Suor Berchmans, superiora salesiana del più antico e prestigioso liceo femminile cattolico degli Stati Uniti, il Georgetown Visitation Preparatory School, decide di cambiare, senza il consenso del consiglio di amministrazione, la politica della scuola, consentendo di pubblicare sulla rivista della scuola notizie su matrimoni omosessuali e storie LGBT di ex studentesse. Perché? Secondo suor Berchmans, “La Chiesa è chiara nel suo insegnamento sui matrimoni omosessuali” (…) “Ma è altrettanto chiaro nel suo insegnamento che siamo tutti figli di Dio, che ognuno di noi ha dignità e che siamo degni di rispetto e amore”.

Ecco l’articolo di Ed Condon nella mia traduzione.

Georgetown Visitation Preparatory School

Georgetown Visitation Preparatory School

 

Un liceo cattolico femminile ha annunciato che la sua rivista pubblicherà le notizie delle unioni giuridiche omosessuali di ex studentesse. La decisione arriva dopo che un gruppo di alunne della scuola si è organizzata per sostenere un cambiamento nella politica scolastica.

La Georgetown Visitation Preparatory School di Washington, DC, è gestita dalle Suore Salesiane dell’Ordine della Visitazione di Maria Santissima. La scuola ha annunciato il cambiamento nella sua politica in una lettera inviata via e-mail il 3 maggio alle studentesse della scuola, alle famiglie e alle alumnae.

Suor Mary Berchmans VSM, superiora del monastero responsabile della scuola, e l’ex presidente della scuola hanno firmato l’e-mail.

La lettera non è stata firmata da Dan Kerns, capo della scuola, né da nessun altro membro del Consiglio di amministrazione. Karns dovrebbe ritirarsi dalla scuola nel mese di luglio.  
 
L’e-mail della [superiora] Berchmans riferisce che la decisione di riconoscere le unioni legali di ex alumnae dello stesso sesso è stata raggiunta dalla “direzione della scuola e del monastero dopo molte considerazioni devote e un dialogo riflessivo”.

Una parte di questo dialogo sembra aver avuto luogo con un piccolo gruppo di alumnae e attiviste pro-LGBT.

Prima che la decisione fosse presa, le alumnae che si definiscono “Georgetown Visitation Alumnae for Equity” avevano creato un gruppo privato su Facebook in cui hanno discusso gli sforzi per incoraggiare la scuola a riconoscere le unioni di alumnae dello stesso sesso.

Nel gruppo di Facebook, una ex studentessa ha postato il testo di un’e-mail che aveva inviato a Kerns e Berchmans, in cui si descriveva come una “alumna orgogliosamente gay” e si lamentava del fatto che la scuola si fosse rifiutata di pubblicare nella sua rivista l’avviso di un’unione omosessuale depositato da un’altra alumna.

“So che recentemente un’altra alumna ha presentato un annuncio di matrimonio al quale è stato negato la pubblicazione. Comprendo inoltre che la logica dell’amministrazione per la mancata inclusione sia che voi [la scuola] “avete l’obbligo, come scuola cattolica, di non assumere una posizione pubblica che sia in conflitto con gli insegnamenti pienamente soddisfatti della Chiesa in questo momento”.

L’ex allieva ha notato che l’avviso del suo “matrimonio e convivenza dello stesso sesso” è stato incluso nella sezione delle note di alumnae del magazine nei primi anni 2000.

“Quando parlate degli insegnamenti della Chiesa, voglio che ricordiate tutti gli insegnamenti della Chiesa. Voglio che vi ricordiate di Vivere Gesù”, ha detto l’ex studentessa della Visitazione alla [superiora] Berchmans e Kerns.

L’alumna ha inviato al gruppo di Facebook il testo di una risposta della superiora Berchmans, che diceva che la scuola stava lavorando “per trovare una soluzione”.

Nella sua e-mail di maggio alla comunità scolastica, Berchmans ha usato un linguaggio simile alla lettera dell’ex almnna, scrivendo che lei stava “riflettendo su cosa significhi vivere Gesù in relazione con le nostre alumnae LGBTQ”.

