Ricevo e volentieri pubblico

 

 

Domenica 27 giugno alle 20:30 a Milano, in piazza Duomo (lato Palazzo Reale) si terrà una pubblica di riparazione alle offese arrecate a Nostro Signore Gesù Cristo, nel mese dedicato al Sacratissimo Cuore.

E’ possibile scaricare a questo link il sussidio che verrà utilizzato per la preghiera.

Propongo la riflessione del sacerdote che ha guidato la processione di riparazione, tenuta a Milano due anni fa.

E’ un invito alla riflessione e un incentivo a partecipare.

 

La parola che riassume il senso del gesto è riparazione.

La riparazione deve riguardare tutti i peccati, tutto il male che l’umanità compie, di ogni tipo.

Perché a noi interessa Gesù Cristo Redentore.

Egli è venuto a dare riparazione, cioè a togliere il peccato del mondo e a togliere la conseguenza del peccato: la morte.

E tutte le altre conseguenze che neanche conosciamo.

E tutti i peccati che neanche conosciamo.

Ma in questa occasione vogliamo riparare il peccato legato all’omosessualità.

Anche a diversi uomini di Chiesa non è chiaro il giudizio sulla cosa.

Lo leggeremo e cercheremo di impararlo nelle parole del catechismo:

 

2357 L’omosessualità designa le relazioni tra uomini o donne che provano un’attrattiva sessuale, esclusiva o predominante, verso persone del medesimo sesso. Si manifesta in forme molto varie lungo i secoli e nelle differenti culture. La sua genesi psichica rimane in gran parte inspiegabile. Appoggiandosi sulla Sacra Scrittura, che presenta le relazioni omosessuali come gravi depravazioni, la Tradizione ha sempre dichiarato che « gli atti di omosessualità sono intrinsecamente disordinati ». Sono contrari alla legge naturale. Precludono all’atto sessuale il dono della vita. Non sono il frutto di una vera complementarità affettiva e sessuale. In nessun caso possono essere approvati.

 

2358 Un numero non trascurabile di uomini e di donne presenta tendenze omosessuali profondamente radicate. Questa inclinazione, oggettivamente disordinata, costituisce per la maggior parte di loro una prova. Perciò devono essere accolti con rispetto, compassione, delicatezza. A loro riguardo si eviterà ogni marchio di ingiusta discriminazione. Tali persone sono chiamate a realizzare la volontà di Dio nella loro vita, e, se sono cristiane, a unire al sacrificio della croce del Signore le difficoltà che possono incontrare in conseguenza della loro condizione.

 

2359 Le persone omosessuali sono chiamate alla castità. Attraverso le virtù della padronanza di sé, educatrici della libertà interiore, mediante il sostegno, talvolta, di un’amicizia disinteressata, con la preghiera e la grazia sacramentale, possono e devono, gradatamente e risolutamente, avvicinarsi alla perfezione cristiana.

 

Riparare significa innanzitutto pregare.

E unirsi a quello che Cristo ha fatto per cancellare, riparare il male del mondo.

Si tratta anche di riparare con l’azione educativa, cioè dire alle persone come stanno le cose, non le nostre opinioni.

Impariamo quello che insegna la Chiesa perché questo è garanzia che siamo con Cristo.

Il papa di Desio, Pio XI, ha scritto questo atto di riparazione che pregheremo insieme.

La sua intenzione è che la riparazione sia nel cuore, nelle opere e nella società.

Perché se mia madre viene calunniata gravemente, pubblicamente… io non posso rinchiudermi nella mia stanzetta a dire un’Avemaria; andrò dalla gente a dire che mia madre non è una donna di malaffare.

Lo dico a tutti. Se non ce la faccio a convincerli è un altro discorso.

Preghiamo il papa lombardo Pio XI perché le sue parole siano fruttuose, principalmente per noi.

La riparazione non riguarda soltanto i peccati specifici contro la castità, si possono commettere peccati in svariati modi.

Oggi il peccato forse più grave è che il popolo, sia cristiano che non, è abbandonato a sé stesso.

Come disse nostro Signore: “Sono come pecore senza pastore” e “Pregate il padrone della messe perché mandi operai nella sua messe“.

La riparazione del male implica la preghiera come unione all’azione di Cristo, ma implica anche la collaborazione.

La Madonna ha collaborato soffrendo inauditamente, facendo proprio il dolore per il male.

Riparare vuol dire ricostruire l’umano.

Vuol dire ricostruire la coscienza: io non seguo le mie opinioni, seguo la Verità.

Vuol dire io ho l’occhio: l’occhio non segue sé stesso, segue i cartelli, segue il tracciato delle strade, guarda le montagne, segue la realtà.

Questo è il senso e il valore della Preghiera di Riparazione.

 

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