Di seguito segnalo all’attenzione e alla riflessione dei lettori di questo blog l’articolo scritto da Simon Caldwell e pubblicato su Catholic Herald. Visitate il sito e valutate liberamente le varie opzioni offerte e le eventuali richieste. Ecco l’articolo nella mia traduzione.
Papa Francesco ha riconosciuto come martiri un gruppo di 21 cristiani copti ortodossi uccisi dai terroristi dello Stato Islamico otto anni fa.
Il Santo Padre ha detto al Papa copto Tawadros II, Patriarca della Sede di San Marco, che i martiri saranno inseriti nel Martirologio Romano “come segno della comunione spirituale che unisce le nostre due Chiese”.
I martiri copti comprendono 20 egiziani e un uomo del Ghana che sono stati decapitati dai jihadisti a Sirte, in Libia, che li hanno filmati in preghiera mentre morivano il 15 febbraio 2015.
Durante l’udienza a Roma, Papa Tawadros ha consegnato a Papa Francesco un reliquiario dei martiri copti.
Papa Francesco ha detto: “Questi martiri sono stati battezzati non solo con l’acqua e lo Spirito, ma anche con il sangue, un sangue che è il seme dell’unità per tutti i seguaci di Cristo”.
Il patriarca copto era a Roma per commemorare il 50° anniversario della Dichiarazione cristologica congiunta, una pietra miliare nelle relazioni tra la Chiesa copta ortodossa e quella cattolica.
Durante una conferenza stampa, Papa Tawadros II ha dichiarato ai giornalisti che i corpi dei martiri sono stati riesumati nel 2018 e portati in Egitto.
La Chiesa copta ha poi costruito un santuario in loro onore a El-Aour, il villaggio natale della maggior parte degli uomini.
“Chiediamo spesso le loro preghiere”, ha detto Papa Tawadros, “e crediamo che continuino a offrirci una grande benedizione”.
Ha esortato i cattolici a invocare anche la loro intercessione.
Il Papa copto ha anche indicato quattro passi da seguire lungo il cammino verso la riconciliazione e l’unità dei cristiani, indicando le figure raffigurate su una croce che ha esposto durante la sua permanenza a Roma.
Papa Tawadros ha detto che il primo passo è quello della fraternità in Cristo, espressa attraverso attività comuni.
Il secondo passo, ha aggiunto, comprende la comprensione reciproca attraverso lo studio delle tradizioni, dei sacramenti e di “tutto ciò che ha a che fare con le Chiese”.
Il terzo passo, ha detto, prevede il dialogo liturgico e informale, compreso quello tra i giovani e i membri del clero delle rispettive Chiese. Il quarto passo è la preghiera, “perché la preghiera può fare miracoli”.
“Una volta completati questi quattro passi”, ha detto il Papa copto, “si arriva al cuore di Cristo, e questo richiede molto tempo. Ma crediamo che lo Spirito Santo sia con noi in questo viaggio”.
Altri cristiani non cattolici sono stati precedentemente inseriti nel Martirologio Romano.
Tra questi, i santi ortodossi slavi Teodosio e Antonio di Pečerska, dell’XI secolo, e i santi Stefano di Perm e Sergio di Radonezh, del XIV secolo.
Simon Caldwell
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