con un lavoro civile a tempo pieno simile a quello di un diacono è un’idea che si può trovare negli scritti del vescovo Fritz Lobinger di Aliwal, Sudafrica. Lobinger ha scritto diversi libri in cui chiede una nuova leadership sacerdotale con base nella comunità che consiste in una “squadra di anziani” che hanno tutti il loro lavoro ordinario e le loro famiglie e che insieme gestiscono una parrocchia, celebrano la Santa Messa e amministrano i sacramenti. Egli pensa che anche le donne dovrebbero poter diventare sacerdoti.
Il problema di questo modello è che questi “sacerdoti con un lavoro civile” hanno poco tempo per ricevere una formazione teologica approfondita. Lobinger pensa che la formazione sacerdotale potrebbe avvenire durante il fine settimana e ad intermittenza durante un seminario di una settimana o giù di lì.
Il risultato potrebbe essere una sorta di sacerdote con una formazione teologica attenuata.
Papa Francesco, non molto tempo fa, ha elogiato pubblicamente il lavoro del vescovo Lobinger e il suo modello di sacerdoti sposati che non sono gli stessi dei sacerdoti tradizionali che sono celibi.
Il vescovo Bode è ora il secondo vescovo tedesco che indica nel Sinodo amazzonico il momento in cui la Chiesa si aprirà, molto probabilmente, ad alcuni cambiamenti fondamentali.
Significativo è il fatto che il vescovo Erwin Kräutler – sostenitore di sacerdoti sposati, uomini e donne – è l’autore del documento di lavoro per il prossimo Sinodo amazzonico dell’ottobre 2019.
Il vescovo Franz-Josef Overbeck di Essen ha appena fatto una dichiarazione simile, chiedendo una nuova “immagine del sacerdote” alla luce del fatto che, nella regione amazzonica, ci sono spesso donne religiose che hanno influenza nelle parrocchie locali. “Il volto della chiesa locale è femminile”, ha spiegato Overbeck, che è a sua volta a capo della commissione per l’America Latina dei vescovi tedeschi, che fornisce sostegno finanziario e pastorale all’America Latina.
Overbeck ha anche recentemente richiesto una discussione sul celibato, soprattutto alla luce dell’attuale crisi degli abusi sessuali clericali.
Ora sostiene che il Sinodo amazzonico condurrà la Chiesa cattolica a un “punto di non ritorno” e che, in seguito, “nulla sarà più come era”.
Fonte: LifeSiteNews
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