“La Chiesa è chiara nel suo insegnamento sui matrimoni omosessuali”, scrive [la superiora] Berchmans. “Ma è altrettanto chiaro nel suo insegnamento che siamo tutti figli di Dio, che ognuno di noi ha dignità e che siamo degni di rispetto e amore”.

La religiosa ha scritto anche di aver pregato per quella che lei chiamava la “contraddizione” tra gli insegnamenti perenni della Chiesa sulla sessualità umana e l’imperativo evangelico dell’amore.

Notando che “la Chiesa, nella sua umanità, commette errori”, [la superiora] Berchmans ha detto che è stata costretta a “fare una scelta: possiamo concentrarci sull’insegnamento della Chiesa sul matrimonio gay o possiamo concentrarci sull’insegnamento della Chiesa sul comandamento evangelico dell’amore”.

“A partire dal numero autunnale della nostra rivista delle alumnae, pubblicheremo notizie sulle unioni omosessuali delle nostre alumnae, insieme a tutti gli aggiornamenti che le nostre alumnae sceglieranno di condividere con le loro compagne di classe.”

Ci sono resoconti divergenti su come la decisione della scuola sia stata accolta dalla comunità della Visitazione.

Un membro del gruppo di Facebook ha postato all’inizio di questo mese che “Suor Mary Berchmans sta avendo difficoltà per la quantità di ripercussioni negative venute dai membri della comunità della Visitazione” dopo che [la superiora] Berchmans ha annunciato la decisione. Lo stesso membro ha osservato che a Berchmans potrebbe essere richiesto di “difendere” la sua decisione nel consiglio di amministrazione della scuola e ha chiesto di inviare lettere di sostegno a lei e alla scuola.

Il Washington Post ha riferito il 13 maggio che un portavoce di Visitation ha definito le risposte all’e-mail di Berman “notevolmente e commoventemente positive”.

Il Washington Post ha anche riferito che i funzionari scolastici hanno detto che ci sono state “poche lamentele sul cambiamento di politica da parte di studentesse, genitori e alunnae della scuola”.

Prima che la storia del Washington Post fosse pubblicata, un partecipante al gruppo Facebook della Georgetown Visitation Alumnae for Equity ha riferito in un post che un giornalista del Washington Post stava lavorando alla storia, era un amico di un altro membro del gruppo e ha esortato i membri del gruppo a contattarlo.

Suor Mary Berchmans VSM,

Suor Mary Berchmans VSM,

Un’alumna di Visitation ha detto a Catholic News Agency (CNA) che ha saputo della decisione della scuola solo quando sua figlia, una studentessa di Visitation, ha ricevuto l’e-mail dalla [superiora] Berchmans.

“È stato un modo non comune di scoprire questa notizia”, ha detto. “Non ti aspetti che tua figlia torni a casa e ti racconti queste cose quando è in una scuola che dovrebbe formarle nella fede”.

La madre ha detto al Catholic News Agency (CNA) che molti altri genitori si sono opposti alla decisione, ma che erano preoccupati di affrontare gli amministratori scolastici e la facoltà, notando che i funzionari scolastici sembrano aver già tacitamente approvato di mantenere un insegnante nella scuola che è ampiamente nota per essere in una unione legale tra persone dello stesso sesso.

Un secondo genitore con figlie a scuola ha detto al CNA che all’interno della comunità scolastica c’è pressione per conformarsi e sostenere “i cosiddetti valori LGBTQ”.  Ha detto che molti genitori sentono la pressione tesa a sostenere l’unione omosessuale di un insegnante, anche se ritengono ciò inappropriato nel contesto dell’impegno della scuola per l’insegnamento cattolico.

“Tutti noi genitori ci siano sentiti come se dovessimo sostenere questo ‘matrimonio’ degli insegnanti, e non sapendo davvero come affrontare la cosa”, ha detto un genitore.

“Ti preoccupi della subdola discriminazione contro i ragazzi”, ha detto un’altra madre. “A diventa B molto rapidamente, e tu non vuoi avere la reputazione di uno dei ‘genitori arrabbiati'”.

