Il vescovo austriaco Andreas Laun si è unito alla voce di coloro che hanno condannato il concerto pro-LGBTQ, permesso dal cardinale Christoph Schönborn e al quale il medesimo ha partecipato, il 30 novembre, nella principale cattedrale di Vienna. Ci aggiorna Lianne Laurence con il suo articolo pubblicato su Lifesitenews, nella traduzione di Elisa Brighenti.
Il vescovo austriaco Andreas Laun si è unito alla voce di coloro che hanno condannato il concerto pro-LGBTQ, permesso dal cardinale Christoph Schönborn e al quale il medesimo ha partecipato, il 30 novembre, nella principale cattedrale di Vienna.
“Penso solo che il silenzio possa essere anche peccato. Ecco perché la mia risposta a questo evento nella Casa di Dio è solo un grande NO. NO e NO di nuovo” scrive il vescovo ausiliare di Salisburgo in pensione nel notiziario cattolico austriaco in lingua tedesca kath.net.
Nel suo incisivo rimprovero, Laun ha citato la denuncia che l’Arcivescovo Carlo Viganó ha espresso verso l’autorizzazione del concerto di beneficenza sull’AIDS, del 30 novembre, indicandolo come “provocazione omoerotica e blasfema”.
Viganó ha denunciato l’evento in un messaggio di sostegno ad Alexander Tschugguel, il quale, durante lo svolgersi del concerto, ha organizzato con un Rosario di riparazione al di fuori dalla cattedrale del XIV secolo.
Tschugguel, 26 anni, l’austriaco famoso per aver preso da una chiesa di Roma alcune statue dell’idolo pagano Pachamama durante il Sinodo amazzonico di ottobre e averle gettate nel Tevere, ha riferito che il Rosario ha visto la partecipazione di 120 persone.
Questo è il terzo anno consecutivo che il Cardinale Schönborn ha autorizzato e preso parte al concerto “Believe Together”, che è ospitato da un’organizzazione chiamata LIFE+ e segna la Giornata Mondiale dell’AIDS.
L’evento dello scorso anno ha visto la partecipazione di un attore a torso nudo, noto per aver interpretato ruoli omosessuali, in piedi ai bordi dell’altare, con musica rock ad alto volume, musica elettronica, e attori vestiti da demoni.
Quest’anno, Thomas Neuwirth – la drag queen “Conchita Wurst” che ha rappresentato l’Austria nel concorso Eurovisione 2014 – si è esibito nel santuario con adolescenti e ragazze usate come supporto.
In veste di organizzatore e attivista omosessuale, un certo Gery Keszler ha ringraziato Schönborn per la sua presenza e per aver permesso l’uso della cattedrale, dicendo: “Siamo molto grati per la fiducia che il cardinale ha riposto in noi”.
“I media hanno riportato quello che è successo nella cattedrale di Santo Stefano, naturalmente con il permesso dell’autorità”, ha scritto Laun.
«Ho pensato al lamento di Geremia di fronte ai peccati del popolo: ‘E con questo venite a stare davanti a me in questa casa su cui viene proclamato il mio nome, e dite: “Siamo salvi” e poi continuate a perseguire tutti quegli abominii. Questa casa, sulla quale si proclama il mio nome, è diventata ai tuoi occhi una tana di ladri’ [Geremia 7, 9-11] », scriveva il vescovo.
“Forse dovremmo dire: un luogo di piacere che Dio non ama”, ha aggiunto.
“E ho pensato alla pulizia del tempio, a come Gesù non tollererebbe nel tempio né mercanti, né innocue colombe”, scrive Laun.
La sua rubrica includeva anche un’ampia citazione, senza fonti specifiche, proveniente dal prefetto della Congregazione vaticana per il culto divino, il cardinale Robert Sarah, riguardante le persone con tendenze omosessuali:
Dobbiamo trattarli con la massima compassione possibile. La prima opera di carità che dobbiamo loro è la verità. Nessuno si aspetta una parola di favore dalla Chiesa. Un’unione tra due persone dello stesso sesso non può mai essere un matrimonio. Non c’è condanna della persona in questa dichiarazione…….. Prego i credenti che sono tentati dall’omosessualità di non rinchiudersi nella prigione dell’ideologia LGBT. Attraverso il battesimo siete figli di Dio! Il vostro posto è – come per tutti i cristiani – nella Chiesa. E se di tanto in tanto la lotta spirituale diventa troppo dura, l’amore fraterno vi sosterrà.
A questo aggiungo: “AMEN”, ha scritto Laun.
Non è la prima volta che lo schietto vescovo settantasettenne rivolge critiche verso i suoi fratelli vescovi.
In particolare, quando il cardinale tedesco Gerhard Marx e il vescovo Franz-Josef Bode hanno lanciato nel 2018 l’idea di benedire le unioni omosessuali, Laun l’ha paragonata alla benedizione di un bordello o di un campo di concentramento.
Ha anche sottolineato la distinzione, spesso ignorata ma essenziale, tra il peccatore e il peccato.
“Ma ora, per quanto riguarda la domanda del cardinale Marx, e di non pochi sacerdoti, la risposta è semplice: si può chiedere la benedizione di Dio per i peccatori, ma non per il peccato”, ha scritto.
“Cioè, non si potrebbe consacrare un bordello, non si potrebbe benedire un campo di concentramento o armi che non sono esplicitamente ordinate per la caccia o per legittima autodifesa”, osserva Laun.
“Perciò è chiaro che non si può benedire un rapporto che è peccaminoso; [non si può benedire] la mafia; nessuna benedizione per organizzazioni o istituzioni che promuovono o procurano aborti o che diffondono ideologie contrarie alla Fede, contenuti antisemitici o altre forme di pensiero razzista”.
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