IL RINCULO VERSO IL POPULISMO, IL SOVRANISMO, L’ODIO E LA PAURA
C’è da rimanere sorpresi quando si sentono certe affermazioni, soprattutto quando queste vengono proferite da persone che, notoriamente, sono rappresentate come persone moderate.
Mi riferisco all’assise del PD di ieri a Roma, all’Eliseo, dove, in vista del voto del 4 marzo prossimo, hanno parlato Gentiloni, il nostro Presidente del Consiglio, e Walter Veltroni, ex segretario del Partito Democratico.
L’enfasi si tagliava a fette. Prendo a caso alcune frasi.
Gentiloni dice: “La sfida di oggi è una sfida globale tra l’apertura e la chiusura. (…) I paladini della chiusura, dei muri, delle paure, sono pericolosi (…). Se lasciamo proliferare il disagio, verranno alimentati i motori dei nazionalismi, degli individualismi, degli egoismi.”
Gli fa eco Walter Veltroni che, sommessamente e pacatamente (si capisce), afferma: “Ma ci sono fasi della storia in cui ci si chiude, si vede il diverso come una minaccia, si smette di voler capire e si comincia a voler colpire”.
Ma che belle “delicatezze” ci vengono offerte! A sentir loro, gli altri, gli avversari politici, non possono che essere chiusi, non possono che essere personaggi che smettono di voler capire, non possono che vedere gli altri come una minaccia, non possono che alzare muri ed essere pronti a colpire. Persino la parola “colpire”!
Veltroni, poi, sempre sommessamente e pacatamente (si capisce), continua: “Oggi la sfida è tra noi, che vogliamo una società aperta, una società delle opportunità, e chi rincula verso il populismo, il sovranismo, l’odio e la paura”.
E aggiunge: “La sinistra non ha senso senza un popolo. Se la sinistra non arriverà là, allora lascerà il campo alla destra, che oggi non esita a definirsi fascista”.
Oibò, caspita, gulp, fumetti in tivù!!!! (Per ricordare un vecchio programma a fumetti della TV).
E qui la sinistra ricade nel suo riflesso condizionato di sempre. Un riflesso che si è ripetuto spesso nel passato quando, volendo tappare la bocca a qualcuno, si usava sempre l’espediente di accusarlo di essere un pericoloso fascista. Per la sinistra, quella di “fascista” è una specie di parolina magica. Come quelle del mago Silvan, il quale, nei momenti topici delle sue magie, pronunciava le immancabili parole: “sim sala bim!”. E l’illusione era servita. Allo stesso modo, il “mago” PD, quando si trova impantanato ed a corto di respiro, pronuncia le paroline magiche: “fascismo” o “fascista”, che però funzionano piu come autoconsolazione che come risoluzione dei problemi. Volete un esempio? A Macerata una ragazza è stata uccisa e fatta a pezzi, e la sinistra anziché chiedersi politicamente chi fossero coloro che hanno perpetrato quell’orribile omicidio, in quale ambiente sia potuto maturare, quale la causa che ha generato quell’ambiente (che poi è l’immigrazione irregolare), quali le soluzioni, ha invece, prendendo spunto da un atto di reazione irrazionale, sicuramente colpevole, montato una bolla mediatica gonfiata ad arte con la parola fascismo. In questo modo, dai radar dell’attenzione pubblica è scomparso l’efferato omicidio della povera ragazza, e del connesso problema delle immigrazioni irregolari, rimpiazzato dalla bufala di una fantomatica rinascita del fascismo. Una bufala che dura da settimane. Ma vi sembra questa una situazione seria? Lorsignori non si rendono conto che nelle ultime settimane sono più di una le occasioni in cui ci sta capitando di assistere a manifestazioni che vengono fatte sempre nel nome di un pacifico antifascismo, ma che si concludono inevitabilmente in un pericoloso e disastroso “sfascismo”. Ne sanno qualcosa le forze dell’ordine, che si leccano le ferite, ed i negozianti, che si sono ritrovati con le vetrate infrante. E qui ha ragione Ernesto Galli della Loggia, il quale, commentando in un suo editoriale sul Corriere della Sera (qui) i disordini “antifascisti” scoppiati a Torino qualche giorno fa, ci ricorda che anche le Brigate Rosse si dichiaravano e si professavano antifasciste.
Veltroni, sempre sommessamente e pacatamente (si capisce), avverte il suo popolo: “(…) non so se siamo coscienti di un passaggio in cui la scienza sta mutando ogni paradigma del genere umano (…). Cambia il progetto di vita di ciascuno, oggi segnato dalla precarietà”.
Giusto. Ma proprio a proposito del cambio di “paradigma del genere umano”, mi chiedo se la sinistra si renda conto che quando promuove e difende i diritti di due omosessuali ad avere un bambino, in realtà, è proprio lei stessa che sta avallando il cambiamento del “paradigma del genere umano”, visto che, grazie alle possibilità offerte dalla scienza, e alla voglia di alcuni adulti di soddisfare un loro desiderio, sta promuovendo la legalizzazione dell’utero in affitto, lo sfruttamento del corpo della donna e, soprattutto, la cancellazione, per sempre, della figura paterna o materna ad un bambino, una cancellazione imposta ad un povero ed ignaro neonato. Forse sarebbe il caso che la sinistra si chiedesse come si potrebbe definire, dal punto di vista morale, una tale cosa, anziché sbandierare di essere il “partito dei nuovi diritti”!!!
Infine, Veltroni, sempre sommessamente e pacatamente (si capisce), conclude: “L’Italia ha bisogno di luce contro la paura, accendiamola insieme”. Apoteosi di applausi!!!! (immagino).
Io non so se il PD faccia ora parte del sindacato degli “elettricisti”, ma è curiosa questa affermazione di sentirsi quasi i “figli della luce”, o di immaginarsi “illuministi”, anche se con tre secoli di ritardo. Qui c’è poco da “accendere”. Qui c’è solo da “spegnere” certe presunte superiorità morali.
Le elezioni del prossimo marzo mi ricordano un po’ quelle di Trump. In quella circostanza lo star system e la finanza erano tutti con la Clinton, e Trump veniva dipinto come un buzzurro, un ignorante, un pericoloso “muraiolo”. Sappiamo però come andò a finire.
Per questo, cari amici, il prossimo 4 marzo, ricordatevi come e per chi votare!
Sabino Paciolla
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