Un genitore ha anche fatto notare che la scuola tiene un “giorno della diversità” annuale nel quale agli studenti vengono assegnati personaggi specifici da assumere, compresa l’omosessualità.

Gli stessi genitori sono stati anche pronti ad insistere sul fatto che gran parte dell’educazione religiosa della scuola e di altri programmi sono fedeli all’insegnamento cattolico.

“A mia figlia è stata insegnata la Teologia del corpo, un sano insegnamento pro-vita, esattamente quello che si vorrebbe in una scuola cattolica”, ha detto una madre.  “Penso che ci sia una minoranza tra il corpo docente e il personale che ha gradualmente preso il controllo di parti della comunità scolastica e sono solo veramente impegnati in un’agenda molto progressista dal punto di vista politico”.

Sr. Mary Berchmans Hannan leads her homeroom in prayer. (Georgetown Visitation Preparatory School)

Sr. Mary Berchmans Hannan leads her homeroom in prayer. (Georgetown Visitation Preparatory School)

Il Washington Post ha anche riferito il 13 maggio che l’Arcidiocesi di Washington ha detto di non essere stata informata o consultata prima che la decisione di Visitation fosse presa e che l’email fosse inviata.

Mentre la scuola non è direttamente affiliata all’arcidiocesi, l’arcidiocesi è responsabile di assicurare che le scuole cattoliche indipendenti mantengano la loro identità cattolica, ed è incaricata di fornire consulenza e orientamenti su questioni relative all’insegnamento della Chiesa.

Un’e-mail inviata dalla portavoce della scuola Caroline Handorf alla comunità scolastica il 13 maggio ha detto che i rappresentanti dell’arcidiocesi hanno sostenuto la decisione.

“Siamo stati in contatto con diversi referenti nell’Arcidiocesi, tra cui il vescovo Michael Fisher, per assicurare che siamo allineati mentre procediamo e che siano sicuri del nostro continuo impegno per la nostra identità cattolica e per gli insegnamenti della Chiesa”, ha scritto Handorf.

Un portavoce dell’arcidiocesi ha detto a CNA il 14 maggio che l’arcidiocesi “non è stata informata della discussione sull’identità cattolica o della recente decisione della scuola di comunicare il cambiamento [della politica scolastica] nella pubblicazione dei loro alunni fino a quando la lettera che annunciava la decisione non è stata distribuita alla più ampia comunità della Georgetown Visitation”.

Il portavoce ha anche detto alla CNA che il vescovo Fisher non era stato contattato prima della diffusione dell’e-mail.

Handorf non ha risposto alle richieste di CNA di commentare [la notizia].

Il Catechismo della Chiesa Cattolica insegna che “le tendenze omosessuali profonde” sono “oggettivamente disordinate” e costituiscono una prova per coloro che le sperimentano.

Le persone che subiscono l’attrazione dello stesso sesso devono essere accettate con rispetto, compassione e sensibilità, dice la Chiesa, e “ogni segno di ingiusta discriminazione nei loro confronti dovrebbe essere evitato”.

I papi successivi hanno condannato il movimento teso al riconoscimento civile delle unioni omosessuali da parte dello Stato e hanno espresso la loro preoccupazione per il fatto che il concetto mina la legge naturale della famiglia e del matrimonio, che è tra un uomo e una donna.

Papa Francesco ha parlato di uno stato di “confusione critica al momento” riguardo al matrimonio e al genere (Gender, ndr) nel mondo, osservando che la parola “matrimonio” non può mai essere usata per descrivere unioni omosessuali.

Parlando della natura essenziale del matrimonio tra un uomo e una donna, Francesco ha detto nel 2017 che “non possiamo cambiarla”.

“Questa è la natura delle cose”, ha detto il Papa, osservando che “noi non scherziamo con la verità”.

La Georgetown Visitation è stata fondata nel 1799, ed è il più antico liceo cattolico per ragazze negli Stati Uniti.  Le tasse scolastiche sono di 30.100 dollari. Circa 500 studentesse sono iscritte alla scuola.

 

Fonte: Catholic News Agency

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