Interessante studio a firma di Klaus Hirschbuhl et al. pubblicato su Modern Patology (Nature) dal titolo: “Elevate cariche virali: cosa guida i casi mortali di COVID-19 nei vaccinati? – uno studio autoptico”. Lo studio, sulla base di autopsie, ha mirato a determinare le cause di morte, alterazione degli organi e la diffusione virale dopo la vaccinazione. Vi riporto il sommario nella mia traduzione.

Il tasso di infezioni da SARS-CoV-2 nei vaccinati è diventato un problema serio e rilevante. Questo studio mirava a determinare le cause di morte, le alterazioni istologiche degli organi e la diffusione virale in relazione a fattori demografici, clinico-patologici, varianti virali e tipi di vaccino per gli individui deceduti con infezione accertata da SARS-CoV-2 dopo la vaccinazione, deceduti tra gennaio e novembre 2021. Sono stati analizzati 29 casi raccolti consecutivamente e confrontati con 141 casi di controllo non vaccinati. Sono state eseguite autopsie su 16 individui parzialmente e 13 completamente vaccinati. La maggior parte dei pazienti era anziana e soffriva di diverse comorbidità rilevanti. La RT-PCR in tempo reale (RT-qPCR) ha identificato un tasso significativamente maggiore di diffusione virale generalizzata all’interno dei sistemi d’organo nei casi vaccinati rispetto a quelli non vaccinati (45% vs. 16%, rispettivamente; P = 0,008), soprattutto con valori di Ct superiori a 25 nei campioni non respiratori. Tuttavia, anche i casi vaccinati hanno mostrato cariche virali elevate, raggiungendo valori di Ct inferiori a 10, soprattutto nelle vie aeree superiori e nei polmoni. Ciò è stato accompagnato da alti tassi di superinfezioni batteriche o micotiche polmonari e dalla presenza di fattori di immunocompromissione, come neoplasie, assunzione di farmaci immunosoppressivi o riduzione dei livelli di immunoglobuline. Tutti questi risultati sono stati particolarmente accentuati nei pazienti parzialmente vaccinati rispetto a quelli completamente vaccinati. La diffusione del virus osservata nella nostra casistica potrebbe indicare che i pazienti con un sistema immunitario compromesso hanno una minore capacità di eliminare il virus. Tuttavia, il ruolo potenziale del potenziamento anticorpo-dipendente (ADE, ndr) deve essere escluso in studi futuri. I casi fatali di COVID-19 nei vaccinati sono rari e spesso associati a gravi comorbidità o ad altre condizioni di immunosoppressione.
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