Riprendo da Edward Pentin sul National Catholic Register nella mia traduzione.
Papa Francesco oggi ha accettato le dimissioni del vescovo Juan José Pineda Fasquelle, vescovo ausiliare di Tegucigalpa, in Honduras.
Il vescovo è stato al centro di accuse di abusi sessuali e di cattiva conduzione finanziaria nell’arcidiocesi, cose che hanno portato a una visita apostolica nel maggio 2017 su richiesta del Papa.
Il presule honduregno era un protetto del cardinale Oscar Andrés Rodriguez Maradiaga, arcivescovo di Tegucigalpa, e nei mesi scorsi era stato lasciato alla guida dell’arcidiocesi in assenza del cardinale.
Il cardinale Maradiaga è coordinatore del gruppo C9 di cardinali che consigliano il Santo Padre sulla riforma della Chiesa.
In marzo, il National Catholic Register ha ottenuto testimonianze da due ex seminaristi che dettagliavano accuse di cattiva condotta sessuale da parte del vescovo. I due uomini e altri temevano ritorsioni dal presule per aver parlato.
Oltre agli abusi, Mons. Pineda, 57 anni, avrebbe anche una serie di amici maschi intimi in Honduras e all’estero, ai quali avrebbe offerto doni.
Il vescovo è stato anche accusato di cattiva condotta finanziaria tra cui l’uso improprio di fondi (ricevuti) dal governo honduregno stanziati per progetti caritatevoli, ma che “sono completamente scomparsi”.
Lo scorso dicembre la rivista italiana L’Espresso ha pubblicato per la prima volta notizie di abusi sessuali e finanziari.
Una fonte con conoscenza del caso ha detto al National Catholic Register il 20 luglio che “abbiamo aspettato per questo giorno in Honduras”.
L’annuncio di oggi significa che “coloro che hanno sofferto hanno ottenuto una giustizia parziale”, la fonte ha aggiunto. “La Chiesa ha fatto passi sulla via della verità”.
Ma egli lamentava che Mons. Pineda rimanesse vescovo e che la gerarchia “continuasse a coprire questi che hanno abusato”.
Dando credito a informazioni ottenute anche da altre fonti, egli ha detto che il cardinale Rodriguez Maradiaga era “consapevole di tutto ma che si è sempre schierato dalla parte di Pineda e non della verità” e che le istituzioni che intendevano occuparsi di questi casi, come la nunziatura apostolica, “sono state sopraffatte”.
Negli ultimi mesi il National Catholic Register ha contattato il cardinale Rodriguez Maradiaga e il vescovo Pineda, offrendo a entrambi l’opportunità di smentire queste accuse, ma nessuno dei due ha mai risposto alle nostre domande.
“La cosa positiva”, diceva la fonte, “è che qualcosa si sta muovendo”.
Aggiornamento: 20 luglio, 13.10 ora dell’Europa Centrale
In una dichiarazione rilasciata oggi, il vescovo Pineda ha detto di aver dato al Papa le sue dimissioni “diversi mesi fa”, aggiungendo di aver “tentato con tutto il cuore” di servire il “Popolo di Dio” posto sotto la sua guida.
“Se ci sono riuscito, sia lodato Dio”, ha detto. “Se non ci sono riuscito, chiedo scusa”.
Il presule honduregno ha aggiunto che “i motivi e le ragioni” delle sue dimissioni “sono noti a Dio e ai miei superiori”, aggiungendo che lui “ha agito con piena consapevolezza e libertà. Desideravo che ci sbagliassimo tutti”, ha scritto.
Le sue dimissioni, ha proseguito, gli hanno dato “tempo per la preghiera, la meditazione, una formazione personale e continua, affinché, a tempo debito, io continui a dare il meglio di me alla Chiesa e a voi”. Ha aggiunto che tutti meritano un tempo di “riposo, formazione e preghiera”.
Il vescovo Pineda ha concluso: “Continuo come figlio della Chiesa; continuo come consacrato; continuo come ministro della Chiesa; vado avanti a disposizione dei miei superiori; chiedo a tutti voi la vostra preghiera e la vostra misericordia”.
Fonte: National Catholic Register
=============
Riporto uno stralcio anche dal Catholic News Agency (CNA):
In un’intervista via e-mail alla CNA nel dicembre 2017, Maradiaga ha confermato che c’è stata una visita apostolica a Pineda, ma ha difeso il vescovo, dicendo che Pineda stesso “ha chiesto al Santo Padre una visita apostolica, per ristabilire il suo buon nome”.
Scrivi un commento