I sintomi premestruali e mestruali fanno presagire infertilità e sanguinamento uterino disfunzionale
Di seguito segnalo all’attenzione e alla riflessione dei lettori di questo blog l’articolo scritto da Peter A. McCullough, MD, MPH™, stimato cardiologo statunitense, pubblicato sul suo Substack. Visitate il sito e valutate liberamente le varie opzioni offerte, comprese eventuali donazioni. Ecco l’articolo nella mia traduzione.
Una delle conseguenze per una giovane donna sana che riceve un vaccino COVID-19 non necessario è il pericoloso passaggio da uno stato di salute precedente a un nuovo stato di disagio o di alterazione della fisiologia riproduttiva. Questo è esattamente ciò che è accaduto alla stragrande maggioranza delle donne in età fertile con la vaccinazione mRNA e adenovirale. Entrambe le forme di vaccino utilizzano nanoparticelle lipidiche che, come è noto da anni, vengono assorbite dalle ghiandole riproduttive (ovaie e testicoli) e scaricano il loro carico di codice genetico per la proteina WIV BA4/BA5 Spike, che inizia a produrre la Spike dannosa per i tessuti entro un’ora. È noto che l’mRNA circola nel sangue per 28 giorni e continua a bombardare le ovaie con altro mRNA durante il ciclo ovulatorio. I vaccini genetici caricati in nanoparticelle lipidiche, come descritto da Wang et al, sono destinati a influenzare i cicli ovulatori, la produzione e la vitalità dei gametociti, interferendo così con il complesso e delicato ciclo riproduttivo degli esseri umani.
Baena-Garcia et al. hanno riportato il progetto EVA, un’indagine di grandi dimensioni (n=14.153) condotta su donne senza problemi riproduttivi a tre mesi dalla vaccinazione COVID-19. Gli autori hanno riferito che: “I principali cambiamenti premestruali riferiti dalle donne dopo la vaccinazione sono mostrati nella Figura 2. I cambiamenti più diffusi in relazione ai sintomi premestruali sono stati un aumento della stanchezza (43%), gonfiore addominale (37%), irritabilità emotiva (29%), tristezza o depressione (28%), mal di testa (28%), fastidio al seno (28%) e difficoltà ad addormentarsi (27%)”.
Il progetto EVA ha diverse implicazioni importanti: 1) poiché le fasi premestruali e mestruali sono state influenzate, è probabile che il ciclo riproduttivo sia stato alterato nella maggior parte delle donne; 2) i cambiamenti nella coagulazione e nel sanguinamento implicano che la proteina Spike abbia danneggiato i capillari del rivestimento uterino e il flusso mestruale, 3) ci si può aspettare che il concepimento sia influenzato per diversi cicli, se non più a lungo; 4) con le iniezioni raccomandate ogni sei mesi, si potrebbe prevedere un’infertilità perpetuata e un sanguinamento uterino disfunzionale in una porzione sostanziale di donne in età fertile.
Le opinioni espresse in questo articolo sono dell’autore e non riflettono necessariamente le opinioni del responsabile di questo blog. Sono ben accolti la discussione qualificata e il dibattito amichevole.
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