Molti pensano che la pornografia sia una espressione della libertà quando invece ne è la sua mortificazione. Vi proponiamo un articolo di Josh Hammer, giornalista-at-large di The Daily Wire e del consiglio di First Liberty Institute. Ecco l’articolo nella traduzione di Elisa Brighenti.
La settimana scorsa, quattro membri repubblicani del Congresso hanno inviato una lettera al Procuratore Generale William Barr. In questa lettera di una sola pagina, essi hanno esortato Barr a far rispettare la legge esistente, che si occupa di regolamentare in maniera pertinente la pornografia. Sarebbe prudente che Barr dichiarasse “il perseguimento della pornografia oscena una priorità della giustizia penale”, hanno sostenuto i membri del Congresso. Di conseguenza, Barr dovrebbe esortare i pubblici ministeri federali a “perseguire i principali produttori e distributori di tale materiale”.
Il mio collega giornalista del quotidiano The Daily Wire, Matt Walsh, ha scritto una rubrica in cui si batteva per disciplinare o vietare la pornografia. “Ad un certo punto, i conservatori hanno deciso che il governo non dovrebbe essere usato per promuovere il bene comune”, ha twittato il mio collega. “E a quel punto, il conservatorismo diventa zoppicante, superficiale e inefficace”.
In seguito alle gravi mancanze, quali quelle di chiedere al governo di svolgere un ruolo maggiore nel regolare un’industria nociva e complice del traffico di esseri umani, ritardare lo sviluppo sessuale dei bambini e distruggere i matrimoni, la mafia dei libertari su Twitter è andata in tilt. “Se non ti piace il porno, non guardarlo”, ha twittato un attivista del liceo CJ Pearson. “I conservatori sociali devono rendersi conto che possiamo gestire la pornografia e altre malattie sociali senza trasformare l’America in una versione cristiana dell’Arabia Saudita”, ha avvertito Casey Given. “Non dobbiamo mai lasciare che il pigro moralismo ci costringa a cedere la nostra libertà di governo”. Solo i libertari capiscono “come i [Padri] Fondatori [degli Stati Uniti d’America] volevano che il nostro governo funzionasse”, ha intimato sul proprio account twitter ufficiale il partito dei libertari. Una vera sciocchezza.
C’era una volta un mondo in cui l’opposizione alla diffusione della pornografia rappresentava un ideale di unificazione per i conservatori auto proclamatisi tali. Ahimè, sembra che nel nostro movimento conservatore sempre più liberalizzato, tale opposizione non valga più da principio unificatore.
Per coloro che confondono erroneamente la libertà con il libertinismo, è facile concentrarsi sull’impegno promesso nel Preambolo, di “assicurare i benefici della libertà”, escludendo le altrettanto chiare promesse di “stabilire la giustizia” e “promuovere il benessere generale”. Il risultato è che molti dei cosiddetti “giusti” fanno l’apologia di un settore i cui nobili esponenti sono stati recentemente accusati dall’ufficio del Procuratore della California meridionale di “costringere le donne a compiere certi atti sessuali che avevano rifiutato di consumare, o che non sarebbero state pagate o che alle medesime non sarebbe stato permesso di andarsene”. È imbarazzante quanto sia grande, nel 2019, l’abisso in cui sono sprofondate alcune ali del movimento conservatore.
Il classico liberale in ginocchio che esorta “i genitori a fare semplicemente il loro lavoro” è un immaturo nel contesto della nostra crisi sanitaria pubblica pornografica. Il modo di fare slogan di Rote, sulla ricostruzione della cultura dalle fondamenta, è un rimedio inadeguato per un’emergenza nazionale sistemica. L’assoluta ubiquità e la facilità di accesso alla pornografia rende vuote e magre le richieste di soluzioni incentrate sulla società civile. I libertari e i liberali classici non riescono a riconoscere che usare il potere politico nel perseguimento della solidarietà nazionale e dell’integrità può essere sia giusto che necessario.
Ma, cosa ancora più importante, il contraccolpo degli appelli on line dei conservatori, per una maggiore regolamentazione della pornografia sottolinea le forti differenze che dividono i conservatori centrati sulla solidarietà dai nostri confratelli dalla mentalità liberale.
Nel suo centro, il libertarismo fraintende la condizione umana. È contrario alla fioritura umana secondo la tradizione aristotelica. E alla fine, arriva a mistificare ciò a cui cerca di attribuire priorità: la Libertà, intesa correttamente.
Il libertarismo non ha alcuna risposta ai bisogni pressanti dell’anima umana: appartenere, essere genitore, adorare e prosperare. La sua agenda liberista non ha alcun uso politico per le sottigliezze comunitarie. Non si preoccupa dell’avvertimento di John Adams riguardo al fatto che la nostra Costituzione, con l’ordine politico che viene a regolamentare, sia stato progettata esclusivamente per un popolo religioso e morale. Non si preoccupa della saggezza di Aristotele il quale sostiene che “uno stato esiste per consentire una buona vita, e non solo per il bene della vita”. Non si presta molta attenzione all’assioma che vuole che gli esseri umani siano intrinsecamente tribali, che cerchino di formare tribù con i loro simili, e che la solidarietà sia necessaria per la persistenza di uno Stato nazionale. Non ha risposte alle nostre crisi di declino, di degrado morale e di debilitante sconforto di massa.
Sappiamo che il libertarismo non è interessato a dare priorità alla ricerca politica della giustizia, del bene comune o della crescita umana. Ma anche quando li giudichiamo in base alle loro stesse condizioni, i libertari moderni falliscono. I fondatori americani sono stati attenti a distinguere tra la vera libertà, che comportava il doveroso culto del Creatore, sotto la direzione morale della propria coscienza giudaico-cristiana, e il lassismo. Come disse una volta Edmund Randolph, “il lassismo ….. ha contribuito molto al pari (se non di più) di qualsiasi altra causa, alla perdita della libertà”. La pornografia non regolamentata promuove il lassismo, non la libertà.
Eppure, l’avanguardia “conservatrice” di oggi, autoproclamatasi libertaria, difende il lassismo, facendolo passare per libertà. Questo gioco di prestigio è semplicemente distopico, per non dire socialmente disastroso. L’America riprenderà il senso di solidarietà e fini nazionali, oppure rischierà di indebolirsi e affondare. L’America riscoprirà il senso di un comunitarismo formato a principi virtuosi, oppure si inabisserà. L’America riscoprirà il valore di orientare l’ordine politico verso una vera giustizia, oppure collasserà. Ma non chiediamo ai libertari di aiutarci in questo percorso. Essi saprebbero criticare i membri del Congresso per aver chiesto di applicare le leggi che disciplinano oscenità e pornografia.
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