Zhang Wenshu, nel suo articolo pubblicato su Bitter Winter, dice che neppure l’epidemia mortale di coronavirus rallenta la campagna di demolizione delle croci diffusa in tutto il Paese. A metà marzo, sono state rimosse le croci in varie chiese nelle province orientali del Jiangsu e dell’Anhui. Nel vicino Shandong, la città con status di prefettura di Linyi non ha fatto eccezione: oltre alle almeno 70 croci tolte dalle chiese dalla primavera scorsa, altre sono state abbattute durante l’epidemia.

Il 3 febbraio un rappresentante dell’amministrazione del borgo di Zhuangwu, nella contea di Lanling, amministrata da Linyi, ha assunto degli operai per rimuovere la croce da una chiesa delle Tre Autonomie nel villaggio di Hexi. L’uomo ha affermato che per i superiori era sgradevole vedere la croce e che avrebbe rischiato il licenziamento per questo motivo.

La chiesa era stata costruita nel 2007 e aveva assolto i quattro requisiti imposti dalla campagna governativa di “sinizzazione” della religione. Essa inoltre ha sospeso tutte le assemblee durante l’epidemia di coronavirus. Nonostante l’obbedienza assoluta ai regolamenti statali, non è stata risparmiata dalla persecuzione.

«Il regime non fornisce aiuto sufficiente durante l’epidemia», si è lamentato un credente del posto. «In compenso demolisce le croci».

Cina croci 1

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Cina croci 2

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Cina croci 3

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